(© John Jr Snyder)
Gli shootout erano una volta visti come un elemento del gioco spettacolare e “desiderato” dagli spettatori. Con il passare del tempo, però, i rigori sono diventati un sistema quasi fastidioso per decidere le partite, tanto che la NHL sta “utilizzando” l’AHL per testare una nuova impostazione degli overtime.
Nel corso del corrente campionato l’AHL applica infatti un tempo supplementare dalla durata di sette minuti giocato a 4-contro-4, con gli ultimi tre minuti di gioco che vedono le due squadre affrontarsi a 3-contro-3… Questo naturalmente nell’intenzione di aumentare le probabilità di una rete che possa evitare di dover ricorrere agli shootout.
Questa, come ricorderete, è una notizia di diversi mesi fa. Dopo diversi incontri, però, è possibile osservare le prime conseguenze di questo cambiamento, che ha portato a una drastica riduzione del numero di match terminati ai rigori.
Guardando i dati aggiornati a lunedì, infatti, su un totale di 179 incontri giocati, 36 sono finiti all’overtime, ovvero il 20.1%. Di queste 36 partite, però solamente sei sono state decise dopo gli shootout.
Sostanzialmente: la scorsa stagione in AHL il 64.7% delle partite andate all’overtime si sono poi concluse ai rigori, mentre quest’anno la percentuale è scesa sinora al 16.7%. Durante il corso dell’overtime, 16 incontri si sono decisi in 4-contro-4, mentre 14 hanno visto la rete decisiva in 3-contro-3.
Che ne pensate? Sareste favorevoli ad una forma simile anche alle nostre latitudini?