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Tutto sulla Svenska Hockeyligan: nome nuovo, vita nuova

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Il nome dato alla vecchia Elitserien ha portato una ventata di freschezza all’immagine della massima divisione svedese e anche alcuni accorgimenti al regolamento fanno della SHL un campionato tutto nuovo e attrattivo. Il cambiamento principale riguarda il tesseramento degli stranieri, che grazie ancora alla vecchia “Sentenza Bosman”, permette l’ingaggio teoricamente illimitato di giocatori comunitari.

Un passo avanti epocale, sicuramente fatto con la consapevolezza di dover tentare almeno di fare concorrenza alla continua espansione della KHL, lasciando da parte quella “gelosia” verso i giocatori indigeni che aveva fatto della vecchia Elitserien uno dei campionati più restrittivi – assieme a quello svizzero – in fatto di tesseramento degli stranieri. Per il momento poche squadre hanno approfittato di questa possibilità, mentre sono diversi i nordamericani che hanno seguito le orme dei vari Jason Krog e Rhett Rakhshani.

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Tra le altre novità vi sono addirittura due squadre neopromosse: il Leksand e l’Orebrö, che sostituiranno il Rögle e il Timra. Tra le candidate al titolo invece poche sorprese, infatti, nonostante alcuni rinforzi delle avversarie, lo Skelleftea sembra di nuvo uno scalino sopra tutte.

modoA fare un bel colpo in fatto di nuovi arrivi sono stati i rossoverdi del MODO, che pur avendo perso Ladislav Nagy hanno piazzato una tripletta di mercato niente male, ingaggiando l’ex zurighese Jeff Tambellini, T.J Hensick e il difensore Sean Sullivan, in passato tra i più prolifici dell’AHL. I quarti di finale raggiunti la scorsa stagione sono una buona base da cui ripartire, e se lottare per il titolo risulta piuttosto difficoltoso, almeno dare qualche grattacapo alle più grandi potrà essere una realtà per la squadra diretta dal nuovo coach Anders Forsberg. L’unica incognita è rappresentata dai due giovani portieri Ullmark e Forsberg, che occuperanno il posto lasciato vacante dall’austriaco Starkbaum.

luleaIl Lulea di Dean Kukan – fresco di rinnovo del contratto fino al 2015 – si è mosso sul mercato senza grossi stravolgimenti, e l’unica pedina interessante da tenere d’occhio sarà il portiere italiano Daniel Bellissimo, che arriva forte di una bella stagione del battesimo in SHL al Timra. La squadra di Rönnqvist è ben assemblata, ma per poter ambire di nuovo alla finale e al titolo conteso allo Skelleftea – per certi versi inaspettatamente – occorrerà qualche “star” in più, perché l’impressione è che il Lulea rimanga sì forte, ma pure che le dirette avversarie si siano avvicinate, perlomeno a livello di individualità.

vaxDiverse le novità in casa dei Växjö Lakers del giovane coach – classe 1979 – Sam Hallam, che pare aver fatto notevoli sforzi per togliersi dall’anonimato della scorsa stagione. Partito Fredrik Norrena, a sostituirlo è arrivato il canadese Scott Munroe dagli Adirondack Phantoms. Ma i colpi migliori sembrano quelli fatti nel reparto offensivo, dove si registrano gli arrivi da Montréal di Colby Armstrong e dal HV71 di Rhett Rakhshani, 44 punti alla prima stagione in Svezia. Oltre a loro, un altro nordamericano – vecchia conoscenza svizzera – è arrivato dalla Dinamo Minsk e si tratta del difensore Cory Murphy. E se Ryan Lash ritroverà le migliori sensazioni – capocannoniere SM Liiga nel 2012 – allora gli obiettivi potrebbero crescere di molto.

hvDa qualche stagione l’HV71 di Ulf Dahlèn colleziona le prime posizioni di regular season associate alle eliminazioni nei quarti di finale. Ecco che per cercare di invertire questa tendenza anche i gialloblu si sono affidati ad un nuovo trio di nordamericani. Il nome più famoso è senz’altro quello di Brett Sterling dai Chicago Wolwes, da anni tra i migliori scorer dell’AHL. Assieme al 29enne sono arrivati da Winnipeg Aaron Gagnon e dai Wilkes-Barre Scranton Penguins il centro Riley Holzapfel, giocatore two-ways e dalle grandi qualità di leader. Di fronte a questi arrivi c’è da mettere in conto la partenza di Rhett Rakhshani, che si era ben ambientato ed era risultato un ottimo attaccante. La rosa è competitiva per arrivare anche in finale, ma l’ambientamento dei nuovi arrivati sarà la chiave del successo.

liniIl Linköping continua stagione dopo stagione ad aggiungere mattoncini per arrivare in cima alla Svezia. Pur avendo perso Lee Goren – apprezzatissimo in SHL per le sue capacità difensive – i leoni sono andati a pescare quel Chad Kolarik macinatore di punti nell’ultima stagione di AHL, come per dire che va bene la difesa ma ora ci vogliono bocche da fuoco più performanti. Assieme allo statunitense torna in patria anche il centro fisico Mattias Sjögren, reduce da due stagioni poco fortunate negli Hershey Bears. Purtroppo per il coach Roger Melin l’acquisto bomba della scorsa stagione, Mattias Weinhandl, non ha reso secondo le previsioni e ora soffre anche di due infortuni, al ginocchio e alla nuca. Ma anche senza di lui la rosa a disposizione di Roger Melin è di alto livello e potrebbe puntare ben più in alto dei quarti di finale.

