Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Un inizio così non si era (quasi) mai visto
Ha sicuramente colto molti impreparati l’inizio incredibile dell’Ambrì Piotta nella sfida contro lo Zugo, con i biancoblù che hanno segnato due reti nei primi 44 secondi di gioco, ed addirittura quattro gol nel breve volgere di otto minuti.
I dati storici indicano che per trovare una situazione simile bisogna andare indietro sino al marzo 1992, quando Peter Jaks e Yuri Leonov – proprio contro lo Zugo! – trovarono la via del gol due volte nei primi 22 secondi della partita.
Se invece vogliamo andare a cercare una circostanza in cui i leventinesi si portarono avanti 4-0 nel primo tempo bisogna andare a ritroso sino all’ottobre 1985, quando contro l’Olten andarono a segno McCourt, Kaszycki, Fransioli e Laurence. Anche in quel caso il primo tempo si chiuse sul 4-1, ma poi l’Ambrì finì per vincere 9-2.
2. Chi ha tempo non aspetti tempo
C’è stato un chiaro cambio di prospettive al termine della sconfitta di sabato, quando anche coach Luca Cereda ha sottolineato come il tempo di accontentarsi solo delle buone prestazioni sia terminato. Al suo Ambrì Piotta ora infatti servono i punti perché, nonostante resti metà campionato ancora da giocare, la classifica impone una reazione immediata prima di vanificare un avvio di stagione che era comunque stato buono.
Nel mese di novembre l’Ambrì è infatti stata la peggior squadra della lega con soli tre punti ottenuti in sette partite disputate, mentre nello stesso lasso di tempo le avversarie dirette si sono fatte sotto. Il Berna ha conquistato 15 punti, il Ginevra 10 ed il Lugano 7. Il Losanna ne ha ottenuti solo sei, ma ha due match da recuperare
Le proiezioni di NLIcedata.com sono di conseguenza meno incoraggianti rispetto al passato, con l’Ambrì che ha una proiezione di 66.9 punti al termine della stagione, insufficiente per accedere ai preplayoff.
Nulla è compromesso insomma, ma la classifica andrà alimentata con regolarità e con una reazione il più presto possibile.
3. Anche alle divinità va data una mano
Dopo la rimonta rimasta incompiuta in quel di Bienne, l’Ambrì Piotta si è rivolto agli dei dell’hockey per riuscire a dare una svolta al proprio periodo, con André Heim che nell’intervista concessa a MySports faceva riferimento alla necessità di qualche episodio favorevole per invertire la tendenza.
Beh, da lassù qualcuno una sguardo alla Gottardo Arena l’ha dato la sera successiva, visto che per l’Ambrì segnare quattro gol sui primi cinque tiri della partita coincide con un vero miracolo.
Però si sa, la mano divina non può essere sufficiente e per riuscire finalmente a tornare alla vittoria l’Ambrì Piotta è chiamato ad un deciso step in più che sabato non è arrivato. Gli dei dell’hockey hanno insomma risposto presente e dato un segnale incoraggiante ai biancoblù, ma ora è davvero il momento di dare loro una mano.
4. “Se serve, ci penso io”
Leonardo Genoni è da tempo uno dei migliori portieri del nostro hockey, ma spesso e volentieri l’Ambrì Piotta non si trova confrontato con lui. Nel “derby del Gottardo” è infatti capitato più volte che lo Zugo scegliesse di mandare tra i pali Luca Hollenstein, ragazzo di talento che nel corso degli anni non ha mancato di togliersi delle soddisfazioni contro i leventinesi.
Dal 2019 ad oggi è infatti stato lui ad affrontare più spesso la squadra di Cereda, iniziando 3/4 delle partite con ben 434 minuti passati tra i pali in match contro l’Ambrì, mentre Genoni è stato chiamato in causa per 290 minuti. I numeri d’altronde sostengono questa scelta, visto che Hollenstein ha incassato solamente 11 gol su 238 tiri fronteggiati (95.38%), statistica che ha però perso un punto percentuale dopo la serata di sabato.
Il giovane ha infatti incassato tre gol sui primi quattro tiri dell’Ambrì, ed è stato richiamato in panchina dopo appena sei minuti. Genoni è subentrato e, pur subendo subito il gol di Heim, ha poi abbassato la saracinesca e portato i suoi alla vittoria con parate importanti.
5. Ciao, mi chiamo Inti
Ha mischiato in parte le sue carte Luca Cereda nella serata di sabato, nel tentativo di trovare delle combinazioni più efficaci sul fronte offensivo. Il risultato sono state alcune linee inedite, come quella formata da Regin, Pestoni e Zwerger.
Gli ultimi due naturalmente si conoscono bene e giocano nella stessa linea praticamente da fine settembre (17 i match affrontati nel blocco completato da Grassi), ma per la prima volta sabato Pestoni è stato mandato in pista con Peter Regin.
Affiancare il top scorer al danese è un’idea che Cereda aveva già abbozzato in estate, ma solamente nell’amichevole contro i Ticino Rockets li avevamo visti assieme sul ghiaccio, e chissà se l’esperimento verrà portato avanti. In quella serata di agosto la linea era completata da Kozun, per un terzetto che ad oggi potrebbe trarre giovamento dalla carica garantita dalla presenza di Pestoni.
D’altronde l’Ambrì non ha scelta, se vorrà raggiungere i suoi obiettivi stagionali dovrà presto trovare il contributo dei suoi stranieri, la speranza è di poter trovare la scintilla che rappresenti la svolta.