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LUGANO – BERNA
1-3
(1-0, 0-1, 0-2)
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Reti: 07’12 Jesper Peltonen (Fazzini, Carr) 1-0, 33’35 Baumgartner (Nemeth) 1-1, 59’36 Nemeth (Loeffel) 1-2, 59’59 Merelä (Lehmann, Czarnik) 1-3
Note: Cornèr Arena, 5’430 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hungerbühler; Stalder, Urfer
Penalità: Lugano 0x2, Berna 1×2
Assenti: Joren van Pottelberghe, Marco Zanetti (infortunati), Dominic Nyffeler, Liekit Reichle, Calle Dahlström, Michael Joly (sovrannumero), Leandro Hausheer (Coira)
LUGANO – Se ci fosse una colonna sonora dedicata alla stagione di ogni squadra, di sicuro quella del Lugano sarebbe “Profondo rosso “ dei Goblin, soundtrack dell’omonimo film di Dario Argento, il regista ideale di quello che i bianconeri stanno portando avanti da questo autunno.
Non ha fine l’emorragia di punti e occasioni sprecate, non si ferma nemmeno contro il Berna, quello che era l’avversario preferito dai bianconeri in questa stagione, sempre battuto prima di venerdì sera, quando un erroraccio di Marco Müller in zona neutra ha favorito l’azione che ha portato al gol di Nemeth, quando tutti aspettavano ormai l’overtime quasi sicuri perlomeno di incamerare un primo misero ma forse utile punticino.
Invece lo svedese, con il tiro “della vita” ha mandato tutta la pista nello sconforto, al termine di una partita che ha visto la squadra di Uwe Krupp prevalere a livello di volume di gioco sul Berna a lunghi tratti – parlare di qualità sarebbe certamente troppo, visto il livello – ma sempre sprecando quelle occasioni che di tanto in tanto gli orsi hanno concesso davanti a Reideborn, con una difesa, quella di Tapola, di certo non impostata nella maniera giusta.
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(Photobrusca & Luckyvideo)
Sul piano tecnico questo Lugano ha comunque fatto dei passi indietro rispetto alle ultime uscite, che non erano certo da classificare tra quelle da ricordare, ma di fronte agli ZSC Lions in particolare e per buona parte in quel di Les Vernets, Fazzini e compagni erano stati protagonisti di impostazioni più ordinate e disciplinate. Di fronte al Berna invece si è tornati a vedere un Lugano confuso a tratti, frettoloso nelle giocate e incapace di attendere il momento giusto per imbeccare i compagni andando spesso fuori tempo in transizione perdendosi in icing o entrate nel terzo viziate da offside.
Va detto che entrambe le compagini hanno badato molto a tenere fuori gli attaccanti dallo slot offensivo, e entrambi i portieri ne hanno giovato per un po’, dovendo intervenire soprattutto su tiri al di fuori dal raggio più pericoloso, con molti altri tentativi bloccati già in partenza, salvo poi vedere Huska (protagonista comunque di una buona partita) cedere male su un tiro che da lì non doveva passare.
In tutto questo non poteva nascere una partita di certo entusiasmante, da secondo periodo via è stato piuttosto disarmante assistere a quello che avveniva in pista, con due squadre e sorprendentemente anche il Berna alle prese con un gioco confusionario, dal ritmo basso e con ingaggi fisici solo accennati o abbozzati.
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(Photobrusca & Luckyvideo)
Questo ha detto molto anche dell’incapacità del Lugano di prendere in mano una partita assolutamente alla portata, per quanto mostrato soprattutto dagli avversari, dato che sarebbe bastato forzare un po’ la mano nel secondo periodo o sfruttare con maggior freddezza e furbizia alcune occasioni nel terzo per chiuderla anche prima di tirarsi l’ennesima mazzata sui piedi.
L’effetto di Uwe Krupp è del tutto esaurito? Probabilmente quello emozionale è durato anche meno, ma è palese come la squadra si sia seduta di nuovo sulla mediocrità andando in calando di partita in partita, perdendo diversi periodi e arrivando alla prestazione di oggi, forse la peggiore qualitativamente sui sessanta minuti sotto la guida del tedesco, ma paradossalmente quasi sufficiente per prendersi punti importanti, alla luce anche di un Ginevra sconfitto.
E adesso avanti con la prossima Gara-7 da vincere assolutamente. Che fatica.
IL PROTAGONISTA
Patrick Nemeth: Alle assi è stato l’assoluto dominatore in una partita in cui pochi si sono messi veramente a combattere fino all’ultimo colpo, ma lui ne è sempre uscito vincitore con quei piccoli ma importantissimi primi passaggi a togliere il disco agli avversari. Ma la ciliegina sulla torta l’ha messa con quella fucilata angolata con cui ha regalato i tre punti al Berna a 24 secondi dalla fine, uscendo pure con un bilancio di +3 con tre reti segnate dagli orsi.
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