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Interviste

Ecco l’Hockey Club Moesa! Mattia Baldi: “Sempre più coinvolgente!”

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Quello di costituire una squadra di hockey su ghiaccio in Val Mesolcina è stato fino a poco tempo fa un progetto discusso da generazioni, ma che nessuno ha mai avuto l’iniziativa di realizzare e portare avanti. Da molto tempo, infatti, i tanti appassionati di hockey su ghiaccio del Moesano si aspettavano quello che nelle altre valli del Grigioni italiano era già stato risolto da molto tempo: una pista, una squadra, una maglia.

Ed ecco che in data 18 novembre 2013, su iniziativa di Marcello Caduff, Patrick Stadtmann e Dan Giudicetti è stato fondato l’HC Moesa, una compagine che si è rivelata fin da subito un clamoroso successo, sia per lo spirito di gruppo sia per la presenza di tanti interessati, specchio di una realtà hockeystica molto radicata nel territorio.

Gli allenamenti si svolgono a San Bernardino due volte a settimana e comportano uno spostamento di circa 30 minuti per i molti giocatori che provengono dalla Bassa Mesolcina, il ghiaccio è ruvido e talvolta irregolare, non ci sono le linee di demarcazione, manca uno spogliatoio spazioso (quello attuale è un prefabbricato trasportato appositamente sul luogo), delle reti laterali per evitare l’uscita dei dischi e una panchina: in pratica ci sono soltanto le balaustre. Eppure tutto questo non disturba più di tanto gli entusiasti giocatori valligiani, anche se in futuro dovranno giustamente venire apportati alcuni ammodernamenti e di questo ne son tutti consci.

Giovedì sera la squadra, allenata dall’ex biancoblù Mattia Baldi, ha affrontato l’HC Splügen. Dopo il primo tempo, finito 5-1 per i padroni di casa, lo Splügen ha reagito sfruttando la passività del Moesa, rimontando nell’arco degli ultimi due periodi. Il risultato dopo il secondo tempo era di 7-4 per l’HC Moesa, per poi concludersi con una rimonta clamorosa degli ospiti che si son portati sul 9-9. I rigori hanno infine deciso la partita che ha visto i lupi del Moesa uscire sconfitti. Il risultato finale (9-10 d.R), un po’ demoralizzante, è stato comunque accolto calorosamente dalla sessantina di spettatori che hanno sfidato il freddo per seguire la partita, indice fedele di quanto il territorio apprezzi già questa squadra.

La squadra prima di questa partita era già reduce di un’amichevole giocatasi a Le Prese (Poschiavo) il 19 gennaio, dove quattro linee di giocatori ed un folto gruppo di sostenitori si è presentata nella remota valle per vincere con il risultato finale di 4-11.

Per ora quindi le prime esperienze della neonata squadra sono molto positive. Sono state disputate due amichevoli, ma la speranza è che in un futuro molto vicino (si parla della prossima stagione) vi siano i mezzi e la possibilità di iscrivere la squadra ad un campionato regionale, passo importantissimo per continuare a cullare il sogno di questa piccola realtà!

Se siete interessati a seguire gli sviluppi della squadra date un’occhiata alla pagina ufficiale su Facebook che trovate a questo indirizzo: www.facebook.com/hcmoesa

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Per approfondire l’argomento della neonata squadra ci siamo intrattenuti proprio con coach Mattia Baldi, ex giocatore di ZSC, Ginevra e Ambrì Piotta.

Mattia Baldi, come ti trovi nella vita fuori dall’hockey professionista?
“Mi trovo molto bene. Sicuramente lasciare un’attività professionistica da giocatore di hockey ed entrare nel mondo lavorativo è una sfida impegnativa, ma son contento di averla fatta. Ho smesso anche per problemi fisici, non ero più disposto a fare determinati interventi e avevo capito che era arrivato il momento di ritirarmi dall’hockey professionistico”.

Come ti sei avvicinato all’HC Moesa?
“Da un po’ di tempo vivo a Lostallo e ho conosciuto alcuni giovani che mi hanno proposto di aiutare questa neonata società. Ho risposto dicendomi molto interessato e, nel limite del possibile, disposto a dare una mano per gli allenamenti… Mi sto facendo coinvolgere sempre di più, cercando di fare il possibile”.

Rientreresti nell’hockey professionistico, svolgendo magari un’altra funzione?
“Mai dire mai nella vita, ma per ora il mio è un no risoluto”.

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