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Interviste

Vicky Mantegazza: “Non siamo riusciti a contrastarli, la delusione è tanta”

La presidente dell’Hockey Club Lugano fa i complimenti al Rapperswil ma traccia una prima analisi a caldo: “I Lakers hanno grandi meriti ma i nostri giocatori sono arrivati qui senza più le energie necessarie”

© Vedran Galijas | JustPictures.ch

LUGANO – Sembra una triste serata di commiato, quella che a mezzotte passata consuma sul ghiaccio della Cornèr Arena ed in effetti il Lugano deve salutare il campionato dopo una deludente uscita ai quarti contro il Rapperswil.

La presidente Vicky Mantegazza si prodiga a consolare giocatori e a rilasciare le consuete interviste, senza nascondere l’amarezza: “Ho sempre ribadito che questo non era hockey, ma uscire così è sicuramente deludente”.

Vicky Mantegazza, immaginiamo ci sia delusione dopo dei playoff così brevi…
“Certamente non è stato un campionato facile, ma quando termini la regular season al secondo posto, vuoi per la media punti o per altro, essere eliminati ai quarti fa piuttosto male”.

Vi ha sorpreso vedere il Rapperswil imporsi già in quattro delle prime cinque partite?
“Al Rapperswil vanno riconosciuti tutti i meriti perché ci hanno affrontati mostrando un hockey rognoso e difficile da contrastare. C’è da fargli i complimenti e togliersi il cappello di fronte a loro.”.

Cos’è mancato al Lugano? È stata una questione di personalità o era veramente scarico?
“Più che di personalità o cattiveria parlerei semplicemente del fatto che la squadra è arrivata a questo punto della stagione senza benzina. Quando si spremono così tanto i giocatori durante la regular season alla fine la si paga”.

Quindi questo è imputabile allo staff tecnico o resta nelle difficoltà di gestione di una stagione caratterizzata da quarantene e giocatori contagiati?
“Risulta normale alla fine che i migliori giocatori vengano utilizzati di più soprattutto in un campionato strano come questo. Abbiamo vinto molte partite ma spesso con pochi gol di scarto e questo è segno che non è stata una passeggiata”.

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