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NHL

Un nuovo coach e un mercato intenso, i Flames cercano equilibrio per tornare nei playoff

Calgary vuole essere più pericolosa grazie ad un reparto offensivo bilanciato. Fa male la partenza di Hamilton, ma alla rosa si sono aggiunti elementi come Neal, Lindholm e Hanifin. La chiave sarà ancora Mike Smith

A partire dal 3 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


FLAMES

La rosa 2018/19

PORTIERI
Mike Smith, Jon Gillies

DIFENSORI
Mark Giordano, Noah Hanifin, T.J. Brodie, Travis Hamonic, Michael Stone, Brett Kulak, Dalton Prout

ATTACCANTI
Johnny Gaudreau, Sean Monahan, James Neal, Mikael Backlund, Elias Lindholm, Michael Frolik, Derek Ryan, Sam Bennett, Mark Jankowski, Austin Czarnik, Curtis Lazar, Matthew Tkachuk, Garnet Hathaway


La passata stagione era carica di grandi speranze per i Calgary Flames, che sono però velocemente scivolate dalle mani della squadra sino a trasformarsi in una deludente esclusione dai playoff con un ritardo di 11 punti dall’ultima wild card nella Western Conference (i Colorado Avalanche).

Nel corso dell’estate i Flames si sono separati dall’head coach Glen Gulutzan – sostituito da Bill Peters – dal forte difensore Dougie Hamilton e dall’attaccante Michael Ferland, oltre ad altri giocatori di secondo piano tra cui il “bernese mancato” Kris Versteeg.

Tra gli innesti di maggior rilievo c’è quello di James Neal, che andrà a rinforzare la top six in compagnia di Elias Lindholm, arrivato via trade così come il talentuoso difensore Noah Hanifin. Sul fronte offensivo sono inoltre stati aggiunti Derek Ryan e Austin Czarnik, che vanno a completare un reparto intrigante ed ora anche discretamente profondo.

In avanti i Flames saranno però chiamati a fare meglio, a maggior ragione dopo aver chiuso la passata regular season come 27esimo attacco della lega. Alcune individualità hanno giocato una stagione strepitosaGaudreau, Monahan e Hamilton su tutti – ma quello di cui hanno bisogno i canadesi è un gruppo più bilanciato e che possa andare a segno con un maggior numero di uomini.

Un ulteriore passo avanti nella sua crescita lo si attende dunque dal giovanissimo Matthew Tkachuk, anche se a fare davvero la differenza dovrà essere un bottom six che nel recente passato è stato poco produttivo.

In difesa la partenza di Hamilton è stata compensata – anche se solo in parte, per ora – dall’arrivo di Hanifin, ma la vera differenza a livello di solidità dovranno farla Hamonic e T.J. Brodie, che lo scorso anno non erano riusciti a dare l’equilibrio immaginato alla squadra. Verosimilmente qualcosa nelle coppie di difesa cambierà, così da permettere anche a capitan Giordano di esprimersi al meglio.

Tra i pali il titolare sarà ancora Mike Smith, che ha però 36 anni ed entrerà nel suo ultimo anno di contratto. Il veterano era stato eccezionale nella passata stagione, ma sarà importante vedere come evolverà la sua situazione – anche nell’ottica di un eventuale rinnovo – mentre i giovani Jon Gillies e David Rittich lotteranno per avere spazio.

La solidità di Smith rimane comunque una delle chiavi del successo dei Flames, che senza il suo apporto rischiano di veder cadere gli sforzi degli altri riparti.


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