froKent Johansson non è più l’allenatore del Frölunda, e già questa è una notizia, visto che l’ex bianconero è pur sempre uno dei coach più considerati in patria. Al suo posto arriva Roger Rönnberg, finora tecnico in seno alle selezioni nazionali giovanili e assistente alla nazionale maggiore. Anche la compagine di Göteborg cerca da qualche stagione di uscire dalla fanghiglia dei quarti di finale e delle qualifiche col fiatone, ma anche quest’anno sembra che dovrà mordere il freno. L’unico ingaggio di rilievo è quello del portiere Lars Johansson, miglior portiere della lega cadetta la passata stagione, e di fronte a pochissimi arrivi pesanti, è alquanto inverosimile che gli “Indians” possano così di colpo invertire un trend che viaggia su binari morti.

oreL’Orebrö ha festeggiato la sua prima storica promozione nella massima serie svedese, ma ha rinunciato a Peter Andersson, il coach che ha guidato la squadra tra le elette di Svezia. A sostituirlo è arrivato Patrik Ross, che ha alle spalle solo una discreta esperienza a livello giovanilre e nella lega cadetta. Per poter solo sopravvivere in SHL occorre però un organico competitivo, e i dirigenti si sono affrettati nell’ingaggiare i canadesi Ben Walter da Abbotsford, che dovrebbe dare un sostanziale contributo in fase offensiva, Justin DiBenedetto da Salisburgo e l’ala americana Tim Wallace, descritto come un grande lavoratore. Nonostante questi ingaggi importanti, il livello medio della squadra è comunque inferiore alla media e il primo obiettivo dovrà chiamarsi salvezza.

bryCampione nazionale nel 2012, il Brynäs è uscito con le ossa rotte nei quarti di finale – raggiunti pure col fiatone – della passata stagione, e dopo qualche problema “disciplinare” di alcuni giocatori, il team di Gävle ha apportato alcuni importanti cambiamenti. Via le “teste calde” come l’ex davosiano Daniel Widing, e dentro uomini da spogliatoio come l’ala sinistra Bill Sweat, dai Chicago Wolwes e il canadese Greg Scott, ala destra dei Toronto Marlies, dotati di grande carattere e anche di buone capacità offensive. In arrivo anche lo specialista delle situazioni speciali Petteri Nokelainen, che garantirà efficienza in box play e negli ingaggi. Per Tommy Jonsson e il suo assistente Jan Larsson sarà la stagione della verità, i tifosi vogliono tornare ad esultare.

farIl Färjestad è tradizionalmente una delle sqaudre più vincenti del panorama svedese, e la sconfitta in semifinale patita questa primavera ha dato voglia al presidente Hakan Loob di rinforzare ancora di più il suo team. Pur avendo perso giocatori del calibro di Chris Lee, Marcus Paulsson e il portiere Alexander Salak, la truppa dell’ex allenatore del Bienne Leif Carlsson e Radek Hamr, questa stagione si avvarrà dei servigi di Danny Taylor, portiere in passato di Abbotsford e Calgary Flames, e di una folta truppa di nordamericani tutti da scoprire, tra i quali i difensori Shawn Belle, Garret Stafford e David Liffiton. Non sono nomi di prima fascia, ma a volte il campionato svedese ha riservato diverse sorprese, e chissà che non si rivelino ingaggi azzeccati. L’ossatura della squadra è comunque di prim’ordine, e le semifinali sono pienamente alla portata.

aikRikard Franzén avrà il suo da fare per riportare l’AIK ai fasti che furono – due semifinali raggiunte subito dopo la promozione – e l’ex straniero del Berna, alla prima esperienza da head coach, nonostante l’ingaggio di Teemu Ramsted, dovrà fare i conti con le partenze di Kris Beech e Broc Little, uno leader e l’altro principale terminale offensivo della squadra. Tutto o quasi sembra essere in mano ai finnici Ramsted e Pirnes, quest’ultimo sempre affidabile in attacco, anche se gli anni passano anche per l’ex attaccante dello Zugo. La squadra della capitale non può che puntare come massimo obiettivo ai quarti di finale, ma le novità in panchina e nello spogliatoio restano una grossa incognita.

lekL’altra neo promossa, il Leksand, sembra avere la rosa meno competitiva del lotto e si candida da subito quale partecipante al torneo di promozione-relegazione “Kvalenserie”. Le partenze del talento austriaco Michael Raffl per Philadelphia e del canadese Mark Hurtubise non sembrano colmabili con gli arrivi di Matt Fornataro e dell’universitario statunitense Mike Seidel. L’unico ingaggio di un certo rilievo è quello di Dan Spang, difensore italo-canadese con alle spalle una discreta esperienza tra AHL e Europa. Il resto della squadra è composto da giocatori che hanno esperienza soprattutto nella lega cadetta e il lavoro per il coach Andreas Appelgren non mancherà di certo.

skeLa squadra da battere sarà di nuovo lo Skelleftea, che è riuscita nel non facile intento di trattenere il migior giocatore e scorer della passata stagione, ossia il canadese Bud Holloway. L’ala 25enne era infatti “preda” ambita di mezza Europa, ma ha preferito rinnovare con la squadra del nord. I gialloneri hanno aperto un ciclo da ormai qualche stagione, e sul mercato si sono mossi poco ma estremamente bene. Partito per Vancouver il giovane portiere Joacim Eriksson è arrivato in sostituzione il più esperto Henrik Karlsson, di ritorno dopo le esperienze tra Chicago e Calgary. In difesa, l’arrivo più importante sembra essere quello dell’esperto Jonas Frögren, che dovrà sostituire il partente Martin Sevc, tornato in patria al Lev Praga. Per il resto pochi cambiamenti, e questo è l’indizio maggiore per mettere lo Skelleftea di nuovo in cima alle candidate per il titolo.

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