Lugano e Berna tornano a sfidarsi in una finale del campionato svizzero, riportando ai massimi livelli una classica degli ultimi 30 anni. In questa sfida per i titolo gli orsi sono avanti per 3-1, dopo le vittorie nel 1989, 1991 e 2004, con l’unico successo bianconero nel 1990.
Per la prima volta da diverso tempo, inoltre, si sfideranno all’atto finale due squadre che hanno concluso la regular season fuori dalle top 4, nonostante sia la squadra di Shedden sia quella di Leuenberger ad inizio campionato fossero annoverate tra le favorite, poi varie vicissitudini hanno portato al cambio di entrambi gli allenatori di partenza.
Sarà l’esplosività bianconera contro la forza fisica degli orsi, anche se la squadra della capitale pratica un hockey più tecnico rispetto al Ginevra, e per questo ci si aspetta una finale più aperta sul lato del gioco.
Proprio come ci si aspetta da una finale che metterà di fronte di nuovo due squadre storiche che hanno contribuito a scrivere la storia dei playoff di LNA, l’unica certezza è che la tensione sarà altissima.
VINCERÀ IL LUGANO
La semifinale contro il Ginevra è stata altamente difficile e selettiva sotto ogni aspetto per il Lugano, che ha dovuto crescere ulteriormente per far fronte a tutto il suo potenziale. Furrer e compagni sono usciti rafforzati mentalmente da quella sfida, mentre il Berna sembra avere avuto compiti meno difficili contro un Davos più arrendevole e fragile del solito.
Shedden dalla sua ha oltre all’esperienza maggiore, anche delle comprovate capacità tattiche che gli hanno permesso di trovare le mosse giuste per far fronte a Zugo e Ginevra, imponendosi in partite che sembravano pendere da una parte salvo poi essere girate dalle mosse giuste a favore dei bianconeri.
Più del Berna, il Lugano dispone di un reparto offensivo completo e linee con compiti diversi ma altamente efficaci, senza dimenticare l’enorme potenziale non ancora espresso del tutto dalla linea svedese, dato il recente rientro di Pettersson. Contro i vari Helbling e Jobin la velocità delle “gazzelle” Hofmann, Brunner e Bertaggia può essere devastante, data la difficoltà palesata da alcuni difensori bernesi sotto pressione.
Da ultimo ma non per importanza, occorre sottolineare che Merzlikins, pur se non perfetto contro il Ginevra, in generale rimane superiore a Stepanek, ancora troppo vittima di alcuni pericolosi momenti di buio. Il fattore casalingo riguadagnato dai bianconeri può essere pure una buona arma, anche se in semifinale questa cosa ha contato solo all’ultimo.
VINCERÀ IL BERNA
Aver disputato una partita in meno del Lugano può rivelarsi un vantaggio per il fiato degli orsi, che oltretutto hanno recuperato gente fondamentale come Blum e Ebbett, che hanno già lasciato il segno in semifinale contro il Davos.
A 5-contro-5 il Berna sa essere pericoloso con 4 blocchi, e in power play rischia di essere letale con i blocchi formati dai vari Blum, Conacher, Roy, Ebbett e Moser, veri e propri specialisti della situazione in superiorità. Il fatto di essersi qualificati all’ultimo e di aver fatto fuori le prime due squadre del campionato – e di quello scorso – ha fatto volare gli orsi, che hanno compattato il gruppo e volano sulle ali dell’entusiasmo, cosa che alla Postfinance Arena può rivelarsi un grosso problema per gli ospiti.
Lars Leuenberger ha dalla sua parte diverse armi da sfruttare, avendo sotto contratto 6 stranieri utilizzabili e con a disposizione i vari Bergenheim e Smith le soluzioni sono comunque ad alto potenziale, quando invece sull’altro fronte il Lugano si trova con il solo Stapleton che non si è dimostrato all’altezza della situazione.
Dal lato del portiere è vero che Stepanek non è stato perfetto, ma ha subito pochissimi tiri da una squadra solitamente molto offensiva come il Davos, il che significa che ha grande protezione davanti a se, con tutta la squadra capace di sacrificarsi in copertura e nel blocco dei tiri. Da ultimo, il fatto che il Lugano abbia il fattore casalingo a favore non fa paura al Berna, dato che ZSC Lions e Davos sono stati superati anche con questo handicap.