Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Esperienza e braccino
Mancano ormai sole cinque partite al termine della regular season e, nonostante i soli due punti raccolti nel weekend contro Langnau e Ajoie, l’Ambrì Piotta è ancora in zona play-in con il destino nelle proprie mani. Attualmente la lotta è con Bienne e Rapperswil per due posti con tre squadre in corsa, anche se con un colpo di coda non è da escludere che rientri in gioco anche il Lugano.
Nessuna novità insomma per i leventinesi, che nelle ultime stagioni si sono ritrovati spesso in questa situazione, ovvero con il compito di lottare sino all’ultima sirena per estendere la loro stagione. Alcune volte le cose sono andate bene – come quella rimonta pazzesca contro il Berna o nella scorsa regular season chiusa con quattro vittorie di fila – mentre in altri anni meno. Dalla sua, però, la squadra di Cereda ha l’esperienza di chi è abituato a lottare per la sopravvivenza.
Resta da capire se questo si tradurrà in un impatto positivo, visto che nelle ultime uscite – considerando anche le due prima della pausa – le cose non sono andate bene, tanto che all’Ambrì è sembrata mancare intensità e cattiveria agonistica, elementi essenziali in questa fase. È la classica situazione “da braccino” oppure i leventinesi hanno il carattere e la leadership per affrontare le ultime cinque partite davvero con il coltello tra i denti? Lo vedremo, e scopriremo se questo altalenante Ambrì saprà alzare e mantenere uno standard più alto.
2. Mai più senza te
Sarebbe stato naïf pensare che l’assenza di DiDomenico potesse essere in qualche modo compensata nelle due partite in calendario alla ripresa, semplicemente perché il canadese è un profilo unico e una tipologia di giocatore che l’Ambrì Piotta non ritrova in nessun altro elemento. I biancoblù non hanno un’altra pedina che porti la sua carica agonistica e spavalderia in pista, e senza di lui la squadra è apparsa “sgonfiata” in maniera evidente da questo punto di vista.
D’altronde non è un segreto, i leventinesi nel corso delle annate più recenti hanno spesso cercato – e trovato solamente a tratti – quella scintilla di pazzia ed energia che desse la svolta a squadre composte da buoni elementi, ma a cui spesso mancavano sfacciataggine e un elemento trascinante.
Paolo Duca aveva in questo senso rincorso DiDomenico per anni, e quando è riuscito a portarlo in Leventina ha effettivamente dato la svolta alla stagione dell’Ambrì, permettendo anche di trovare finalmente una prima linea di spessore.
I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Da inizio novembre ad oggi Chris DiDomenico è il terzo miglior marcatore della lega con 32 punti in 28 partite, dietro solo a Nättinen (36) e al compagno Kubalik (33). Il vero aspetto imprescindibile è però quello che non si vede nelle statistiche.
“È davvero fondamentale per gli equilibri della squadra. Porta carisma, competitività ed è d’esempio per tutti noi”, ha affermato Pestoni, augurandosi con un sorriso che il canadese non si faccia più squalificare da qui a fine stagione.
Ed è proprio così. Senza DiDomenico, l’Ambrì non è completo.
3. Rigore… tattico!
C’è un esercizio in cui l’Ambrì Piotta si è confermato infallibile, ovvero quello dei rigori. I leventinesi sono infatti andati agli shootout in sette occasioni in questa stagione, uscendo sempre vincitori.
Complessivamente sono stati segnati 15 gol su un totale di 34 tiri, con il 44% di efficacia. La vera differenza l’hanno però fatta i portieri, che in sette serie di shootout hanno subito appena quattro gol su 34 tentativi avversari, con una percentuale di parate di addirittura l’88.24%.
Faccia a faccia con gli avversari, Senn ha subito solo due gol su 15 tiri, Juvonen ha invece effettuato 12 parate e concesso una sola rete, mentre Fadani nella serata di Kloten aveva fermato quattro dei cinque tentativi degli aviatori.
E i realizzatori? Kubalik e Bürgler sono stati i più produttivi con quattro gol, mentre Maillet, Heed e DiDomenico hanno colpito due volte. Pestoni ha invece contribuito con una segnatura.
Nella storia recente l’Ambrì ha in mano il record con sette vittorie stagionali ai rigori, primato condiviso con lo Zugo targato 2017/18, che però aveva avuto bisogno di otto partite per arrivarci, perdendone dunque una. Il record di match complessivi andate agli shootout è invece del Davos 2022/23, con 13 partite (5 vinte) e il primato anche di reti segnate con 24.
4. Acquisto in casa
C’è un elemento nella rosa che rimane ancora da scoprire, e che per ora si è praticamente solo intravisto. Stiamo parlando del 21enne Tim Muggli, attaccante che in biancoblù ha già messo la firma su un paio di gol – uno in particolare molto bello – ma che nella ventina di partite sul foglio partita ha ricevuto in media cinque minuti di ghiaccio, rivestendo di queste in 11 volte il ruolo di 13esimo attaccante con un impiego ancora più contenuto.
Non insomma la miglior situazione per progredire, ed infatti a novembre l’Ambrì Piotta lo aveva prestato al Coira in Swiss League, dove in 18 partite ha firmato 16 punti (sei gol). Nel lasso di tempo che ha passato tra i cadetti era stato il secondo miglior marcatore della lega al di fuori degli stranieri, meglio di lui aveva fatto solo Toms Andersons – elemento lettone ma con licenza svizzera – con 20 punti.
E le sue caratteristiche Muggli le ha lasciate intravedere anche in quegli sporadici cambi a Langnau, con subito tanta energia portata in pista ed anche un paio di dischi pericolosi verso la porta avversaria. Ci sono insomma motivi per ritenerlo un giocatore promettente e da far crescere, soprattutto pensando alla prossima stagione in cui alcune gerarchie del lineup potrebbero essere ripensate per dargli maggiore spazio e possibilità.
5. Un occhio oltre oceano
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(Seattle Thunderbirds)
Guardando al futuro si sta facendo sempre più notare il giovane attaccante ceco Matej Pekar, prestato dall’Ambrì Piotta alla formazione WHL dei Seattle Thunderbirds, e che nelle ultime settimane sta macinando punti su punti.
Il 17enne nella lega canadese ha infatti segnato 10 gol nelle ultime 10 partite, e a fine gennaio si era anche messo in evidenza come “Rookie of the Week”, quando con quattro gol in tre match era stato il miglior giocatore tra i ragazzi al primo anno nella lega.
In termini complessivi tra i rookie è attualmente al sesto posto in WHL con 15 gol realizzati, e chissà che nei prossimi anni non possa portare pure lui nuova linfa all’attacco biancoblù.
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