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Washington riparte da dove aveva finito, con la Stanley nel mirino

A partire dal 12 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Dopo la sconfitta in finale, i San Jose Sharks torneranno in pista ospitando i rivali dei Los Angeles Kings, mentre i Chicago Blackhawks ospiteranno i St. Louis Blues in una sfida subito dagli altissimi contenuti. Per vedere in pista i campioni dei Pittsburgh Penguins bisognerà invece aspettare il giorno successivo, quando sul loro ghiaccio ospiteranno i Washington Capitals.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.

I Capitals sono reduci da una regular season strepitosa, ma questo non è bastato per rompere la “maledizione” che impedisce ad Alex Ovechkin di andare oltre il secondo turno dei playoff.

La stagione di Washington targata 2015/16 è stata caratterizzata dalla netta vittoria del Presidents’ Trophy e dai riconoscimenti individuali consegnati a Barry Trotz (Jack Adams Award) e Braden Holtby (Vezina Trophy), mentre Ovechkin ha sfondato nuovamente la barriera dei 50 gol.

Con l’uscita al secondo turno e senza una Stanley Cup in bacheca, però, l’annata dei Caps è da considerare fallimentare. Durante l’estate la squadra è stata in grandissima parte confermata e di differenze sostanziali non ce ne sono, dunque nella Capitale statunitense non resta altro che rimboccarsi le maniche, ripartire da una rosa di altissimo livello, e riprovare a vincere la prima coppa nella storia della franchigia.

L’unico innesto di rilievo è infatti stato quello che ha portato via trade l’attaccante Lars Eller, che si colloca in un reparto offensivo che sarà nuovamente trascinato da un Ovechkin che riesce ad assicurare una quantità impressionante di reti, dopo averne ottenute 50 per tre anni di fila e per la settima volta in carriera.

Non bisogna però fraintendere, perchè i Capitals della scorsa stagione non sono mai stati un “one man show”… Basti pensare ad Evgeny Kuznetsov, che con 77 punti ha guidato l’intera squadra, oppure al suo collega al centro Nicklas Backstrom, che di punti ne ha fatti registrare 70. T.J. Oshie nella sua prima stagione a Washington ha contabilizzato 26 gol, mentre altri sei giocatori in rosa sono arrivati a quota 20 centri.

Insomma… Squadra micidiale sì, ma anche difficile da contenere viste le tantissime frecce all’arco di coach Trotz. Nello slot è forse mancata la presenza di giocatori fisici come gli ex Troy Brouwer e Joel Ward, che soprattutto nei playoff sarebbero stati importanti, ma perlomeno in regular season i Caps sono destinati a dominare nuovamente la scena.

In difesa i Capitals non possono vantare una vera e propria star, ma hanno in organico un gruppo solido e che nella passata annata ha portato la squadra ad essere la seconda meno perforata della Lega. Karl Alzner e Matt Niskanen hanno giocato tantissimi minuti mantenendo alta la loro qualità ed affidabilità, riuscendo anche a sopperire a delle lunghe assenze per infortunio di giocatori importanti come John Carlson (solo 56 partite) e Brooks Orpik (41).

La situazione venutasi a creare ha permesso ad elementi come Dmitry Orlov e Nate Schmidt di rivestire ruoli importanti, accumulando un’esperienza che ora rappresenta un valore aggiunto in vista dell’imminente campionato. Un punto interrogativo in retrovia è però rappresentato da una scarsa profondità, che alla lunga potrebbe tramutarsi in un problema.

Tra i pali i Capitals avranno nuovamente il vincitore dell’ultimo Vezina Trophy, ovvero l’eccezionale Braden Holtby, capace lo scorso anno di pareggiare il record assoluto di 48 vittorie che in precedenza apparteneva solamente al leggendario Martin Brodeur. Holtby è all’apice del suo gioco, è ancora sotto contratto per quattro anni ed ora ha anche tanta esperienza nei playoff… Se c’è qualcuno che può portare i Caps lontano, questo è sicuramente lui.

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