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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: caldi al freddo, Giro Media Leventina, giudizi e cerchi, Band of Brothers

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Più caldi al freddo

Ha dovuto attendere fino agli ultimi minuti l’Ambrì Piotta per conoscere il proprio destino, legato ai risultati di altre piste vista la sconfitta maturata a Friborgo, ma nel complesso la qualificazione ai play-in non è certo dovuta a favori altrui, bensì all’ottimo bilancio degli ultimi due mesi.

Dopo un avvio di stagione decisamente complicato, allo scattare dell’inverno i leventinesi hanno infatti operato un netto cambio di marcia, anche grazie alla formazione dell’attuale prima linea che proprio il 21 dicembre – giorno del cambio di stagione – aveva giocato per la prima volta assieme.

Da quel momento al termine della regular season l’Ambrì Piotta ha mantenuto la media di 1.55 punti a partita sull’arco di 22 incontri, con un bottino totale di 34 punti, sinonimo di sesto posto in classifica.

In questa fase la squadra di Cereda è stata anche quella con il quarto miglior attacco (66 gol), la sesta difesa (59 gol incassati) e soprattutto il secondo powerplay della lega (15 gol segnati con il 26% di riuscita). Male solo il penalty killing, il penultimo con il 72%.

L’Ambrì non si discosta insomma dalla sua tradizione: durante la stagione fredda ci si sente più a proprio agio!

2. Band of Brothers

Non ha sempre avuto continuità l’Ambrì Piotta nel corso della stagione, e questo ha portato anche a diversi alti e bassi, ma una cosa è sempre emersa chiaramente osservando le partite dei biancoblù. Stiamo parlando dell’unità di squadra, che ha sempre visto il gruppo molto compatto al suo interno e anche con lo staff tecnico, senza mai dare l’impressione che ci fossero scollature.

I segnali sono d’altronde stati molti nel corso dei mesi. Il più significativo è stato quello relativo alla maniera in cui tutto il gruppo si è stretto attorno a Wüthrich in un momento molto difficile, poi sottolineato di nuovo dall’esultanza al suo primo gol e dalla premura con cui Zwerger è subito andato a recuperare il prezioso puck finito in rete. Altri giocatori nel recente passato hanno avuto difficoltà, e sono sempre stati sostenuti dall’intero ambiente.

Ma ci sono poi anche tante altre piccole cose. Chi osserva DiDomenico e Kubalik a fine partita si accorge che i due inscenano sempre un siparietto prendendosi a spallate e spintoni, cosa che nell’ultimo match casalingo ha coinvolto anche Miles Müller.

In Valle c’è insomma una squadra che incontra le sue difficoltà, ma che mantiene la filosofia di affrontarle in maniera unita, creando delle dinamiche che non vanno date per scontate.

3. Soddisfazione e giudizi

Si è percepito un mix di emozioni sabato sera, quando guardando la classifica finale l’Ambrì Piotta ha avuto la conferma che avrebbe giocato i play-in. Il primo obiettivo stagionale è infatti stato raggiunto, ma dalle parole di Cereda e Duca è giustamente uscita anche un po’ di amarezza per non aver difeso l’ottavo posto, che era sicuramente nelle corde della rosa ripensando anche ai vari punti lasciati per strada.

Il fatto di aver messo un asterisco di fianco alla soddisfazione per un accesso al post-season tutt’altro che scontato – le squadre rimaste fuori ne sanno qualcosa – è un ottimo segnale, perché il lavoro dell’Ambrì Piotta è tutt’altro che finito. Anzi, per molti versi deve ancora cominciare.

Proprio un anno fa si sottolineava come una buona stagione non fosse poi risultata in un reale passo in più, perché nei play-in contro Lugano e Bienne i leventinesi avevano incassato un’importante lezione, dimostrando di non aver ancora compiuto uno step avanti soprattutto a livello di mentalità.

Ora l’Ambrì Piotta ha una nuova chance, che potrà giocarsi in un contesto in cui le avversarie saranno Rapperswil e Kloten oppure Langnau. Non sarà facile, ma il giudizio sulla stagione dei biancoblù verrà pesantemente influenzato da come verranno affrontate queste sfide. Sarà la volta buona?

4. Chiudere il cerchio

Sta vivendo le sue ultime settimane in biancoblù il portiere Janne Juvonen, e di fatto l’avventura del finlandese sta comunque arrivando ad un lieto fine, con le sue prestazioni recenti che gli hanno permesso di tornare ad essere decisivo dopo una prima parte di stagione invece sicuramente opaca.

Sarà ora interessante vedere se – e quanto – lo staff punterà su di lui per la fase di play-in, ma con le sue recenti prestazioni Juvonen ha sicuramente presentato una solida candidatura, anche considerando che recentemente Curran sta facendo fatica.

Il finlandese potrebbe insomma avere l’opportunità di lasciare la Leventina nella stessa maniera in cui l’aveva raggiunta, ovvero con delle prestazioni decisive e di alto livello nel finale di stagione. Certo, non si pretendono i numeri stratosferici di quella primavera 2022, ma Juvonen sembra aver ritrovato un livello per essere nuovamente molto affidabile.

5. Giro Media Leventina

Cos’ha in comune l’Ambrì Piotta con la manifestazione podistica bleniese che da 40 anni caratterizza il lunedì di Pasqua? Apparentemente nulla, se non fosse per la presenza in squadra di Jesse Virtanen e Tim Heed, che sono risultati essere i più grandi “maratoneti” della lega in questa regular season.

I due difensori biancoblù sono infatti stati gli unici giocatori della lega a superare la media di 24 minuti a partita, con Heed che – avendo giocato due partite in più del compagno – ha chiuso la regular season con 1’251 minuti di TOI, oltre ad essere l’unico giocatore della NL a superare i 1’000 minuti a parità numerica.

L’ultimo ad aver avuto un impiego tanto costante era stato Henrik Tömmernes nella stagione 2022/23 con 26 minuti di media e 1’358 minuti di ghiaccio totali, seguito da un Lehtonen che invece si era “fermato” a 1’238 minuti.

In casa leventinese oltre a Heed e Virtanen, per trovare negli anni i giocatori più impiegati da Cereda bisogna tornare indietro sino a Michael Fora nel 2020/21 con 21 minuti di media e 949 totali. Dietro di lui Juuso Hietanen e Nick Plastino, entrambi a cavallo dei 21 minuti.

E tra gli attaccanti? Beh, l’attuale Chris DiDomenico ha una buona media con 20 minuti di ghiaccio sull’arco di 35 partite, in linea con Matt D’Agostini e Marco Müller nelle annate 2019/20.

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