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Lugano

È un Lugano che diverte quello che affonda il Davos

I bianconeri escono al meglio dal weekend e si riportano tra le prime sei. Partita a tratti spettacolare decisa da una prestazione collettiva di alto livello

(Photobrusca & Luckyvideo)

È un Lugano che diverte quello che affonda il Davos

LUGANO – DAVOS

6-4

(2-1, 2-1, 2-2)

Reti: 7’09 Fazzini (Ruotsalainen) 1-0, 8’09 Carr (Fazzini) 2-0, 18’50 Stransky (Corvi, Nordström) 2-1, 21’21 Stransky (Prassl) 2-2, 30’15 Wolf (Arcobello) 3-2, 32’46 Alatalo 4-2, 52’18 Arcobello (Gerber) 5-2, 53’26 Fazzini 6-2, 55’40 Fora (Guebey, Ambühl) 6-3, 58’52 Näkyvä (Egli) 6-4

Note: Cornèr Arena, 5’073 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Stricker; Burgy, Huguet
Penalità: Lugano 2×2, Davos 6×2

Assenti: Marco MüllerLorenzo CanonicaJulian Walker (infortunati), Arno SnellmanMikko KoskinenLeandro HausheerRoberts Cjunskis (sovrannumero)

LUGANO – Se bisogna fare proprio i pignoli, di evitabili ci sarebbero solo quelle due reti subite nel finale che hanno permesso al Davos di rovinare un po’ il risultato portandolo dal 6-2 al 6-4. Ma saremmo veramente pretenziosi ad attaccarci a queste inezie al termine di un eccellente fine settimana da sei punti che ha riportato il Lugano nelle zone più alte della classifica e dopo una prestazione, quella contro i grigionesi, che ha festeggiato i 95 anni di Geo Mantegazza con un ottimo hockey fatto anche di azioni offensive spettacolari.

Ora possiamo dirlo, il Lugano è tornato in salute, sia sul piano delle energie dopo essere arrivato alla pausa per le nazionali con i crampi, che quello caratteriale, ma soprattutto sul primo punto andava messa l’attenzione, ancor di più con l’insidiosa ripresa del campionato. Il cervellotico e illogico calendario ha infatti riservato ai bianconeri una trasferta a Ginevra e un impegno casalingo ventiquattro ore dopo contro un Davos riposato, ma la perfetta gestione delle energie attuata dallo staff tecnico – con rotazione di portieri e stranieri, l’uso equilibratissimo di tutte le linee – ha fatto sì che i bianconeri siano potuti uscire ancora alla distanza anche contro la squadra di Josh Holden, notoriamente una delle compagini più veloci ed energiche della lega.

(Photobrusca & Luckyvideo)

I gialloblù però sono anche una squadra incostante, con un sistema difensivo alquanto fragile e un sistema un po’ troppo “coraggioso” in alcuni frangenti, ed il Lugano ha subito trovato la maniera per far saltare qualche impalcatura grazie a transizioni veloci e a un grande lavoro in zona neutra.

Andati rapidamente sul 2-0 e poi raggiunti dalla doppietta di Stransky, Thürkauf e compagni sono stati bravi nel reagire con pazienza e determinazione, giocando dal 2-2 in poi un ottimo secondo periodo che gli ha permesso di andare sul 4-2 con due reti dei difensori, nella fattispecie i due migliori del weekend, Wolf e Alatalo.

E anche questa è una risposta molto importante per Gianinazzi, Alatalo ha ridato equilibrio alla difesa e vivacità alla manovra in transizione, mentre l’austriaco, già sugli scudi a Ginevra, ha visto premiare le sue ottime prestazioni con l’importantissimo gol del nuovo vantaggio, dimostrando che il Lugano può anche vivere non solo di prima linea.

Non che la corazzata di Thürkauf, Carr e Joly sia rimasta con le mani in mano, anzi ha trovato il gol del 2-0 e ha regalato sprazzi di grande hockey e spettacolo, mettendo in grande difficoltà la difesa ospite grazie alla grande potenza fisica e all’intesa dei tre attaccanti.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Stavolta però – e con grande soddisfazione dello staff – altri giocatori sono stati decisivi, non solo con le reti ma con grande lavoro, come Fazzini, Ruotsalainen (non segna, e alla lunga può essere un problema, ma ha un grande impatto sul ritmo del proprio cambio e gioca i dischi in maniera molto intelligente) e tutta la quarta linea, impiegata stabilmente per tutti i due incontri.

L’incontro è poi scivolato su binari ben precisi dal terzo periodo, quando il Davos ha cominciato ad alzare il baricentro e il Lugano intelligentemente ha provocato facilmente diversi errori in transizione dei difensori ospiti, e oltre al 6-2 raggiunto prima del finale, Gilles Senn avrebbe potuto anche raccogliere alcuni dischi in più nella sua porta, con un po’ di precisione migliore da parte dei bianconeri, che in quei frangenti hanno divertito e si sono divertiti nel giocare il loro hockey.

Il Lugano insomma ha mostrato per diversi momenti uno dei suoi volti migliori, anche se i margini di miglioramento rimangono molto ampi. Dopo un fine settimana del genere non si vuole per forza picchiare sulle dita dei singoli, ma è chiaro che da un paio di elementi, soprattutto in difesa, si pretende più concentrazione e meno errori banali, e in attesa di vedere anche il Granlund migliore – accenni di ripresa sabato sera, soprattutto sul piano fisico, anche se è evidentemente ancora a corto di condizione – i bianconeri possono viaggiare di nuovo su un treno piuttosto tranquillo e andare avanti sicuri dei propri mezzi. Mezzi che nonostante qualche assenza importante e prolungata si confermano di grande valore.


IL PROTAGONISTA

Luca Fazzini: I tre gol del week end, uno più bello dell’altro, confermano che il numero 17 ha ritrovato il feeling con quello che sa fare meglio e tutti sono molto felici. Ma Fazzini contro il Davos è stato molto di più di uno scorer, ha gestito il power play, ha distribuito dischi intelligenti e decisamente poco banali e si è messo a disposizione della squadra con un lavoro da vero veterano, dimostrando grande maturità e confermando di essere uno dei leader veri del Lugano.


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HIGHLIGHTS

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