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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: black weekend, non bello ma piaccio, sorrisi e magie, fatti e non parole

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Black weekend

Alla ripresa del campionato l’Ambrì Piotta si è fatto trovare prontissimo, e decisamente non ha fatto sconti. Con una settimana d’anticipo rispetto al Black Friday la squadra di Cereda ha infatti punito sistematicamente il Berna ad ogni suo errore, ottenendo vari gol “a prezzo scontato” grazie a degli errori avversari.

Reideborn ha infatti avuto parecchie responsabilità sulle prime due segnature leventinesi, mentre il 3-0 di Pestoni è stato propiziato dalla leggerezza del giovane Louis Füllemann in uscita dal terzo.

Bravi i biancoblù ad approfittare delle incertezze altrui, ed infatti la squadra di Cereda si è ripetuta sabato a Porrentruy. Ad esempio Dauphin ha saputo sorprendere un incerto Ciaccio, mentre Zwerger ha approfittato della goffa caduta di Fey nel periodo centrale per offrire a Bürgler il disco del 3-0. Nel finale è invece stato Timashov a regalare a Lilja il disco dell’importantissimo 4-2.

Insomma, per gli avversari dell’Ambrì Piotta è stato proprio un weekend nero, mentre i leventinesi hanno mostrato l’abilità di una squadra che non dà più alcuno sconto.

2. Sette ce le ricordiamo, otto non così tanto

Le sette vittorie consecutive inanellate dall’Ambrì Piotta hanno permesso di raggiungere e confermare l’attuale quarto posto, ma per andare a ritrovare un filotto di successi del genere non bisogna scavare molto nel passato.

È infatti ben impressa nella memoria dei tifosi la rimonta compiuta sul Berna nel finale di campionato 2021/22, quando la squadra di Cereda riuscì in extremis ad agguantare la qualificazione ai pre-playoff vincendo le ultime sei partite della regular season, ed allungò poi la serie positiva imponendosi anche in Gara 1 a Losanna.

I leventinesi ora hanno nel mirino l’ottavo successo filato, bilancio che riuscì l’ultima volta nell’inverno 2007, quando l’Ambrì Piotta allenato da Jan Tlacil reagì ad un periodo nero di sei sconfitte con appunto otto vittorie una dopo l’altra.

Quello era l’Ambrì trascinato da Westrum, Duca, Domenichelli e Naumenko, capitanato da Nicola Celio e che tra i pali aveva Bäumle. È passato insomma parecchio tempo, e chissà che venerdì quel record non possa venir emulato.

3. Non sono bello… Piaccio!

No, non ci riferiamo alla celebre battuta di Jerry Calà, ma bensì al gioco dello svedese Jakob Lilja, che forse non sarà quello che strappa la maggior parte degli applausi del pubblico, ma l’attaccante è un ottimo esempio di elemento che tutti gli allenatori vorrebbero nella propria squadra.

Anche nell’ultimo weekend l’ala della terza linea è infatti stato molto prezioso in entrambe le zone della pista, con tanti dischi recuperati e lavoro fisico che non viene rispecchiato dalle statistiche, ma da cui il gioco dell’Ambrì sta beneficiando parecchio.

Nel finale di gara a Porrentruy è stato premiato con la chance di chiudere la partita a gabbia sguarnita, ed in generale nel weekend ha guidato la squadra con un totale di 13 tentativi di tiro, tutti per altro da distanza molto ravvicinata (in questa stagione i 2/3 delle sue conclusioni sono arrivate dallo slot). A questo si aggiungono un totale di 24 tiri bloccati – ovvero il nono posto di lega tra gli attaccanti – ed appena due minuti di penalità.

Insomma, il suo gioco forse non sarà sempre bello, ma sicuramente piace a molti.

(NLIcedata.com)

 4. Fatti, non parole

L’inizio di stagione era stato tra alti e bassi per Inti Pestoni, che aveva alternato buone prestazioni ad altre in cui il suo gioco aveva avuto un impatto più limitato. Ultimamente però il ticinese ha decisamente cambiato marcia, e nel blocco di Dauphin e Lilja ha ora messo assieme diverse prestazioni di alto livello.

Dopo la doppietta di Davos con cui era arrivato alla pausa, Pestoni ha firmato altre due reti contro il Berna ed un assist a Porrentruy, per un weekend in cui il suo contributo è stato sostanziale cambio dopo cambio.

La conferma della statistiche? I dati avanzati di NLIcedata.com indicano che con il suo gioco ha contribuito con 0.53 xG contro l’Ajoie e 0.4 xG nella sfida con il Berna, risultando essere nel doppio turno l’elemento di maggior impatto nella manovra leventinese.

Da qualche tempo Pestoni ha deciso di concentrarsi sul gioco e di posticipare le richieste di intervista, dopo che nel recente passato era stato spesso sollecitato dai media. Alle parole ha insomma preferito i fatti, ed i risultati si stanno vedendo, anche dalla presenza al nono posto dei migliori marcatori svizzeri.

5. Sorrisi e magie

(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

Non è raro vedere Michael Spacek ubriacare gli avversari con i suoi giochi di prestigio, mentre è invece più singolare vederlo sorridere dopo le sue giocate migliori.

Dopo la soddisfazione mostrata quando aveva impattato in extremis la sfida contro gli ZSC Lions a metà ottobre, anche sabato si è lasciato andare ad un sorriso dopo la strepitosa azione che ha poi permesso ad Eggenberger di fissare il risultato sul definitivo 6-2.

L’estroso centro leventinese è così tornato sul tabellino con due assist dopo quattro partite a secco, mentre l’appuntamento con il gol manca da ben 11 partite consecutive (proprio dalla doppietta contro lo Zurigo).

I suoi sei gol rimangono dunque confinati nelle prime 10 partite della stagione, quando andava al tiro decisamente con più frequenza. In quel lasso di tempo aveva infatti trovato 27 conclusioni in porta, scese poi a 14 nelle 11 partite successive. Complessivamente è passato da 53 tiri tentati a soli 36, mentre la media di reti attese ogni 60 minuti di gioco è scesa da 0.76 a 0.46.

Stiamo insomma vedendo più uno Spacek “alla vecchia maniera”, con i ritorni di Heim e Formenton – avvenuti proprio nella serata “spartiacque” del 14 ottobre – che hanno forse cambiato un po’ le consegne nel suo gioco e l’urgenza per lui di produrre gol. Considerando il suo gran tiro, però, con un po’ più di insistenza anche le reti dovrebbero tornare.

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