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Ambrì Piotta

Zurkirchen non basta, la corsa ai playoff dell’Ambrì resta incompleta

LOSANNA – AMBRÌ

2-1

(1-0, 0-1, 0-0; 1-0)

Reti: 9’43 Pesonen (Froidevaux, Genazzi) 1-0, 28’21 Pestoni (Kamber) 1-1

Rigori: Pesonen, Froidevaux, Genazzi

Note: Malley, 6’813 spettatori. Arbitri Fischer, Vinnerborg; Kaderli, Stuber
Penalità: Losanna 2×2′, Ambrì 5×2′

LOSANNA – La rincorsa dell’Ambrì ai playoff si rifiuta di morire, ma nel contempo continua a confermarsi sempre più fragile e sistematicamente incompleta. L’aver trovato in entrambe le partite del fine settimana il modo di ottenere un risultato positivo sicuramente non basta, anche se i due punti scaturiti da altrettante sconfitte ai rigori denotano grande voglia di lottare, e permettono ai biancoblù di restare agganciati alla linea.

Contro il Losanna ci si aspettava però qualcosa di più, soprattutto considerando che i vodesi scendevano in pista per la terza partita in quattro giorni, e la quinta nel giro di otto. La fatica ed il ritmo non hanno invece rappresentato un problema per i padroni di casa, mentre la squadra di Kossmann ha – come venerdì – concesso praticamente tutti i primi 20 minuti agli avversari, cercando di limitare i danni.

Dopo un inizio di gara soporifero – nessun tiro degno di nota per oltre 5 minuti – il Losanna ha sbloccato il risultato grazie a Pesonen, capace di freddare Zurkirchen alla prima occasione in powerplay. Il portiere biancoblù è però stato il migliore dei suoi sull’arco dei 65 minuti, e da quel momento in avanti ha fermato una quantità industriale di occasioni d’oro locali, soprattutto nel finale di partita e nell’overtime.

Nelle fasi decisive il numero 39 ospite ha infatti elevato il suo gioco, tanto da frustrare i vari Pesonen, Deruns e Louhivaara, negando loro la goia del gol nonostante un’indisciplina dei suoi compagni che sarebbe potuta risultare fatale. Lauper a quattro minuti dalla terza sirena e Hall proprio allo scadere dei tempi regolamentari avevano infatti regalato delle occasioni d’oro al Losanna, il cui powerplay è girato anche piuttosto bene – considerando che statisticamente sia uno dei peggiori del torneo – ma si è scontrato con uno Zurkirchen intrattabile.

Dopo un primo tempo in cui non ha prodotto assolutamente nulla sul fronte offensivo, l’Ambrì si è decisamente svegliato nel periodo centrale, con i primi dieci minuti che hanno rappresentato la miglior fase di tutta la partita per i biancoblù. Stuzzicato per la prima volta da Pestoni dopo alcuni minuti di gioco, Huet ha commesso un ingenuità rifilando un pugno a Giroux, rimediando due minuti sicuramente evitabili.

Sugli sviluppi del powerplay, proprio Pestoni aveva trovato il gol del pareggio, dando concretezza ad una manovra leventinese che nei minuti precedenti aveva iniziato a carburare, tanto da legittimare il risultato di parità.

Un Ambrì più propositivo ed un Losanna spinto dal pubblico a cercare il nuovo vantaggio hanno fatto saltare gli schemi, eliminando dal ghiaccio quella classifica sensazione di giocare una “partita a scacchi” che spesso contraddistingue i match contro la squadra di Ehlers.

Difese aperte, errori d’impostazione e di copertura, e ben poche trame lineari hanno spesso generato il caos. La seconda sirena a quel punto tanto assomigliava ad una campanella pugilistica, con le due contendenti che avevano evidentemente bisogno di riordinare le idee.

Ciò è avvenuto in parte, dato che nel terzo tempo le occasioni hanno faticato maggiormente ad arrivare, anche se il bilancio è stato nettamente in favore del Losanna, anche in seguito al powerplay nel finale. La migliore occasione per l’Ambrì è invece arrivata sul bastone di Giroux, che si è confermato però in un pessimo momento, ed anche sabato sera ha dimenticato il killer instinct e lo ha sostituito con giocate senza mordente e troppo approssimative.

È innegabile che all’Ambrì manchino al momento degli stranieri in grado di trascinare la squadra di peso sopra la linea. Mäenpää è spesso arruffone ma porta una grande energia e voglia di combattere, ma da Giroux, Hall ed Emmerton ci si aspetta molto di più. A questo si aggiunge un powerplay assolutamente insufficiente – fattore più in luce venerdì, dato che a Losanna le occasioni avute sono state soltante due, di cui una sfruttata “d’inerzia” – con le due componenti che rappresentano le basi per avere successo nel finale di stagione. All’Ambrì attualmente mancano entrambi.

Va dato atto ai biancoblù di aver comunque saputo anche stavolta trovare una via per andare a punti, e con due boxplay tra finale di terzo tempo e overtime non era evidente. Fa però pensare il fatto che il Losanna abbia portato in pista maggiore energia nonostante un calendario più fitto, e bisogna anche ammettere che senza Zurkirchen ed una dose di fortuna, i biancoblù sarebbero tornati in Ticino a mani vuote.

Ai rigori nessuno è poi stato in grado di trovare il gol, con le esecuzioni di Kamber e Pestoni poco ispirate, mentre lo shootout di Duca era nato bene, ma il capitano non è riuscito ad alzare il puck sopra il gambale di un Huet oramai battuto. Sull’altro fronte Zurkirchen non ha invece ben figurato al cospetto di Froidevaux (poke-check troppo aggressivo) e Genazzi (puck tra le gambe), ma questo non va ad intaccare la sua grande prestazione.

Nessun dramma. Con quattro partite da giocare l’Ambrì mantiene intatte le sue speranze, con Bienne e Lugano che rappresenteranno degli ostacoli complicati ma non impossibili da superare. Dopo la pausa, però, l’errore non sarà più contemplabile.

Questa volta per davvero.

fattore2

LA DIFFERENZA DI ENERGIA: I biancoblù avevano un’occasione che era ghiotta per due motivi. Avevano infatti l’opportunità di battere un’avversaria diretta per la corsa ai playoff, e potevano farlo sfruttando un calendario che per i vodesi era stato decisamente intenso.

Ad evidenziare maggiore esuberanza sul ghiaccio è invece stato il Losanna. Fortunatamente i padroni di casa l’hanno unita spesso ad una foga eccessiva ed imprecisione, altrimenti il match sarebbe finito più velocemente.

highlights

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