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(Photobrusca & Luckyvideo)
Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Arco-sì o Arco-no?
Sono diversi i dilemmi aperti in casa bianconera e alcuni di questi riguardano i contratti di vari stranieri, tra i quali Mark Arcobello. Il centro statunitense va per i 37 anni e spesso si rischia di concedere la classica stagione di troppo a giocatori che improvvisamente calano di rendimento.
Però il caso dell’ex capitano è un po’ diverso, perché aldilà di una – e una sola – stagione deludente, Arcobello ha avuto un rendimento sul corso degli anni di tutta la sua carriera in Svizzera che in pochissimi possono vantare.
Ancora oggi, in una stagione disgraziata per la squadra, ha toccato di nuovo quota dieci reti e passato i trenta punti, ma oltre a questo è uno dei pochi giocatori in squadra (se non l’unico) in grado di dettare i ritmi del gioco, di fare da regista e gestire il disco con classe in ogni situazione, dopo aver anche accettato un ruolo meno centrale. Voi che fareste?
2. È questione di stile
Energico, a volte sfrontato, spesso imprevedibile. Ormai abbiamo imparato a conoscere anche Adam Huska, protagonista di diverse partite da quando è arrivato Uwe Krupp sulla panchina bianconera. Fa venire i brividi a volte, purtroppo non smette di regalare qualche gol qua e là, ma è indubbio che in questo momento sia il portiere su cui il Lugano può fare maggior affidamento.
Niklas Schlegel ha mostrato più di un cedimento, mentre nelle ultime quattro partite lo slovacco non è mai sceso sotto il 92% di parate trovando una media del 94,07%, con sole 1,73 reti concesse a partita, numeri di altissima classica tra i portieri. Già, e se limasse un po’ quello stile ad alto rischio che pesa su un gol a partita, pensate un po’ a che potenziale potrebbe ambire…
3. Se su due una è di troppo
Si dice spesso che nell’hockey un vantaggio di due reti è il più pericoloso da gestire, e probabilmente il Lugano fa da prova a questa teoria. I bianconeri si sono fati rimontare due reti di vantaggio già a Zugo (due volte nella stessa partita), è successo a Ginevra, è successo ancora i trasferta a Friborgo – fortunatamente con vittoria finale – tanto da indicare una tendenza importante e preoccupante.
Alla BCF Arena alla fine è andata bene, magari nelle prossime partite, vista la difficoltà a segnare tre reti, dopo il primo vantaggio i bianconeri potrebbero chiudersi a bunker nello stile del Langnau, chissà che non funzioni.
4. Diavoli e Santi
Gli alti e bassi, ai loro estremi, sono protagonisti nella stagione di diversi giocatori bianconeri, tra i quali i due principali difensori svizzeri, Mirco Müller e Santeri Alatalo.
L’ex Devils è affondato nella rimonta del Ginevra e ha commesso diversi errori ancora a Friborgo, ma ha salvato la sua prestazione con il salvataggio all’ultimo secondo quando ha messo il suo bastone su un tiro a botta sicura di Linden Vey con la porta praticamente vuota.
Alatalo invece deve ancora iscrivere il suo nome su quello dei peggiori, non solo per il rendimento altalenante, ma per quell’errore in powerplay costato il provvisorio pareggio di De La Rose. Il Lugano ha bisogno dei suoi santi migliori per sperare di chiudere con un sollievo la stagione.
5. Visioni discordanti
Già il comunicato faceva storcere un po’ il naso per la spiegazione su un rinnovo avvenuto già a dicembre ma svelato solo a gennaio, e con chi il giocatore si fosse accordato in assenza di un direttore sportivo ancora non si sa. Stiamo parlando di Cole Cormier, a cui il Lugano ha prolungato il contratto di due stagioni nonostante le poco convincenti prestazioni e un evidente passo sul posto.
In più, da gennaio via, il canadese ha messo assieme solo 6,45 minuti di ghiaccio in media per partita, finendo due volte in sovrannumero e altrettante quale tredicesimo attaccante, mettendo assieme due assist in quasi due mesi e mezzo.
È vero che Krupp esula dalla decisione sul suo rinnovo e sul futuro del giocatore, ma rimane difficile da capire quale sia la visione del club (e di nuovo, di quale responsabile del settore sportivo se ce n’è uno?) su un giocatore che a differenza di altri non ha mostrato di valere per il momento la National League.
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