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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: ricetta del successo, i due litiganti, il palo e la barba, il peso della raclette

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. La ricetta per il successo

Ad inizio stagione si presentava piuttosto intricata la situazione sulla lavagna di Luca Cereda, confrontato con la gestione di otto giocatori stranieri di cui un portiere, abbondanza che prometteva flessibilità ma che rappresentava anche una sfida nella gestione degli equilibri.

Con il passare delle partite però l’Ambrì Piotta ha trovato piuttosto velocemente la sua “formazione tipo”, questo grazie alle ottime prestazioni di Gilles Senn e Kodie Curran che di fatto hanno reso più semplici ed evidenti le decisioni che lo staff era chiamato a prendere.

Visti i risultati ottenuti con tre difensori stranieri in pista ad oggi sembra impensabile rinunciare ad uno di loro, ed è inoltre importante il dato che ha sempre visto l’Ambrì vincente quando tra i pali c’era anche Senn.

Curran sabato a Friborgo ha vissuto la sua prima sconfitta, mentre Senn ha sinora ottenuto cinque vittorie su sei partite disputate, e l’unica serata in cui è uscito battuto è stata in casa degli ZSC Lions ottenendo comunque un punto.

Insomma, la ricetta del successo è servita, anche se una certa flessibilità sarà richiesta visto che tra i pali Juvonen giocherà ovviamente un certo numero di partite.

2. Tra i due litiganti…

Con Dominik Kubalik sotto contratto sino al termine della stagione – ed una partenza verso la NHL entro il 15 dicembre ancora possibile, ma sempre meno probabile – ed un Kodie Curran che con le sue prestazioni sta rendendo quasi automatica la decisione di confermarlo per tutto il campionato, l’Ambrì Piotta dovrà giocoforza trovare altre soluzioni per mantenere entrambi i giocatori in squadra.

Inizialmente si pensava che il DS Paolo Duca si sarebbe ritrovato ad un certo punto a decidere tra uno dei due, ma lo scenario oggi appare diverso e trovare le risorse finanziarie per operare nei limiti del budget potrebbe richiedere un po’ più di virtuosismo.

Un primo passo è stato fatto con il prestito di Brüschweiler al Visp, ed ultimamente pure Tim Muggli sta trovando poco spazio, ma per liberare una parte significativa del budget ovviamente ci sarà bisogno di un’operazione diversa.

Non ci sarebbe insomma da sorprendersi se a lasciare anticipatamente la Leventina dovesse essere Jonathan Ang. Il canadese è finito in sovrannumero per quattro partite di fila e sinora non ha convinto, pur con l’attenuante dell’infortunio di Maillet – con cui stava sviluppando una certa chimica – ed il suo spostamento al centro che ha complicato le cose.

Se si guarda però all’attuale situazione e alle scelte operate dallo staff – corrette visti i risultati ottenuti – gli scenari per l’immediato futuro non sono poi molti. Resterà ora da vedere cosa succederà.

3. Scusi, chi ha fatto palo?

A ripensarci, ha ancora dell’incredibile. Il palo pieno colpito a porta vuota da Dario Bürgler nel finale del derby probabilmente risuona ancora alla Gottardo Arena, e quando a colpirlo è uno sniper per natura come l’esperto attaccante si resta ancora più sorpresi.

Cose che possono ovviamente capitare, anche se l’Ambrì Piotta in questo primo mese di campionato si è complicato la vita più del necessario quando invece avrebbe potuto chiudere le partite. I più attenti si ricorderanno infatti il palo a porta sguarnita colpito da Pestoni a Kloten – anche se il tiro quella volta era arrivato dal terzo difensivo – oppure la conclusione fuori di un soffio di Kubalik in quel di Zugo.

In questo senso l’Ambrì sinora è anche stato un po’ sfortunato. I biancoblù guidano infatti la classifica dei pali colpiti con un totale di 10 – così come il Losanna – e non hanno ancora segnato alcun gol a porta sguarnita. In generale però la mira del leventinesi è buona, vista la percentuale realizzativa del 9.97% che è la quarta dell’intera lega.

Bella inoltre l’immagine di Bürgler e Kubalik a fine derby, che probabilmente dopo l’accaduto ci stavano ridendo su. In fondo, può capitare a tutti.

4. In barba alla barba

Poco importa se si prendono allenatori, giocatori oppure semplici tifosi. Tutti, bene o male, abbiamo i nostri riti oppure varie superstizioni quando arriva il momento in cui le squadre scendono in pista. Figuriamoci poi in un derby.

Proprio per questo motivo venerdì alla Gottardo Arena l’arrivo nella sala dedicata ai giornalisti dell’addetto stampa biancoblù Matteo Parisi ha lasciato tutti di sasso. Il tratto distintivo del responsabile della comunicazione biancoblù è infatti da sempre la sua immancabile barba, che però nell’occasione mancava all’appello.

Le battute ed i gesti scaramantici non si sono fatti attendere, e tra i più superstiziosi c’era già chi era pronto a scommettere su una sconfitta dell’Ambrì Piotta.

Poi è vero, la barba è principalmente una superstizione da playoff ed in fondo tutto è andato per il meglio con la vittoria dei leventinesi. Insomma, per stavolta l’Ambrì ha vinto “in barba alla barba“, ma certi rischi è meglio non correrli!

5. Il peso della raclette

Non si è trovato in una situazione semplice l’Ambrì Piotta nella serata di sabato, chiamato a giocare la terza partita in quattro giorni per giunta in un ambiente caldissimo come quello della BCF Arena, con il Friborgo più disperato che mai nel cercare di reagire ad un pessimo inizio di stagione.

I biancoblù non sono così riusciti a contenere l’impeto dei burgundi nell’avvio di gara, vissuto in una pista dal primo minuto caldissima… E non solo per il clima creato dai tifosi, ma proprio anche in termini di temperatura come spiegato da Dario Bürgler alla RSI: “Faceva caldo qui dentro, si sentiva l’odore di raclette da tutte le parti!”.

Una raclette che ultimamente la squadra non digerisce molto bene, visto che quella di sabato era la quarta sconfitta consecutiva in quel di Friborgo.

In generale dall’arrivo di Luca Cereda in panchina sono arrivati solamente un totale di dieci punti in 15 partite disputate (0.67 punti di media) in casa del Gotteron, anche se l’avversario storicamente più indigesto in trasferta rimane il Bienne con 0.62 punti ottenuti a partita.

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