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(Photobrusca & Luckyvideo)
LUGANO – Nel suo momento di maggiore difficoltà, il Lugano ha scelto di aggiungere una pedina al proprio staff tecnico e, con l’arrivo di Antti Törmänen, i bianconeri potranno contare su una visione d’esperienza con l’obiettivo di raddrizzare una stagione sin qui complicata.
“Nell’hockey va davvero tutto molto veloce e sono molto grato di aver ricevuto questa opportunità dal Lugano”, ha raccontato il 54enne finlandese presentandosi alla stampa.
“Per me questo è un nuovo percorso: non sono più in grado di allenare, ma la salute attualmente mi dà la possibilità di tornare a lavorare. Quando questa possibilità si è presentata, ho subito pensato che in questo club c’è del potenziale. Ho seguito diverse partite dei bianconeri in televisione”.
Guardando il Lugano da fuori, cosa pensi abbia portato a tutte le difficoltà venute a galla sinora?
“Penso si siano verificate un mix di situazioni diverse. C’erano serate in cui il Lugano era la miglior squadra in pista, ma si è comunque trovato il modo di perdere le partite, a volte per errori individuali, troppe penalità oppure qualche rimbalzo sfortunato. Questo ti porta a perdere fiducia. Queste cose durante una stagione succedono, ma la squadra ha il potenziale per cambiare la tendenza, iniziando a fare meglio ed assieme le piccole cose. Spero di poter dare una mano in questo senso. Praticamente conosco già tutti i giocatori, ad eccezione di Zohorna e Schultz”.
Come si inizia a risolvere una situazione del genere?
“Tutti devono spingere di più per approcciarsi al gioco nella giusta maniera. Ci vuole una dedizione totale e bisogna farlo come gruppo. Tutti devono prendersi la responsabilità del proprio ruolo e credere in ciò che ti dicono gli allenatori. Tutto passa dalla performance, dal vincere le battaglie, e poi il risultato finale rifletterà lo sforzo che hai portato sul ghiaccio”.
Per certi versi questo Lugano può assomigliare al tuo Bienne, che aveva ottenuto buoni risultati. Sei d’accordo?
“Spero di sì. Effettivamente, guardando le partite, si vedono delle similarità. Quando il Lugano è al top del proprio gioco è in grado di effettuare più tiri degli avversari e creare tante occasioni, anche se sinora il disco ha faticato ad entrare, mentre gli avversari con una ripartenza trovavano spesso la rete. È dura giocare così, ed è successo spesso, ma spero di poter aiutare giocatori e staff anche in quel senso”.
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