Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Non è mica la NHL
Ha pareggiato il record assoluto di partite andate oltre i tempi regolamentari l’Ambrì Piotta, che, se dovesse ritrovarsi ancora una volta all’overtime, batterà il primato del Davos. Il fatto che i biancoblù siano andati così tante volte oltre il 60esimo indica che la squadra di Cereda è sempre in grado di restare in partita, ma lascia anche qualche rammarico per aver perso per strada diversi punti preziosi.
Questo sentimento è dato anche dal modello di punteggio adottato dalla National League, che penalizza togliendo un punto a chi si impone solamente all’overtime o ai rigori. Questo non succede ad esempio in NHL, dove qualsiasi tipo di vittoria viene premiata allo stesso modo (ovvero con due punti). Solamente il successo ai rigori porta con sé un “malus”, visto che poi, in caso di parità, il primo tie-breaker è la quantità di partite vinte nei tempi regolamentari oppure all’overtime (dato denominato ROW).
La situazione dell’Ambrì Piotta apparirebbe dunque diversa se vista sotto questa luce. Per gioco, abbiamo ricalcolato la classifica con i parametri NHL, ed in questo caso i biancoblù risulterebbero ottavi, con anche un certo margine sulle inseguitrici e con i playoff diretti ampiamente nel mirino.
A tutto c’è insomma una prospettiva. Ma la National League, lo sappiamo, non è mica la NHL.
2. Gol, assist e date di scadenza
Guardando alla prossima stagione Paolo Duca ha una situazione piuttosto chiara a livello di giocatori svizzeri, visto che praticamente tutta la rosa attuale sarà di ritorno alla Gottardo Arena, ad eccezione di Floran Douay, che è l’unico elemento in scadenza ed il cui futuro rimane da determinare.
La situazione è invece ben diversa sul piano degli stranieri, dove solamente i difensori Tim Heed e Jesse Virtanen hanno già un accordo per i prossimi anni. Il DS biancoblù avrà dunque il suo bel daffare nel determinare quali saranno le altre quattro pedine d’importazione, tutte di movimento visto l’arrivo di Wüthrich tra i pali.
Una data di scadenza ce l’ha soprattutto la prima linea, con Maillet, Kubalik e DiDomenico che vedranno tutti il rispettivo contratto arrivare a scadenza e che guardano al futuro da punti di vista diversi tra loro.
La situazione ovviamente più intricata è quella di Kubalik, andato in crescendo nell’attuale stagione ed oggi il miglior realizzatore del campionato. Sarà da capire quanta determinazione il ceco ha nel cercare – ed attendere verosimilmente per vari mesi – una nuova chance in NHL, mentre pensando all’Europa per lui le possibilità sono davvero parecchie.
L’Ambrì ovviamente spera in un rinnovo, mentre altri top team in Svizzera sicuramente busseranno alla sua porta – più volte si è già vociferato del Berna – mentre dalla Cechia i club più facoltosi farebbero sicuramente degli sforzi se la sua intenzione sarà quella di tornare in patria.
Maillet invece ha mostrato il suo vero potenziale solo di recente, e se il suo livello è questo un eventuale rinnovo verrebbe accolto con entusiasmo. Ha probabilmente meno mercato invece DiDomenico, che nonostante le buone prestazioni non è un profilo interessante per i top team della lega, mentre ad Ambrì ha trovato la dimensione perfetta per gli ultimi anni di carriera.
Bisognerà insomma attendere per capire se l’attuale prima linea potrà avere un futuro assieme, senza poi dimenticare Curran su cui bisognerà fare delle valutazioni.
3. Action Juvonen
Si è dimostrato sempre pronto all’azione il portiere Janne Juvonen, subentrando in maniera brillante all’infortunio che un po’ all’improvviso ha costretto Gilles Senn ad alzare bandiera bianca.
