Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. La fortuna va cercata
È reduce da una bella serie di risultati positivi l’Ambrì Piotta, con sei vittorie e sette risultati utili nelle ultime otto partite, ma i successi ottenuti nell’ultimo weekend hanno avuto una genesi diversa.
Togliendo dall’equazione l’ottimo primo tempo di Rapperswil, i biancoblù hanno infatti dovuto soffrire per strappare punti pesanti contro Lakers e Kloten, tanto che in entrambi i casi la somma degli expected goals era nettamente favorevole agli avversari.
Nonostante aver chiaramente concesso parecchio in termini di volume di gioco, i biancoblù si sono costruiti la loro fortuna con spirito di sacrificio ed una buona efficacia nello sfruttare le occasioni offensive, mix a cui si sono aggiunte delle prestazioni eccezionali da parte dei portieri.
Guardando alle ultime otto partite l’Ambrì Piotta è infatti nettamente la squadra con il PDO più alto con 104.9, grazie a una miglior percentuale al tiro (praticamente il 12%) ed un’efficacia di interventi dei portieri seconda solamente a quella degli ZSC Lions (92.94%).
La matematica dice che queste cifre non sono sostenibili sul lungo periodo, ma un periodo caldo era anche “dovuto”, visto che da settembre a fine dicembre l’Ambrì era la terza squadra con il PDO più basso (97.15) davanti a Friborgo (97.06) e Lugano (96.08). Ora bisognerà gestire bene la scossa d’assestamento che si può prevedere dopo la pausa.
2. Too hot to handle
Sono reduci da un mese eccezionale Gilles Senn e Janne Juvonen, caldissimi quando sono stati chiamati in causa, e che ora andranno gestiti sapientemente da qui al termine della regular season, con la speranza di dover ancora usare un bel guanto da cucina per evitare di scottarsi.
Statisticamente a distinguersi in maniera particolare è stato Senn, che nell’ultimo mese è risultato essere il miglior portiere della lega con il 94.09% di parate sull’arco di nove incontri disputati, con anche un dato di 7.23 GSAA. Nel momento del bisogno è poi stato bravo Juvonen, che ha giocato cinque partite con il compagno infortunato vincendone quattro, e nella passata settimana è stato protagonista delle vittorie su Lugano e Rapperswil.
Merito va poi dato anche allo staff, che nella fondamentale partita di sabato contro il Kloten è tornato a schierare Senn. Una scelta azzeccata ma non evidente, visto che da un lato c’era un portiere comunque rimasto fermo due settimane, mentre dall’altro la tentazione di continuare a cavalcare la “hot streak” di Juvonen.
3. Quando cala il polverone
Ha vissuto sin qui una stagione movimentata l’Ambrì Piotta, con una continuità di risultati altalenante ed un autunno in cui è stato messo poco fieno in cascina – appena 11 punti in 14 partite dal 12 ottobre a fine novembre – rendendo dunque necessario lavorare duramente in inverno per recuperare terreno.
Non sono così mancati i momenti in cui la narrativa nei confronti dei biancoblù ha sollevato diverse discussioni, anche a causa di serate in cui la squadra appariva effettivamente sotto le sue possibilità.
Negli anni si è però anche imparato che una stagione è lunga e vive di diverse fasi, ed anche delle situazioni difficili possono essere svoltate all’improvviso grazie ad eventi che hanno il potenziale di essere scatenanti. L’Ambrì di avvenimenti e cambiamenti ne ha dovuti superare parecchi, sia ad inizio stagione che in momenti più inoltrati, ma quando la squadra si è stabilizzata poi i risultati sono migliorati.
Pur sbandando i biancoblù sono insomma rimasti in carreggiata, ed ora avanzano in maniera più sicura e sono riusciti ad arrivare alla pausa con un buon nono posto, frutto di un 2025 da 1.62 punti di media a partita, inferiori solamente a quelli ottenuti da Friborgo (2.31), Zugo e Losanna (2).
Ci sono insomma i presupposti per guardare alla volata finale con fiducia. Secondo le proiezioni di NLicedata.com l’Ambrì Piotta ha il 56.9% di possibilità di finire tra le prime dieci. Dopo una stagione con vari polveroni, a contare sarà solo il risultato finale dopo 52 partite. Dove si ritroveranno i biancoblù?
4. Do you DiDo?
DiDomenico, Kubalik e Maillet hanno giocato ininterrottamente nella stessa linea dal 5 gennaio ad oggi, e sull’arco di queste 12 partite sono stati la vera forza trascinante dell’Ambrì Piotta, mettendo assieme un totale di 14 gol e 35 punti complessivi.
Era da diverso tempo – si ragiona in termini di anni – che la squadra di Cereda non poteva contare su una prima linea così trascinante e con la chiara capacità di essere dominante sugli avversari, e questo è uno dei principali motivi per cui i leventinesi sono riusciti a rilanciare le loro quotazioni nel mese di gennaio.
In valle si attenderà dunque con una certa apprensione la decisione in merito all’eventuale squalifica di DiDomenico, finito sotto la lente per il suo intervento ai danni di Pontus Aberg, che sabato gli era costato una doccia anticipata.
Alla ripresa l’Ambrì avrà subito in calendario le cruciali sfide contro Langnau e Ajoie, e doverle affrontare senza la prima linea al completo sarebbe un grattacapo non trascurabile. DiDo è una vecchia volpe e lo abbiamo visto anche di recente – come quando ha beffato Aebischer nel derby con i suoi colpi di bastone sul ghiaccio – ma nel suo gioco si deve anche tenere conto di eccessi del genere.
5. La caduta dei guerrieri
Ci sarà bisogno di una certa fisicità per andare a conquistare i play-in in casa Ambrì Piotta, ed in questo non aiutano certo gli ultimi aggiornamenti che arrivano dall’infermeria della Gottardo Arena.
Dopo aver perso il capitano Daniele Grassi per una frattura al malleolo – ne avrà ancora almeno per un mese – i biancoblù dovranno fare a meno anche di Floran Douay, che pure lui dovrà rimane a guardare per le prossime cruciali settimane.
Allo staff verranno dunque a mancare gli unici due attaccanti che portano in pista un gioco diretto e fisico, facendo sentire la loro presenza alle assi e nello slot. La speranza è che il resto della squadra riesca a fare bene, per dare loro l’opportunità di rientrare in questa stagione.