Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. On the road again…
“Just can’t wait to get on the road again” cantava Willie Nelson in uno dei suoi brani country più famosi, ed è questo lo spirito che dovrà accompagnare l’Ambrì Piotta nel mese di ottobre, quando i biancoblù saranno chiamati ad affrontare in trasferta ben sette delle dieci partite in calendario.
Sinora la squadra di Cereda ha infatti giocato prevalentemente in Ticino, con cinque partite alla Gottardo Arena ed il derby di Lugano, mentre ha valicato il Gottardo solamente due volte per raggiungere Kloten e Langnau.
Ottobre sarà dunque un mese fondamentale per l’Ambrì, che nel periodo autunnale ha spesso lasciato per strada punti importanti che poi diventano difficili da recuperare durante l’inverno.
I leventinesi però ultimamente in trasferta si trovano davvero bene. In questa stagione sono infatti andati a punti in tutte le tre partite giocate lontano da casa (sei punti complessivi), mentre lo scorso campionato – togliendo l’ininfluente ultima uscita di Rapperswil – i biancoblù avevano ottenuto ben sei vittorie nelle ultime sette partite in trasferta.
Che le premesse siano insomma di buon auspicio per una serie di partite che dirà tanto sul carattere della squadra.
2. Il gioco delle sedie
Il rientro di Dominic Zwerger dopo l’infortunio si avvicina sempre di più, e quando l’austriaco potrà tornare sul ghiaccio si prospettano delle decisioni non semplici per Luca Cereda.
Guardando all’attuale lineup è infatti difficile individuare quale ala potrebbe lasciare spazio all’austriaco, considerando anche quanto appaia consolidata la quarta linea. L’indiziato principale potrebbe essere Tommaso De Luca, già “dirottato” all’ala visto che Landry si è guadagnato il ruolo di terzo centro, ed il 18enne effettivamente sinora ha vissuto alcune comprensibili difficoltà nel fare il salto in National League.
Togliergli tempo di ghiaccio sarebbe un peccato visto che l’esperienza che sta accumulando – con anche gli errori necessari per crescere – è molto preziosa, ed il tutto viene reso ancora più difficile da Yannick Brüschweiler, che sta mettendo sul tavolo argomenti molto interessanti per un impiego più regolare. Inoltre anche a Valentin Hofer si dovrà presto dare una chance.
Si preannuncia insomma il classico gioco delle sedie, in cui anche Zwerger dovrà lottare e sarà chi meriterà maggiormente un posto a venir schierato nei 12 attaccanti titolari, oppure in un ruolo di 13esimo attaccante che dovrà a sua volta essere conquistato.
3. Legione straniera
Il campionato dell’Ambrì Piotta è iniziato in maniera solida, e questo è anche grazie alle prestazioni degli stranieri. Pur considerando un Tim Heed non ancora tornato ai suoi livelli, ed un Michael Spacek un po’ altalenante, i giocatori d’importazione biancoblù stanno avendo un grande impatto sulle partite, su tutti Dauphin e Virtanen.
Gli imports hanno infatti garantito sin qui esattamente la metà dei gol segnati dalla squadra (13 in totale), ed attualmente troviamo tre biancoblù nella Top 10 dei marcatori dell’intera lega. Spacek è addirittura il migliore della NL con 1.29 punti di media ad incontro, mentre Lilja e Dauphin sono a quota nove punti (tre gol a testa).
Dauphin si è inoltre distinto agli ingaggi ed è il quarto miglior centro con 11.12 faceoff vinti ad incontro, questo grazie quasi al 55% di riuscita nell’esercizio. Gli stranieri biancoblù stanno insomma facendo la loro parte, senza dimenticare le solide prestazioni di Juvonen tra i pali.
4. Sono Pazzi Questi “Tifosi”
Chi è cresciuto con i fumetti di Goscinny e Uderzo se lo ricorderà bene, Asterix e Obelix erano soliti prendere la storica sigla “SPQR” per declinarla al significato “Sono Pazzi Questi Romani”, facendo riferimento ai comportamenti incomprensibili degli uomini al servizio di Giulio Cesare.
Viene spontaneo avere una reazione simile osservando quanto successo nell’epilogo del derby di Lugano, dove si è tornati ad assistere a scene tristi e che nulla hanno a che vedere con l’hockey, che è l’esempio perfetto di come fisicità ed agonismo possano iniziare e finire nei limiti di un evento sportivo.
Dal tunnel della Cornèr Arena, in attesa delle interviste di rito, vari giocatori di Ambrì Piotta e Lugano hanno infatti assistito a quanto avveniva sulle tribune, evidenziando il loro disappunto per delle scene di violenza totalmente inutili e ingiustificate.
Cadono infatti le braccia nel constatare che, anche nel 2023, c’è ancora chi non ha la maturità per interpretare una rivalità sportiva per quella che è, ovvero una battaglia da combattere sul ghiaccio ma che non ha alcun senso vivere come se ne andasse dei destini del mondo.
Chissà se prima o poi anche i personaggi – di cui si farebbe volentieri a meno – che hanno rovinato il primo derby stagionale si renderanno conto della tristezza del loro modo di vivere lo sport, e chissà se un giorno questa “cultura” purtroppo ancora diffusa verrà finalmente abbandonata. Nel frattempo osserviamo da lontano, e non ci resta che dire “SPQT”: Sono Pazzi Questi “Tifosi”.
5. Ambrì all’inseguimento
Si è parlato spesso in questo primo scorcio di campionato delle difficoltà dell’Ambrì Piotta nei primi tempi delle partite, fase di gioco che solamente nel derby i biancoblù sono riusciti a chiudere in vantaggio.
Più in generale la squadra di Cereda ha passato un numero consistente di minuti rincorrendo gli avversari nel punteggio, riuscendo però spesso a rientrare in partita ed evidenziando così una certa personalità. L’Ambrì dello scorso anno avrebbe probabilmente incontrato maggiori difficoltà nel reagire a dei match del genere.
Guardando ai poco più di 485 minuti sin qui giocati dai leventinesi ci si accorge infatti che ben il 43% del tempo l’Ambrì l’ha passato in svantaggio nel punteggio, percentuale inferiore solamente a quella dell’Ajoie (56%).
Dauphin e compagni si sono invece ritrovati solamente nel 22% del TOI in situazione di vantaggio, mentre il 34% è stato passato in parità. L’Ambrì è insomma una squadra che parte da lontano, anche se solamente in due occasioni i biancoblù si sono trovati in ritardo per più di una rete.