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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: doppio esame, il cantiere che non c’è, sguardo vigile, attento è nuova

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Doppio esame di maturità

Il primo weekend si presentava in maniera esaltate ma tutt’altro che semplice per l’Ambrì Piotta, chiamato a sfidare in trasferta la “corazzata” ZSC Lions e poi a debuttare in una serata storica nella nuova pista.

All’Hallenstadion la sfida – oltre a quella impegnativa sul ghiaccio – era di non essere già con la testa alla partita di sabato, ma di restare concentrati sul presente per iniziare nella maniera giusta il campionato. Contro il Friborgo invece la squadra era chiamata a trarre il meglio dalle inedite emozioni che avrebbe vissuto alla Gottardo Arena, con il ritorno del pubblico e tante comprensibili distrazioni a fare da contorno al match.

Beh, in entrambe le circostanze l’Ambrì ha superato il suo esame a pieni voti. A Zurigo la squadra di Cereda ha giocato una partita solida, ben strutturata e concentrata per 60 minuti, mentre alla Gottardo Arena i biancoblù hanno tradotto l’energia del contesto in una prestazione che ha lasciato solo le briciole al Gotteron.

D’altronde i nuovi arrivi hanno portato in squadra maturità e tanta esperienza… Che si sa, quando c’è un esame da superare possono sempre tornare utili.

2. Cantiere? Quale cantiere?

L’Ambrì Piotta lo aveva precisato più volte nelle passate settimane. La nuova pista sarebbe stata pronta per accogliere la prima partita l’11 settembre, ma l’impianto si sarebbe presentato al pubblico tutt’altro che concluso, ed anzi ai tifosi è stata chiesta una certa comprensione per delle zone non ancora terminate e vari servizi che verranno attivati solamente in futuro.

Giusto insomma spiegare per bene la situazione, onde evitare sorprese. Una volta che i tantissimi tifosi sono arrivati alla Gottardo Arena però tutto questo è finito in un secondo nel dimenticatoio.

Non c’è stato un fan biancoblù che, dopo pochi passi nella Gottardo Arena, non ha preso dalla tasca il telefonino per scattare le prime foto alla nuova scintillante pista, e con grandissimo entusiasmo la gente ha cantato, sorriso, festeggiato, bevuto e mangiato nella nuova casa biancoblù in una sorta di euforia collettiva.

E il cantiere? E le tantissime cose ancora da rifinire? Nessuno ci ha più badato, perché il pensiero è stato uno solo: “Cozio che bèla!”.

3. Il testimone è stato passato, ma è sempre meglio buttare un occhio

Oramai è una tradizione consolidata. Dopo una vittoria tutti i tifosi biancoblù non vedono l’ora di festeggiare con il geyser sound, idea portata qualche stagione fa da Jiri Novotny e diventata velocemente un appuntamento irrinunciabile al termine delle partite casalinghe.

Quando il veterano ceco era infortunato il testimone è stato raccolto da Dominic Zwerger, che si è preso con entusiasmo il compito di scandire il battito di mani in un momento che si conferma sempre esaltante.

Dopo la vittoria contro il Friborgo non poteva dunque mancare il primo geyser sound alla Gottardo Arena, il tutto però sotto lo sguardo vigile di Jiri Novotny, che ha seguito la partita dalla tribuna stampa. Nonostante il ritiro e l’avvio della sua attività di agente, il ceco è rimasto molto legato all’ambiente biancoblù ed anche nel corso dell’estate lo si vedeva spesso sulle tribune tra allenamenti e partite di preparazione.

Insomma, il testimone è definitivamente passato di mano, ma ogni tanto è sempre meglio passare per dare un’occhiata!

4. Sì, ma stai attento che è nuova!

Se da un lato l’Ambrì Piotta ha vissuto un debutto arrembante nella Gottardo Arena, il Friborgo non si è certo divertito nei primi minuti sul ghiaccio leventinese, con tre gol incassati nel giro di pochi minuti e la fine prematura della serata di Connor Hughes.

Tra chi aveva capito subito che l’entusiasmo dei biancoblù sarebbe stato difficile da arginare c’era il veterano Philippe Furrer, che dopo 3’17” ha rimediato la prima penalità della sfida. L’ex bianconero ha reagito con un gesto di stizza, raggiungendo la panchina dei puniti rifilando una bastonata alla balaustra.

Il pubblico non ha mancato di rimarcare il proprio disappunto per il nervosismo del difensore burgundo. Insomma Philippe, va bene essere arrabbiati per la penalità, ma stai attendo con quel bastone che la pista è nuova!

5. Tanti ricordi, nessuna nostalgia

Salutare la Valascia era doveroso, e sono stati tantissimi i tifosi biancoblù che prima di arrivare al nuovo impianto hanno fatto una capatina alla vecchia pista, così da salutare il passato per poi abbracciare finalmente il futuro.

C’era anche una certa preoccupazione per questa transizione, perché era importante che lo spirito del club biancoblù continuasse a vivere anche in un contesto più moderno e confortevole, ma la serata di sabato è bastata per capire che tutti sono pronti a girare pagina.

La Valascia resterà per sempre nei ricordi come teatro di mille battaglie, baluardo di un’epoca che non esiste più e che ha resistito stoica tra tantissime intemperie, un po’ come ha fatto il club nel corso degli anni. Ora però che la nuova pista è una realtà nessuno tornerebbe più indietro, perché lo sguardo va sempre rivolto al futuro ed i cambiamenti sono accompagnati da nuove opportunità.

La Valascia verrà sempre ricordata con tanto affetto, ma senza sfociare nella nostalgia. Un po’ ad immagine di Leonardo Genoni, che qualche mese fa si era preso il tempo per salutare la vetusta pista biancoblù, e che sabato ha dedicato un tweet proprio alla nuova arena leventinese.

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