Social Media HSHS

Ambrì Piotta

L’Ambrì torna in zona play-in, ma manca l’aggancio al Rapperswil

Partiti a mille all’ora, i leventinesi non riescono a difendere due gol di vantaggio nel terzo tempo. Landry decide la sfida all’overtime, altra ottima prova di Juvonen

(PostFinance/KEYSTONE/Christian Merz)

L’Ambrì torna in zona play-in, ma manca l’aggancio al Rapperswil

RAPPERSWIL – AMBRÌ

3-4

(0-2, 1-1, 2-0; 0-1)

Reti: 103’28 DiDomenico (Kubalik, Terraneo) 0-1, 17’27 Zwerger (Isacco Dotti, Wüthrich) 0-2, 23’47 Dünner (Holm, Fritz) 1-2, 25’13 Heed (Pestoni, Heim) 1-3, 52’20 Moy (Djuse, Dünner) 2-3, 56’23 Strömwall (Holm, Wetter) 3-3, 63’01 Landry (Zgraggen, Kubalik) 3-4

Note: SGK Arena, 5’528 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Dipietro; Cattaneo, Meusy
Penalità: Rapperswil 4×2, Ambrì 6×2

Assenti: Daniele Grassi (infortunato), Kodie CurranDavide FadaniWilliam Hedlund (sovrannumero), Rocco Pezzullo (Visp)

RAPPERSWIL – È stata una partita che si è sviluppata in atti ben distinti quella che ha permesso all’Ambrì Piotta di ottenere la vittoria all’overtime – la 13esima da due punti – e di tornare a issarsi al decimo posto, e per come si sono sviluppati gli eventi il punto aggiuntivo arrivato grazie al gol di Landry ha premiato i biancoblù per una sofferenza che, nella seconda metà di gara, è durata davvero parecchio.

C’è però sicuramente del rammarico per aver lasciato anche stavolta per strada un punticino che, se portato in Leventina sottraendolo allo stesso Rapperswil, sarebbe valso il doppio, permettendo alla squadra di Cereda di agganciare i sangallesi in classifica. Per farlo ci sarebbe però voluto un terzo tempo di maggiore malizia, necessaria per condurre in porto una situazione che alla seconda sirena era ancora favorevole.

L’Ambrì era infatti riuscito a gestire tutto sommato bene il ritorno di fiamma dei Lakers che, dopo un primo periodo in cui sono stati dominati dagli ospiti, hanno imbastito la reazione iniziando a spezzare maggiormente il gioco. Nella prima frazione tutto si è svolto velocemente, con DiDomenico e compagni che hanno portato in pista un ritmo forsennato e grande determinazione, elementi sfruttati per trovare due gol e diverse altre chance che avrebbero potuto aumentare il divario.

Da lì in avanti, però, l’Ambrì ha perso fluidità nel proprio gioco, ha cominciato a subire le veloci verticalizzazioni dei Lakers – che già nel primo tempo avevano portato all’unico vero pericolo per Juvonen per mano di Hofer – e in generale ha pattinato meno degli avversari, passando dunque parecchio tempo nella propria zona di difesa.

(PostFinance/KEYSTONE/Christian Merz)

Il primo gol del Rappi è arrivato in maniera un po’ casuale, con un tiro di Holm deviato da Dünner che ha battuto uno Juvonen nel complesso nuovamente eccezionale. Il finlandese è stato uno dei protagonisti della seconda metà di gara, unitamente a Strömwall che sull’altro fronte ha sfoderato diverse giocate da applausi. In tutto questo, però, l’Ambrì ha resistito – anche con un po’ di fortuna, con alcuni dischi rimasti lì a pochi centimetri dalla linea di porta – e dopo il terzo gol ottenuto da Heed in powerplay e quel delicato boxplay superato nel finale di periodo, le cose sembravano mettersi per il verso giusto.

Nella terza frazione, però, l’Ambrì si è ritrovato a rincorrere ancora di più gli avversari, e solamente uno Juvonen brillante ha ritardato il più possibile una rimonta che però era nell’aria. Cereda ha chiamato il timeout ancora sull’1-3, ma nel giro di qualche minuto Moy e Strömwall hanno portato la sfida sul giusto pareggio. Troppo passivi in quella fase i leventinesi, che con due reti da amministrare hanno forse voluto giocare con un occhio troppo rivolto al cronometro, senza però riuscire a rallentare il ritmo e spezzare il gioco degli avversari.

Essere riusciti ancora a spuntarla ha dunque permesso di chiudere la serata con un accento positivo, anche se per maturità i biancoblù hanno giocato col fuoco, ritrovando forse quel timore di perdere che ti fa scalare indietro una marcia. Di errori macroscopici infatti non se ne sono visti, ma è a livello di ritmo e intensità che l’Ambrì ha mostrato due facce parecchio diverse.

Un aspetto sicuramente da tenere presente per il futuro, già a partire dalla sfida di sabato contro il Kloten. Da verificare in questo senso le condizioni di Douay, che nel terzo tempo è stato sostituito da Muggli dopo aver incassato un colpo.


IL PROTAGONISTA

Janne Juvonen: Si è confermato per l’ennesima volta in grande forma il portiere finlandese dell’Ambrì, che da quando è stato chiamato in causa in seguito all’infortunio di Senn – venerdì tornato nel ruolo di backup – non ha sbagliato un match. Diversi gli interventi difficili e determinanti, con 43 parate totali, molte delle quali dallo slot. Senza alcune sue parate il match avrebbe potuto avere un epilogo diverso.


Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta