
GINEVRA – AMBRÌ
4-2
(0-1, 2-1, 2-0)

Reti: 01’30 Landry (Pestoni, De Luca) 0-1, 21’55 Lennström (Manninen, Granlund) 1-1, 27’56 Granlund (Lennström, Manninen) 2-1, 36’30 Maillet (Kubalik, DiDomenico) 2-2, 43’51 Granlund (Timashov, Jooris) 3-2, 56’40 Pouliot (Miranda) 4-2
Note: Les Vernets, 6’149 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hürlimann; Stalder, Duc
Penalità: Ginevra 2×2, Ambrì Piotta 2×2
Assenti: Rocco Pezzullo, Janne Juvonen, William Hedlund, Zaccheo Dotti (sovrannumero), Dominic Zwerger (ammalato)
GINEVRA – Ha sbandato nel suo percorso l’Ambrì Piotta, che sul ghiaccio di Ginevra non ha portato una prestazione sufficientemente solida e compatta per poter sperare in un risultato positivo, a maggior ragione contro un avversario ormai disperato e disposto dunque anche a sbilanciarsi un po’ pur di rincorrere i tre punti.
E ne è uscita proprio una partita del genere, in cui le squadre hanno avuto la tendenza (troppo) spesso ad allungarsi, e gli uomini di Cereda sono spesso rimasti un po’ “nel mezzo”, specialmente in zona difensiva. Un po’ troppo statici a volte, sin troppo attivi nel rincorrere gli avversari invece in altri, alla fine i biancoblù non hanno trovato equilibri e struttura, prestando il fianco a un Ginevra che soprattutto nel periodo centrale ha imperversato dalle parti di Senn.
È stata però anche un’occasione mancata, perché a loro volta i leventinesi hanno avuto dei momenti positivi e delle occasioni per segnare qualche gol in più, e dopo un inizio comunque promettente – Landry ha segnato dopo 90 secondi, e il Ginevra ci ha poi messo un quarto d’ora a reagire – anche quel difficilissimo periodo centrale in qualche modo era terminato in parità.

(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)
Che il fortino biancoblù avesse più di una crepa lo si è però capito sempre di più, tanto che Senn tra i pali ha dovuto unire alla sua bravura anche una certa dose di fortuna per impedire che il Ginevra prendesse il largo già nella prima metà di gara. I padroni di casa hanno infatti colpito addirittura cinque ferri, mentre l’Ambrì ha vissuto la stessa sorte su quel tiro di Miles Müller – tra i migliori dei suoi – che sarebbe potuto valere il 3-3.
Sul fronte offensivo un po’ di lucidità e velocità d’esecuzione è mancata, con una prima linea che, nonostante il gol di Maillet, non è stata particolarmente trascinante, lasciando il testimone a un blocco guidato da Landry che invece ha vissuto una serata positiva.
Doveroso però sottolineare anche la differenza fatta dagli special teams, che già lo scorso weekend erano finiti sotto la lente per aver portato a pendere l’ago della bilancia in favore degli avversari. Nell’occasione il Ginevra nel periodo centrale ha girato la sfida proprio in powerplay – pur contando anche su una sfortunata deviazione di Curran – mentre i leventinesi non hanno sfruttato le loro, questo nonostante alcuni cambiamenti. Dopo aver portato Heed e Bürgler nel primo blocco, lo staff ha spostato anche Heim, portando invece Maillet nella seconda unità, probabilmente per bilanciare maggiormente le forze. Alcune buone combinazioni si sono invero viste, ma il tutto andrà valutato su più partite.

(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)
La giocata decisiva è poi arrivata a inizio terzo tempo, quando Granlund ha potuto appoggiare in porta il disco del 3-2 approfittando della distrazione di DiDomenico in copertura. Da lì in avanti i leventinesi hanno avuto qualche chance di pareggiare nuovamente, ma la volontà mostrata nel cercare la terza rete non è mai stata accompagnata dalla necessaria precisione d’esecuzione.
Nel complesso non è però stata una prova sufficientemente compatta per uscire vincitori da un match di fine regular season, quando è soprattutto l’organizzazione e la solidità difensiva a fare la differenza. L’esempio lo si era d’altronde visto mercoledì a Davos, mentre in questo caso il giusto bilanciamento – soprattutto nel gestire il proprio terzo – non è mai stato trovato.
La battaglia per i play-in, insomma, continua. La squadra di Cereda rimane al decimo posto e sabato avrà uno scontro direttissimo con il Bienne, che è a parimerito dei leventinesi ma con una partita da recuperare. Saranno altri punti pesantissimi, prima di un ultimo weekend che si preannuncia imperdibile.
IL PROTAGONISTA
Markus Granlund: Nell’ambito di una stagione disgraziata per il Ginevra, l’ex bianconero continua a vivere un’annata dall’impatto personale eccezionale, tanto che, grazie alla sua doppietta e all’assist ottenuto, è salito a quota 44 punti in appena 35 partite. Dal suo bastone sono arrivati inoltre tanti pericoli, diverse conclusioni e, in generale, una grande solidità. Si conferma inoltre la sua capacità nel lasciare il segno in partite importanti e che restano a lungo in bilico.
