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Ambrì Piotta

L’Ambrì lotta in casa dello Zugo, ma è un match solo a metà

I biancoblù iniziano bene e tengono testa ai campioni nel primo tempo, ma le due reti incassate nel periodo centrale sono un ostacolo insormontabile

© Vedran Galijas | JustPictures

L’Ambrì lotta in casa dello Zugo, ma è un match solo a metà

ZUGO – AMBRÌ

2-0

(0-0, 2-0, 0-0)

Reti: 31’08 Lander (Bachofner, Kreis) 1-0, 35’48 Martschini (Kovar) 2-0

Note: Bossard Arena, 6’903 spettatori
Arbitri: Hürlimann, Stricker; Schlegel, Steenstra
Penalità: Zugo 1×2′, Ambrì 6×2′

Assenti: Brandon McMillanGiacomo Dal Pian (infortunati), Petr CajkaJoel NeuenschwanderPatrick Incir (Ticino Rockets), Yanik Burren (ammalato)

ZUGO – Era iniziata in maniera promettente la serata dell’Ambrì Piotta, che nel primo periodo è riuscito a tenere testa allo Zugo giocando sulla stessa lunghezza d’onda degli avversari, gestendo l’alto ritmo imposto dai campioni in carica e rispondendo anche con alcune buone occasioni dalle parti di Hollenstein. Non è però bastato l’intero match ai biancoblù per superare la guardia del portiere locale, ed è stata proprio questa sterilità offensiva a rendere sempre più chiari gli equilibri della sfida.

Quando lo Zugo è infatti riuscito a sbloccare il risultato la partita è cambiata, e se dopo il gol d’apertura di Lander tutto era ancora in bilico, dopo il raddoppio di Martschini le sorti dell’incontro hanno preso una direzione ben precisa.

© Vedran Galijas | JustPictures

La rete dello scattante numero 46 è arrivata pochi secondi dopo un palo pieno colpito da Kneubuehler, e si può dunque facilmente immaginare come il doppio svantaggio abbia rappresentato un boccone amaro per il gruppo di Cereda. Il coach leventinese ha cercato di dare ulteriori stimoli ai suoi – soprattutto dando una mescolata alle linee – ma a quel punto appariva chiaro come l’Ambrì avesse perso la sua stretta sulla partita.

Il primo tempo come detto è stato quello più positivo, con uno Zugo determinato a dettare i ritmi ma confrontato con un Ambrì vivo e propositivo, capace di rendersi costantemente pericoloso specialmente con il blocco di Pestoni. Zwerger ha avuto un’ottima occasione davanti ad Hollenstein, che rimane tra le migliori della sfida unitamente ad un paio avute da Fora.

© Vedran Galijas | JustPictures

Nel periodo centrale la partita si è però fatta più caotica e contraddistinta da una ripartenza dietro l’altra. Il gioco si è aperto fin troppo, ed infatti Cereda ha chiamato il timeout quando il risultato era ancora in parità, probabilmente per cercare di richiamare i suoi ad un maggiore ordine. Scambiare continui “rush” con lo Zugo non poteva infatti essere un buon affare, e qualche penalità di troppo – tutte comunque disinnescate dal boxplay – hanno poi reso ancora più complicato il compito dei leventinesi.

I due gol locali – arrivati a distanza di qualche minuto – hanno fatto male all’Ambrì, con Hietanen che nelle due azioni non è stato irreprensibile ad immagine di una prestazione nell’occasione poco brillante. Delle difficoltà i leventinesi le hanno inoltre trovate in uscita dal terzo, con qualche imprecisione che ha imbeccato lo Zugo e dato loro energia, anche se gli equilibri della sfida avrebbero potuto evolvere differentemente se l’Ambrì avesse trovato il gol.

© Vedran Galijas | JustPictures

La squadra di Tangnes – che vedeva anche i rientri di Kovar, Herzog e Lander – ha però mostrato grande solidità e meritato la vittoria, mentre per i leventinesi è mancata la giocata che potesse sbloccare la situazione. Alcuni spunti promettenti si sono intravisti nel terzo periodo, ma senza però che l’Ambrì riuscisse davvero a cambiare la direzione che la sfida aveva imboccato nel periodo centrale.

Complessivamente è dunque stata una prova discreta, pur senza particolari note di merito. Contro un avversario forte come lo Zugo è sempre necessario uscire vincitori dagli episodi chiave per sperare di avere successo, ma in questo caso l’Ambrì non ha saputo colpire nonostante alcune buone occasioni, ed il match ha così assunto connotati molto complicati dopo le due reti.

È insomma positivo che si possa immediatamente guardare avanti e pensare subito alla sfida casalinga con l’Ajoie, occasione in cui ci si attende una prestazione di carattere. I giurassiani restano naturalmente un avversario da non sottovalutare, ma questo i biancoblù sicuramente non se lo sono dimenticato.


IL PROTAGONISTA

Luca Hollenstein: Il giovane portiere dello Zugo ha festeggiato il primo shutout stagionale, parando tutti i 32 tiri scagliati verso di lui dall’Ambrì Piotta. Oltre un terzo sono inoltre arrivati dallo slot, ma il suo contributo è stato decisivo in particolare quando ha fermato i leventinesi – Zwerger e Fora su tutti – in quelle chiare occasioni che se sfruttate sarebbero state pesanti. I suoi compagni hanno poi fatto il resto, ma lui ha rappresentato un’ottima base.


HIGHLIGHTS

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