Il finlandese è stato chiamato in causa mercoledì per la delicatissima partita contro l’Ajoie e ha poi fornito una base affidabile alla squadra in tutti gli impegni settimanali, brillando in particolare nella serata vittoriosa alla Bossard Arena di Zugo.
Una prontezza sicuramente non evidente per il portiere, che aveva giocato la sua ultima partita completa il 4 dicembre e che nel complesso non ha vissuto sin qui una stagione particolarmente positiva.
Già in passato Juvonen aveva però dato prova di reagire bene a delle sollecitazioni improvvise dopo un periodo di inattività. D’altronde quando arrivò ad Ambrì nel marzo 2022, era reduce da due mesi di attesa dopo aver difeso la porta dello Jokerit l’ultima volta il 26 dicembre 2021. In quel caso il finlandese trascinò l’Ambrì al post season e giocò anche un’ottima serie contro il Losanna.
4. Il derby alla rovescia
Se un osservatore esterno dovesse guardare solamente la classifica senza aver visto le prestazioni più recenti di Ambrì Piotta e Lugano, potrebbe aspettarsi martedì sera un derby di basso livello, tra due squadre che occupano oramai da tempo i bassifondi della classifica.
Non sarà però così, perché l’Ambrì Piotta arriva da diverse prestazioni di spessore contro avversarie importanti, oltre ad aver vinto la partita forse più complicata in casa contro l’Ajoie. Anche nella recente sconfitta con il Losanna la squadra di Cereda si è espressa ottimamente, meritando decisamente di più.
Non è da meno il Lugano, che dall’arrivo di Uwe Krupp in panchina ha radicalmente cambiato volto, vincendo quattro partite su cinque e dandosi la possibilità di superare proprio l’Ambrì in caso di vittoria alla Gottardo Arena.
Ci si può dunque aspettare un derby duro e intenso, con un’alta posta in palio e tra due squadre che sono in buona forma. D’altronde, se prendiamo la classifica dal 14 gennaio ad oggi – data dell’arrivo di Krupp – i bianconeri sono secondi solo agli ZSC Lions con 2.4 punti di media sull’arco di cinque partite, mentre nello stesso periodo la media dei leventinesi è di 1.8 punti, ovvero la quinta della lega.
5. Le due facce del powerplay
Siamo al rush finale, i punti si fanno davvero pesanti e le partite verranno sempre più decise da singoli episodi. Spesso questo si traduce nell’efficacia degli special teams, e domenica contro il Losanna i leventinesi hanno pagato a carissimo prezzo i due gol firmati dai vodesi in superiorità, mentre l’Ambrì non aveva saputo sfruttare le sue chance in powerplay.
In generale, in questo mese di gennaio i leventinesi hanno giocato dieci partite in cui sono arrivate 27 opportunità di superiorità e solamente quattro reti, per il 14.8% di efficacia che è il penultimo dato di lega.
I gol citati sono stati firmati da Kubalik (2), DiDomenico e Maillet, con i primi due che sono stati anche gli unici giocatori ad aver messo a referto degli assist di prima con l’uomo in più. La prima unità di powerplay è completata da Virtanen e Landry, e ha una buona pericolosità.
Fa più fatica a trovare una sua identità il secondo blocco, composto da Heed, Pestoni, De Luca, Bürgler e, ultimamente, uno tra Hedlund e Muggli. Il figlio d’arte, addirittura, nell’ultimo match è stato mandato sul ghiaccio solo in powerplay.
Nell’ultimo mese, però, da loro non è arrivata nemmeno una rete e, fermo restando che hanno in generale a disposizione meno minuti dei compagni, si contano anche poche conclusioni in porta. Nell’intera stagione Heed ha firmato due gol in powerplay e Bürgler quattro, ma tutti tra fine ottobre e inizio dicembre, mentre gli altri giocatori non hanno mai segnato.
Cereda e il suo staff dovranno insomma trovare il modo di aggiungere frecce al proprio arco, dopo aver svolto un buon lavoro nelle ultime settimane nel rendere meno prevedibile la manovra della prima unità.