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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: dove osava Kubalik, ultima spiaggia, questo è Juvonen, sguardo al futuro

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Lassù, dove osava Kubalik

Che Michael Spacek sia stato sin qui il miglior biancoblù in pista non è certo un mistero ma, forse complici le difficoltà che sta vivendo l’Ambrì Piotta in questa stagione, stanno un po’ passando in secondo piano i numeri eccezionali che sta facendo registrare il centro ceco.

Spacek è infatti attualmente il secondo miglior marcatore della lega (29 punti in 27 incontri) con un solo punto di ritardo nei confronti di Valtteri Filppula, e se guardiamo i dati a parità numerica il leventinese è addirittura il migliore in assoluto con 23 punti (di cui 21 primari!). In generale nelle sue statistiche ci sono solamente tre assist in seconda, dunque contando gol (8) e assist diretti (16) Spacek è attualmente il top scorer del campionato.

Attualmente ha una media di 0.89 punti primari a partita. Quanto è buono questo dato? Beh parecchio, contando che dal 2016 solamente tre giocatori hanno saputo fare meglio, ovvero Jesper Olofsson la scorsa stagione (0.93), Jan Kovar nel 2020/21 (0.92) e Dominik Kubalik nel 2018/19 (0.92).

2. Juvonen, as advertised

Dopo l’eccezionale impatto avuto al suo arrivo nella passata stagione (93.5% di parate, 1.56 reti concesse e cinque vittorie in sei incontri di regular season) era lecito interrogarsi sulla capacità di Janne Juvonen di confermarsi su alti livelli sull’arco di un’intera stagione.

Il dubbio era comprensibile, perché guardando alla sua carriera i suoi numeri non avevano mai raggiunto cifre così eccezionali. Beh, in questa prima metà di campionato Juvonen non ha sicuramente deluso ed ha fermato il 92.47% delle conclusioni avversarie concedendo in media 2.48 reti ad incontro.

Queste statistiche di base non dicono però tutto, perché non tengono conto della difficoltà dei tiri fronteggiati. Per questo ci viene in aiuto NLIcedata. i cui dati indicano come Juvonen sia stato finora il miglior portiere della lega in termini di GSAA con 8.61 (“Goals Saved Above Average”, ovvero il numero di reti evitate in confronto a quanto in media avrebbero saputo fare gli altri portieri della lega). Alle sue spalle ci sono Hrubec (8.33) e Säteri (8.23).

Ancora più importante il dato delle Win Shares, ovvero il numero di vittorie sull’arco del campionato con un singolo giocatore è in grado di portare alla squadra. Anche qui Juvonen è primo con addirittura 5.7, seguito da Boltshauser a 5.4  e Aeschlimann a 5.1.

Insomma, il “provino” fatto dal finlandese la scorsa primavera non è stato ingannevole. Ecco Janne Juvonen, as advertised.

3. Uno sguardo al futuro

Nelle ultime settimane i Ticino Rockets sono tornati ad ottenere qualche punto per cercare di risollevarsi in classifica – tre vittorie e quattro risultati utili nelle ultime sei – e tra chi si sta distinguendo ci sono alcuni ragazzi biancoblù sicuramente promettenti.

Se si vanno infatti a spulciare le statistiche dei giovani che militano in Swiss League, ci si accorge che nella classifica di chi ha al massimo 20 anni si stanno distinguendo William Hedlund, Simon Marha e Simone Terraneo.

Solamente il 19enne Mischa Ramel (8 gol e 24 punti in 25 partite) è infatti riuscito a fare meglio della coppia dei Rockets, con il norvegese autore di 21 punti (8 gol) ed il figlio d’arte di nove gol ed altrettanti assist. Tra i difensori U20 Simone Terraneo è invece secondo nella lega con 13 punti (un gol) in 21 incontri.

Tre ragazzi insomma da seguire da vicino, nella speranza che in futuro possano riuscire a fare il passo verso la massima lega.

 4. L’ultima spiaggia

Nell’ultimo mese il centro Nick Shore è stato impiegato solamente in due occasioni, finendo invece in sovrannumero nelle altre sette partite disputate dall’Ambrì Piotta nel mese di novembre ed inizio dicembre.

Arrivati a metà stagione le cose insomma non stanno funzionando e, se dall’esterno è difficile conoscere con precisione la sua situazione, è evidente che attualmente l’americano non viene considerato come parte delle soluzioni da attuare per cercare di ritrovare regolarità nei risultati, questo nonostante la mancanza di qualità al centro.

Nel momento generalmente più difficile e con l’assenza di Heim, in questo periodo si sono visti nel mezzo McMillan, Grassi, Kneubuehler, Dufey, Marchand e sabato addirittura Trisconi (anche se più sulla carta, visto che poi di ingaggi ne ha effettuato solamente uno).

C’è da chiedersi sino a quando questa situazione di stallo si protrarrà, perché se da centro puro Shore non viene considerato nemmeno con le attuali esigenze, il suo ruolo nel gruppo non ha molti altri spazi di manovra.

5. Uno di famiglia

Del momento purtroppo difficile di Dominic Zwerger si è tutti consapevoli, ma sabato l’austriaco ha cercato di dare il suo contributo alla squadra nonostante i limiti dettati dalla sua situazione.

Nell’occasione questo si è tradotto in una scazzottata a fine primo tempo, probabilmente la maniera più concrea possibile che l’austriaco ha attualmente per avere un impatto sulla partita. In pista anche nelle ultime uscite è infatti andato in difficoltà, ed allora meglio fare necessità virtù e lanciare un messaggio forte anche a costo di guadagnare una doccia anticipata.

Pestoni ha evidenziato questo momento come uno di quelli che ha permesso all’Ambrì di reagire ad una serata nata male, ed a fine partita Zwerger è stato chiamato sul ghiaccio per dirigere il suo solito geyser sound. Pubblico e squadra si sono insomma stretti attorno a lui ancora una volta, perché è così che si fa in famiglia.

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