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Ambrì Piotta

Un punto va stretto all’Ambrì, vince uno ZSC deludente

Reazione da parte dei biancoblù, a cui è mancata un po’ di malizia per ottenere la posta piena. Risolve Noreau, ma lo Zurigo è la copia sbiadita di sé stesso

© Berend Stettler

Un punto va stretto all’Ambrì, vince uno ZSC deludente

ZSC LIONS – AMBRÌ

4-3

(0-0, 2-1, 1-2; 1-0)

Reti: 23’24 Kostner (Trisconi, Bianchi) 0-1, 27’20 Hollenstein 1-1, 29’26 Hinterkircher (Baltisberger) 2-1, 42’36 D’Agostini 2-2, 45’47 Novotny (Plastino, Hofer) 2-3, 51’08 Bodenmann (Shore) 3-3, 60’21 Noreau (Cervenka, Hollenstein) 4-3

Note: Hallenstadion, 8’502 spettatori. Arbitri Urban, Müller; Bürgi, Ambrosetti
Penalità: ZSC Lions 4×2′ + 1×10′, Ambrì 6×2′

ZURIGO – Contro uno Zurigo deludente e privo di idee da sembrare a tratti irriconoscibile, l’Ambrì Piotta poteva anche sperare di ottenere qualcosa di più, ma in definitiva per la squadra di Cereda è arrivato un punticino comunque prezioso, bottino che sarebbe potuto essere pieno con un pizzico di esperienza e malizia in più.

Peccato infatti aver permesso ai Lions di girare nuovamente la partita a loro favore in powerplay, con quelle penalità rimediate da Incir e Müller che forse si sarebbero potute evitare. Da rivedere però anche l’intervento di Cervenka su Kubalik pochi attimi prima del 3-3, ma in quel caso il braccio dei direttori di gara non si è alzato, provocando una certa frustrazione.

© Berend Stettler

Il solo fatto di poter avere di che recriminare al termine di un match all’Hallenstadion è comunque un indicatore che alcune cose hanno ripreso a funzionare in casa biancoblù, con la squadra che ha giocato un match più compatto rispetto al derby.

Intendiamoci, giovedì sera non c’è stato molto da entusiasmarsi su entrambi i lati dal punto di vista dello spettacolo oppure del ritmo di gioco, ma l’Ambrì si è presentato in pista come una squadra consapevole di essere in trasferta e di trovarsi di fronte ad un avversario tecnicamente fuori portata, agendo con intelligenza di conseguenza.

Gli uomini allenati da Aubin hanno invece dimostrato sì di essere consci della loro superiorità, ma un’organizzazione di squadra per ora disastrosa – la mano del canadese si vede in negativo – sta tenendo i Lions ben lontani dal loro potenziale.

© Berend Stettler

Ne è così nato un incontro in cui i campioni svizzeri hanno saputo gestire il puck con discreta autorità, basando però le loro puntate dalle parti di Conz su fiammate personali dei vari Hollenstein, Wick oppure Suter. La confusione venutasi a creare in pista è stata parecchia, e per certi versi ha favorito un Ambrì determinato nel difendersi e pronto a ripartire in velocità.

Così è infatti nata la rete del provvisorio vantaggio di Kostner – miglior biancoblù in pista – ed il successivo pareggio di D’Agostini sul 2-2, abile nel rubare il disco a centro pista ad un ingenuo Bachofner prima di andare a fulminare a tu-per-tu Schlegel.

Nel mezzo le due reti zurighesi, cadute poco prima della mezz’ora e nel breve spazio di due minuti. Hollenstein ha beffato tutti aggirando la porta di Conz, mentre Hinterkircher aveva dato il primo vantaggio ai Lions approfittando su rebound di una copertura dello slot lacunosa.

© Berend Stettler

Che la partita fosse apertissima ad ogni risultato lo si era comunque capito già alla seconda sirena, con l’Ambrì sotto per 2-1 ma bravo a non incassare la terza rete locale su due powerplay degli ZSC Lions praticamente consecutivi (penalizzati prima Fischer e poi Dotti). In quel frangente i ragazzi di Cereda hanno mantenuto il contatto con il match, preparando il terreno per un terzo tempo che avrebbe meritato miglior sorte.

A meno di 15′ dalla terza sirena Novotny ha infatti ottenuto la sua prima rete in biancoblù infilando un rebound nato da un tiro velenoso di Plastino – al rientro giovedì sera, Kienzle è invece finito in sovrannumero – e a quel punto un’ipotetica vittoria piena dell’Ambrì non avrebbe fatto gridare nessuno allo scandalo. Un po’ per merito degli sforzi biancoblù, ma un altro po’ anche per una prestazione zurighese che oggettivamente non meritava di essere premiata.

© Berend Stettler

Le capacità tecniche di una rosa decisamente superiore sono però corse in aiuto di Aubin, che ha visto la sua squadra pareggiare con Bodenmann e trovare poi il gol vittoria nell’overtime grazie a Noreau, che ha punito Müller per quei due minuti in fase offensiva rimediati poco prima.

L’Ambrì Piotta torna dunque in Ticino con un po’ di amaro in bocca, e con una lezione da imparare a livello di malizia. Il tutto però con un punticino prezioso che non è mai semplice conquistare all’Hallenstadion, a risultato di una prestazione non perfetta ma sicuramente più ragionata e organizzata rispetto alle ingenuità che avevano affossato i biancoblù alla Corner Arena. Insegnamenti da mettere in pratica contro il Berna, che non ha intenzione di rimediare la terza sconfitta consecutiva.


IL PROTAGONISTA

Diego KostnerIn una serata in cui elementi chiave come Kubalik e Zwerger sono apparsi un po’ in ombra, l’italiano ha giocato la sua miglior partita di questa giovane stagione.

Autore del gol che ha sbloccato il match, Kostner ha portato sul ghiaccio tanta energia ed un forecheck asfissiante, con cui si è creato diverse occasioni. Bravo anche agli ingaggi (70%), ha impegnato Schlegel con ben cinque conclusioni.


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