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Lugano

La pasta del capitano tiene in vita i bianconeri

Per scardinare la difesa ferrea dell’Ajoie ci vuole una doppietta di Thürkauf. I tre punti incamerati permettono ai bianconeri di restare in scia a Ginevra e Rappi

(PostFinance/KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay)

La pasta del capitano tiene in vita i bianconeri

LUGANO – AJOIE

2-0

(0-0, 0-0, 2-0)

Reti: 51’55 Thürkauf (Sekac) 1-0, 59’06 Thürkauf 2-0

Note: Cornèr Arena, 5’374 spettatori
Arbitri: Wiegand, Dipietro; Cattaneo, Gurtner
Penalità: Lugano 2×2, Ajoie 6×2

Assenti: Joren van Pottelberghe (infortunato), Dominic NyffelerLiekit ReichleValtteri PulliMichael JolyStephane Patry (sovrannumero), Leandro Hausheer (Coira)

LUGANO – Non è stata una passeggiata, quella del Lugano di fronte all’Ajoie. Nonostante la tiepida domenica pomeriggio dal sapore primaverile, la sfida alla squadra di Greg Ireland si è trasformata presto in un lungo braccio di ferro tra le due squadre, con il Lugano a spingere di più, ma contro un avversario che al minimo sentore di un qualche abbassamento della guardia era pronto a colpire.

Uwe Krupp lo ha detto al termine del match: “Era la partita che ci aspettavamo dall’Ajoie, i nostri avversari l’hanno interpretata perfettamente”. E quando una squadra come quella giurassiana applica a fondo i suoi dettami tattici, per altre come il Lugano, più tecniche e meno abituate al “bunker” e alla ripartenza le cose si fanno decisamente dure.

Probabilmente i bianconeri hanno capito di nuovo cosa li potrebbe aspettare nel caso dello scenario peggiore, ossia dei playout proprio contro Ciaccio e compagni, ma per il momento i tre punti sudati e sofferti fino all’ultimo dicono che la squadra bianconera può restare aggrappata anche ai posti che portano in vacanza anticipata e addirittura ancora ai play-in finché matematica non li separi.

Certo, concentrarsi ora a due partite dalla fine all’obiettivo dei play-in non sarebbe salutare e nemmeno in linea con la realtà di una squadra comunque in grande difficoltà, anche se Bienne e Rapperswil non si sono distanziate in questa domenica, ma il filo che tiene in piedi questa speranza è di quelli molto fragili e il pensiero deve andare ad altro.

Siamo però sicuri che anche semplicemente evitare i playout per i tifosi sarebbe comunque un grande sospiro di sollievo, perché anche in questa domenica pomeriggio quello che il Lugano ha messo in scena non è stato di certo il meglio che poteva offrire, ma perlomeno i bianconeri hanno avuto il merito di non deragliare e di pazientare fino alla fine, fino a quell’occasione che prima o poi sarebbe andata in rete a fare da spartiacque dell’ennesima sfida da dentro o fuori.

Detto della povertà di un incontro privo di emozioni – ma anche qui il coach tedesco puntualizzerà diversamente – e di grandi spunti tecnici, altro merito della squadra di Uwe Krupp è stato quello di non concedere penalità all’Ajoie, o meglio quando lo ha fatto ha limitato i danni con un power play corto a cavallo del secondo periodo – ingenuità di Arcobello – oppure in un’occasione con due penalità contemporanee.

La difficoltà maggiore semmai il Lugano l’ha incontrata quando si trattava di portare i dischi su Ciaccio o di poter tirare con degli screen favorevoli, perché l’Ajoie per tantissimo tempo ha creato una densità tale davanti al proprio portiere che sono stati veramente pochi i dischi arrivati sull’ex leventinese a fronte della circolazione del puck nel terzo difensivo ospite. Solo appunto con quella deviazione di Thürkauf o con qualche sgroppata dell’instancabile Sekac il portiere giurassiano ha tremato sul serio, così come su un palo clamoroso di Morini nel primo periodo.

Non è stato un caso se ad aver trovato la rete o le occasioni migliori sono stati gli uomini più pesanti o comunque più presenti nello slot, per tutti gli atri arrivare davanti a Ciaccio è stata un’impresa e anche i tiri di un Fazzini sempre attivo sono stati bloccati per la gran parte a metà del percorso.

Stavolta la pazienza però ha pagato il Lugano con tre punti importanti – e se pensiamo che è la diciannovesima vittoria piena… – e che gli permettono di avere in mano una parte del proprio destino. L’altra parte è stata sciupata in quelle tante serate disgraziate.


IL PROTAGONISTA

Calvin Thürkauf: Assieme all’altro peso massimo Jiri Sekac è il giocatore che si procura più occasioni e che riesce a penetrare più volte lo slot nel denso sistema difensivo dell’Ajoie. La sua deviazione di corpo per il gol decisivo è fortunata ma anche cercata e la maniera con cui scardina il disco a un avversario per poi involarsi a segnare il 2-0 parla a favore di una prestazione di grande sacrificio.


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