Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Una presenza che resiste nel tempo
Di Dominik Kubalik i tifosi biancoblù si ricorderanno per un pezzo, ma nel dubbio in questi mesi non sono mancati i “richiami” a quello che è stato lo straniero più forte passato in Leventina da diversi anni a questa parte.
Oltre ai video delle sue reti con i Chicago Blackhawks, alla Valascia prima della pausa nazionali a ricordare l’ex beniamino ci ha pensato la presenza del fratello Tomas, che per alcune settimane si è allenato tra Ticino Rockets e biancoblù.
Ora che anche il “fratellone” è partito, è toccato all’Associazione Ticinese dei Giornalisti Sportivi far sentire nuovamente la presenza di Kubalik, con l’assegnazione al ceco dell’ex Trofeo Giornale del Popolo… Un’ultima gradita eredità di un giocatore eccezionale!
Da un tabù all’altro?
Sino a poco tempo fa la pista in cui l’Ambrì Piotta di Luca Cereda sembrava incontrare più difficoltà era la Tissot Arena di Bienne, dove i biancoblù hanno rimediato una lunga serie di sconfitte prima di riuscire finalmente ad espugnare la casa dei seeländer ad inizio novembre.
Con la sconfitta di venerdì alla BCF Arena di Friborgo è però tornato a galla il dato relativo ai match giocati nella tana dei dragoni, che spesso si sono rivelati amari. Come sottolineano infatti i numeri di Brenno Canevascini, l’Ambrì ha perso 11 delle ultime 12 partite giocate alla vecchia St. Léonard, una serie di sconfitte intervallate solamente dal successo dell’11 dicembre 2017.
In quell’occasione fu il futuro giocatore del Gotteron, Lukas Lhotak, ad abbattere i dragoni con il gol decisivo a soli 34 secondi dall’ultima sirena. Chi sarà il prossimo biancoblù ad imitarlo?
The right way, is the only way
Avrà anche 36 anni e nell’ultima stagione e mezza aveva giocato solamente qualche partita di preseason con i Dallas Stars lo scorso settembre, ma dopo un carriera da oltre 800 match in NHL alcune cose certo non si dimenticano.
Scottie Upshall ha fatto il suo debutto con l’Ambrì Piotta portando sul ghiaccio esattamente le caratteristiche che si attendevano da lui e, nonostante ci siano logicamente margini di miglioramento, il suo impatto è stato positivo.
Il canadese ha giocato in maniera diretta, fisica ed ha “smistato il traffico” parlando molto con i compagni, facendo sentire immediatamente la sua presenza.
Non sorprende dunque che Upshall nel weekend sia stato il miglior attaccante in diverse voci statistiche, come in punti sui 60 minuti (3.74), bilancio +/- (+2) e tiri in porta (6). Insomma, si è iniziato nella giusta maniera, ovvero l’unica maniera conosciuta dal veterano.
“Ci sono, ma solo il weekend”
Dopo un inizio di campionato davvero intenso, l’Ambrì Piotta sta vivendo un mese di novembre davvero particolare, in cui giocherà un massimo di due partite a settimana e sempre nel weekend.
La squadra di Cereda non sarà infatti mai chiamata in causa il martedì, ed ora dopo la pausa nazionale dovrà attendere fino a sabato per tornare nuovamente in pista.
Un ritmo decisamente particolare e che non sempre è facile da gestire, considerando anche che nei primi 16 giorni di dicembre – complice una nuova pausa – l’Ambrì giocherà due sole volte… Guai ad adagiarsi però, perché nella seconda metà del mese sono in calendario almeno sette partite, Spengler compresa.
A volte basta parlarne…
Sono diverse le squadre che al ritorno dalla pausa hanno incontrato qualche difficoltà nel ritrovare il giusto ritmo, e l’Ambrì Piotta non ha fatto differenza, questo perlomeno per una partita e mezza.
A dare una svolta alla sfida con il Losanna c’è infatti stato il timeout chiamato da Luca Cereda dopo 27 minuti di gioco, che ha fatto da chiaro spartiacque dell’intero weekend.
Dopo la “chiacchierata” in panchina l’Ambrì ha infatti ingranato una marcia in più, trovando qualche minuto dopo il pareggio e giocando poi sino all’epilogo dell’overtime una buona sfida.
Un bel segnale per dimostrare che la squadra aveva effettivamente nelle corde una maggiore intensità, anche se sabato nel derby bisognerà iniziare subito al massimo, senza aver bisogno di troppe discussioni.