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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: ghiaccio vagabondo, Miles Morales, zitti zitti, l’Angolo, chi non muore…

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Chi non muore si rivede

L’Ambrì Piotta ha evidenziato due chiare tendenze nelle sue ultime uscite: una lodata anche da coach Luca Cereda, e l’altra che sicuramente l’allenatore è il primo a voler eliminare al più presto.

Nelle sfide contro Friborgo, Langnau e Losanna, i leventinesi si sono infatti ritrovati in svantaggio di tre reti. In tutte le occasioni – pur con dinamiche e premesse diverse – questi gol sono stati subiti in tempi relativamente brevi. Ai vodesi sono infatti bastati quattro minuti per segnare tre volte, i Tigers ci hanno messo una decina di minuti a cavallo tra due tempi, mentre il Gotteron ha colpito tre volte in 11 minuti nel primo periodo.

Di positivo c’è che l’Ambrì Piotta in tutte queste occasioni ha riaperto la partita, risalendo fino al pareggio in due di esse e andandoci vicino nell’ultima uscita. Tuttavia non sono arrivati punti, e questo non è un caso.

Una difesa solida e strutturata è stata infatti stata alla base del successo della squadra di Cereda che, fatta eccezione per la serata un po’ pazza contro il Ginevra, ha sempre vinto quando ha incassato al massimo due gol. Peccato inoltre che quattro delle cinque partite perse abbiano visto l’Ambrì segnare tre o quattro gol, ovvero un numero di norma sufficiente per andare a punti. Il carattere è dunque certamente importante, ma lo è ancora di più la solidità.

In generale, nelle partite dell’Ambrì Piotta prevale comunque la stabilità. Dai dati di NLIcedata.com emerge che i biancoblù sono la squadra ad aver passato più tempo in situazioni di parità, ovvero il 50% dei quasi 800 minuti giocati sinora. Per il 25% del tempo, l’Ambrì è stato in vantaggio, mentre solo nel restante 25% del tempo totale la squadra è stata costretta a rincorrere.

2. Zitti, zitti…

Guardando all’attuale stagione, si era giustamente parlato molto della difesa svizzera dell’Ambrì Piotta e di come questo reparto potesse ancora rappresentare il probabile tallone d’Achille della squadra. Non a caso, osservando la preseason, il DS Paolo Duca è intervenuto, trovando in Kodie Curran un’ottima soluzione per rinforzare e stabilizzare la retroguardia.

In questo contesto va però sottolineata anche la progressione di due elementi a cui non si dava molto credito: Jesse Zgraggen e Dario Wüthrich. I due si trovano in momenti diversi delle loro carriere, ma condividono un inizio di campionato interessante, pur lontano dai riflettori.

Zgraggen sta interpretando bene il suo ruolo e, consapevole dei propri limiti, propone un gioco semplice e fisico, che consente anche a Virtanen di esprimere al massimo il proprio estro. Sinora è stato il difensore svizzero più impiegato con oltre 17 minuti a partita, senza rimediare penalità né commettere errori eclatanti o particolari svarioni.

C’era più scetticismo – giustificato viste le prestazioni passate – nel caso di Wüthrich, che in alcune serate anche in questa stagione si è dimostrato pasticcione e sopraffatto dalla velocità del gioco. Tuttavia, insistendo, si stanno notando piccoli progressi, magari non ancora tali da renderlo un elemento completamente affidabile, ma comunque in crescita.

Finora Wüthrich ha giocato 12 minuti a partita – tutti a parità numerica – senza rimediare alcuna penalità, ed è uscito in negativo solamente nel recente impegno contro il Losanna, tanto che il suo bilancio di +5 è il migliore della squadra. Con lui in pista sin qui l’Ambrì ha incassato una sola rete.

3. Uscire dall’Angolo

Sono ormai sei le partite in cui Jonathan Ang è rimasto in sovrannumero, essendo stato impiegato l’ultima volta una ventina di giorni fa e finendo poi ai margini del lineup di Luca Cereda.

Sembra dunque solo una questione di tempo prima che venga annunciata la sua partenza, che – interesse di mercato permettendo – potrebbe rappresentare un fattore decisivo nel finanziamento del contratto di Kodie Curran fino al termine della stagione.

Il coach leventinese ha spiegato al Corriere del Ticino che il mancato utilizzo di Ang non è da ricondurre specificamente a delle mancanze del canadese, ma piuttosto alle garanzie offerte dagli altri stranieri in squadra e alla solidità che ne deriva.

Le premesse per dargli un’ultima chance ci sarebbero, anche solo considerando il calendario recente con cinque partite in dieci giorni, e il rimescolamento del lineup. Sul fronte degli stranieri inoltre Lilja, Maillet e Juvonen non stanno brillando, lasciando dunque un certo margine per sperimentare qualcosa di diverso – ad esempio sacrificando lo svedese – contro un’avversaria in cui sarebbe utile un po’ più di velocità in transizione.

Si vedrà, ma una risposta definitiva sembra comunque ormai imminente.

4. Miles Morales

Se si pensa al personaggio di Spider-Man in questo inizio di stagione, viene subito in mente la stravagante maglia utilizzata dal Losanna all’inizio di ottobre, mentre nell’attaccante biancoblù Miles Müller si ritrovano la velocità e il dinamismo del famoso eroe dei fumetti Marvel.

In termini di punti il 19enne non è ancora stato ricompensato come meriterebbe – finora sul suo conto ci sono un gol e un assist – ma per intensità e personalità si sta sempre più confermando come un ottimo elemento, molto adatto al gioco dell’Ambrì Piotta.

Müller ha sinora raccolto tutte le sfide che gli ha proposto lo staff, giocando anche alcune partite al centro – non evidente alla sua giovane età e alla prima esperienza contro degli adulti – e passando dal bottom six a ruoli di maggior rilievo offensivo nelle prime due linee.

Poi è chiaro, con solo una manciata di partite giocate in National League il giovane è ancora un apprendista, e per arrivare a destreggiarsi tra gli avversari come fa Spider-Man tra i grattacieli di Manhattan ci vorrà ancora un po’ di pazienza. Müller ricorda insomma più Miles Morales, un ragazzo con un po’ di ingenuità ma tantissima voglia di fare e imparare.

5. Ghiaccio vagabondo

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

L’Ambrì Piotta dovrà godersi le prossime partite casalinghe, perché nel mese di novembre i leventinesi saranno chiamati a un calendario molto intenso, spesso lontano da casa.

Dopo la pausa di inizio mese, la squadra di Cereda giocherà infatti sette partite nel giro di 15 giorni contando anche il primo match di dicembre. In novembre sono previste ben sei trasferte e solamente due partite alla Gottardo Arena.

Si prospetta una sorta di Tour de Suisse, con trasferte nell’ordine a Bienne, Ajoie, Lugano, Ginevra, Davos e Langnau. C’è da sperare che il club abbia a disposizione un bus comodo e programmi bene anche il recupero dalle partite perché, facendo un rapido calcolo, si arriva a oltre 2’600 km da percorrere nel mese di novembre, per un totale di circa 35-40 ore da passare in viaggio.

Insomma, la strada è tanta, e non sarà una passeggiata.

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