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Ambrì Piotta

Un Ambrì troppo stanco cade a Kloten dopo un finale concitato

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KLOTEN – È terminata con una risicata sconfitta a Kloten la prima esaltate parte di stagione dell’Ambrì Piotta, al secondo posto dopo 20 partite disputate e con 15 punti di vantaggio dalla fatidica linea che delimita l’accesso ai playoff. Dopo che i  biancoblù erano apparsi meno lucidi del solito già venerdì sera al cospetto del Berna, è dunque facile capire come una seconda partita in trasferta – contro un avversario che per giunta non aveva giocato la sera prima – potesse mettere in difficoltà gli uomini di Pelletier.

I biancoblù hanno così dato fondo a tutte le loro risorse alla Kolping Arena e, nonostante i Flyers abbiano evidenziato una maggiore energia per tutto l’arco dell’incontro, l’Ambrì è riuscito a rimanere in partita sino agli ultimissimi secondi di gioco. Grande merito va dato a Nolan Schaefer, in assoluto il migliore dei suoi e capace di bloccare una grandissima quantità di tiri (41 secondo la lega), una buona parte dei quali scagliati da uno scatenato Peter Mueller.

L’ottava scelta assoluta del draft 2006 ha infatti rappresentato una vera e propria spina nel fianco della difesa biancoblù anche se, in definitiva, si è riusciti ad arginare il suo impeto offensivo senza fargli marcare alcun punto. In generale, però, è stato il Kloten a fare la partita e a controllare il gioco, questo soprattutto nel periodo centrale, quando i padroni di casa hanno trovato le segnature decisive con Romano Lemm e Simon Bodenmann.

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Le migliori cose i biancoblù le hanno invece fatte in alcuni scampoli del primo tempo e nel finale di partita, quando si ha ancora avuto la forza – fisica e mentale – per cercare il pareggio. Il risultato era stato aperto da un Richard Park in grandissima forma dopo 13’59, abile nell’infilare su ottimo suggerimento di Giroux da dietro la gabbia. Al termine del primo periodo si è inoltre verificato il primo episodio controverso della serata, con un disco sfuggito alle spalle di Schaefer ed insaccato da Mueller, rete che è però arrivata dopo la sirena.

Tra i principali problemi dei leventinesi in quel di Kloten vi sono stati i troppi errori individuali e, soprattutto, diversi dischi persi all’altezza della linea blu offensiva, che hanno spesso permesso al Kloten di ripartire pericolosamente. I tanti campanelli d’allarme non sono però riusciti ad aumentare il livello di concentrazione degli ospiti, che con Giroux hanno perso un disco proprio in fase offensiva permettendo a Romano Lemm di ripartire e fare secco Schaefer per l’1-1.

Gli aviatori hanno poi trovato anche il 2-1 qualche minuto più tardi con Bodenmann, dando così concretezza ad una manovra che – oggettivamente – permetteva loro di meritarsi pienamente il vantaggio. L’Ambrì è poi andato ad un nulla dal pareggio con un palo pieno colpito da Pedretti.

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Ecco che dunque l’esito dell’incontro è stato affidato ad un terzo tempo per alcuni tratti ancora dominato dal Kloten, ma che ha poi visto l’Ambrì scendere in pista con il coltello tra i denti. In particolare è stata la linea di Bianchi, Schlagenhauf e Grassi a portare grande energia sul ghiaccio, con il terzetto che è riuscito ad operare un pressing alto sul portatore del disco e a recuperare diversi puck importanti alla balaustra.

Gli ultimi due minuti di partita si sono poi letteralmente infuocati. Il tutto è iniziato da un 2 minuti più 10 – condito da una penalità di partita –  commissionato ad un arrabbiatissimo Alexandre Giroux, che ha visto la sua penalità andare a compensare il fallo commesso durante la stessa azione da Stancescu. A lasciare tanti – tantissimi! – dubbi è però la decisione degli arbitri di annullare la rete del 2-2 messa a segno da Richard Park che, dal nostro punto di vista, non esitiamo a definire regolare.

Indubbiamente l’azione susciterà tantissime discussioni ma, regolamento alla mano (capoversi 470 e 471 della IIHF) la rete è da convalidare. Il regolamento permette infatti di deviare il disco con il pattino, di indirizzarlo, di fare sponda e chi più ne ha più ne metta, ma vieta un movimento distinto a calciare (è quella che viene definita “distinct kicking motion rule”).

Riguardando l’azione da diverse angolazioni non si vede assolutamente un movimento a calciare  (che, ricordiamo, deve essere evidente, non millimetrico) da parte dell’attaccante dell’Ambrì, che allarga solamente il pattino nel tentativo di deviarlo (il che è regolamentare). Il pattino di Park, inoltre, non si alza nemmeno dal ghiaccio, dunque una “distinct kicking motion” sembra da escludere.

Ciò che però è interessante notare e “portare a casa” da questa esperienza – anche per tutti noi, come appassionati – è il concetto che ai giocatori è permesso deviare volontariamente il disco in rete. Non è concesso calciarlo.

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Tornando all’hockey giocato, il Kloten per quanto mostrato sull’arco dell’incontro ha indubbiamente meritato la vittoria. L’Ambrì, dal canto suo, ha dimostrato di essere un po’ in riserva, commettendo errori che non avevano sinora fatto parte del repertorio dei ragazzi di Pelletier. A metà partita i biancoblù hanno inoltre perso Alain Mieville, il cui posto è stato preso al centro della seconda linea da Fabian Lüthi. Per il numero 23 è da riportare un problema al pollice della mano sinistra, ma non dovrebbe essere nulla di grave.

Per il resto – gol valido o meno – la partita di Kloten può scivolare via dalla mente dell’Ambrì come niente fosse. I biancoblù si trovano in una posizione invidiabile in classifica ed hanno ora il tempo di recuperare le energie, consapevoli di aver ottenuto un egregio bottino di punti da una serie di sfide con alcune delle squadre più insidiose del torneo. Dopo la pausa per i biancoblù sarà tempo di conferme, continuando a percorrete la strada pressochè perfetta imboccata sinora.

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