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Interviste

Ireland: “Questo è un nuovo Lapierre, così è un candidato per il Canada olimpico”

L’allenatore del Lugano è tornato sul weekend da sei punti e sull’ottima seconda linea: “Hofmann e Fazzini stanno crescendo, mentre Lapierre li tiene nel nostro sistema di gioco”

LUGANO – Dopo due sconfitte di fila, il Lugano si è riscattato vincendo prima il derby alla Valascia e poi la sfida casalinga contro il Langnau, concludendo così un weekend perfetto, perlomeno sotto l’aspetto dei punti conquistati.

“Se guardiamo a come abbiamo giocato”, analizza il coach bianconero Greg Ireland, “martedì probabilmente abbiamo disputato una partita migliore rispetto a quella contro il Langnau per quanto riguarda il gioco di squadra e per il sistema. Sabato però ho apprezzato l’intensità che siamo riusciti a portare in pista, perché dal punto di vista delle emozioni c’è sempre una flessione dopo un derby. Sapevamo che il Langnau sarebbe arrivato giocando duro, come l’Ambrì, con due giocatori a fare forecheck. Hanno inoltre alcuni giocatori talentuosi in grado di essere sempre pericolosi. Considerando questi fattori, mi è quindi piaciuta la compattezza e l’intensità mostrata. Nei momenti in cui abbiamo giocato il nostro sistema abbiamo avuto successo e questo è importante per noi”.

La linea che ha però trascinato il Lugano lo scorso weekend è stata senza dubbio la seconda, autrice di tre reti. “Sì, è vero, stanno giocando molto bene. Hanno un’ottima chimica, le due giovani ali stanno crescendo con Lapierre al centro, che li tiene nel sistema e tutti assieme lavorano duro. È stato anche positivo vedere la linea di Lajunen tornare sul tabellino dei marcatori”.

Il perno di questa seconda linea, completata da Luca Fazzini e Gregory Hofmann, è Maxim Lapierre, premiato come migliore in pista in occasione della partita di sabato sera. Il giocatore dedito quasi esclusivamente alle provocazioni dell’era Shedden è solo un lontano ricordo.

“Ho avuto questa discussione con lui all’inizio della settimana”, ci confida l’attuale tecnico bianconero. “Sta raggiungendo un’altra dimensione e giocando così può essere un candidato per la Nazionale olimpica canadese, visto che può giocare diversi ruoli, è un grande leader e gioca duro in spazi stretti. Mi piace come si sta comportando, minimizza le penalità, vince gli ingaggi, è un giocatore chiave del boxplay e gioca in powerplay”.

Una seconda linea che ha trovato la quadratura del cerchio con il ritorno di Gregory Hofmann, che sta viaggiando con la media punti a partita più alta di tutta la lega.

“Devo essere onesto, non ho mai visto un giocatore tornare dalla NHL ed adeguarsi così velocemente al nostro gioco… Qui si gioca un hockey diverso e dunque solitamente ci vuole un po’ di tempo per tornare nella nostra dimensione, ma lui lo ha fatto all’istante. Dal suo ritorno Hofmann si è dimostratto eccitato di poter giocare nuovamente con i suoi compagni, e soprattutto è entusiasta per quello che ha imparato su sé stesso oltre oceano. Sono molto fiero di lui e penso che stia facendo un grande lavoro da quando è tornato, è una grande aggiunta per la nostra squadra”.

La nota decisamente più negativa in casa bianconera è attualmente il powerplay, che con un’efficacia del 12,5% è il quarto peggiore della lega. Il gol con l’uomo in più manca ormai dalla trasferta a Berna datata 16 settembre, più precisamente da 308:28 minuti di gioco, partita di Coppa Svizzera contro il Seewen inclusa.

“Penso che sabato sera contro il Langnau abbiamo avuto delle buone occasioni, stiamo tornando a semplificare il nostro gioco, a tirare molto e creare traffico davanti alla porta, ma il disco non ha voluto entrare. Sappiamo come vogliamo giocare e stiamo creando occasioni, questo è importante…Quando non riusciremo più a crearci delle occasioni, allora sarò preoccupato. Penso però anche che potremmo muovere più velocemente il disco ed eseguire più tiri al volo. A volte tendiamo a giocare troppo solo su un lato, dobbiamo aprire di più il gioco, muovere il disco e poi attaccare lo slot. Non mi aspetto che queste cose siano già perfette, però mi aspetto di vedere dei miglioramenti”.

Sabato contro il Langnau è andato a segno anche Clarence Kparghai, durante il suo primo cambio come attaccante.

“Sapevo che sarebbe entrato con tanta fame, che avrebbe messo pressione sulla porta. Non pensavo che avrebbe segnato, ma sapevo che ci avrebbe dato qualcosa nel gioco offensivo e così è stato. Ha fatto un ottimo lavoro, sono molto felice per lui”.

Lo spostamento in attacco di Kparghai era dovuto alle assenze di Walker, squalificato, e Sannitz, infortunatosi durante il derby. In generale è stato un mese di settembre in cui spesso il Lugano si è dovuto confrontare con la sua coperta corta in attacco, causa anche l’infortunio di lungo corso di Damien Brunner e la partecipazione al camp NHL di Gregory Hofmann.

“Il problema si risolverà molto velocemente, presto vedremo dei rientri nel nostro lineup. Non voglio parlare troppo di questo, ma supereremo la situazione, i nostri ragazzi stanno giocando bene e ora avremo qualche giorno di pausa prima di tornare a lavorare”.

Interrogato sull’eventuale desiderio di poter aggiungere un attaccante al roster, Greg Ireland ha concluso in maniera breve e concisa: “Al momento mi preoccupo solo dei giocatori che fanno parte della nostra squadra. Presto ne recupereremo alcuni e avremo di nuovo un roster completo”.

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