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Ambrì Piotta

Un Ambrì deludente e privo di idee KO nell’ultimo match di preseason

AMBRÌ – RÖGLE

0-4

(0-1, 0-1, 0-2)

Reti: 6’56 Sylwander (Kristiansen) 0-1, 23’59 Rensfelt (Liljewall, Wännström) 0-2, 52’28 Karlsson 03-, 53’32 Mattson 0-4

Note: Valascia, 1’135 spettatori. Arbitri Wehrli, Fischer; Duarte, Bürgi
Penalità: Ambrì 5×2′, Rögle 4×2′

AMBRÌ – Ad una settimana dall’inizio del campionato, l’amichevole disputata dall’Ambrì contro i neopromossi nella massima serie svedese del Rögle non ha lanciato i messaggi sperati. Al termine di un incontro disputato a ritmi blandi e che ha visto gli ospiti dominare dall’inizio alla fine, i ragazzi di Pelletier sono infatti stati sconfitti con un 4-0 che lascia poco margine di interpretazione.

Nonostante un avvio col turbo coinciso con due grandi occasioni per Lauper e Fuchs, i leventinesi sono stati i primi a passare in svantaggio a causa della marcatura di Sylwander che, facilitato da un disco ballerino dalle parti di Wolf e da una difesa oltremodo passiva, ha insaccato da due passi.

Il portiere ex Rapperswil è stato schierato per la seconda volta in 24 ore, in seguito anche da un’influenza che ha messo KO Zurkirchen. Per il resto poche le novità in formazione, se non l’innesto del giovane Noele Trisconi e l’assenza di Grassi, con Stucki che è tornato in attacco nella linea completata da Hall e Lauper.

Nel secondo periodo i leventinesi, apparsi sempre in ritardo e meno esplosivi degli avversari, hanno tentato di abbozzare una reazione, ma nonostante qualche buona occasione hanno sempre peccato della precisione necessaria. A trovare il 2-0 sono invece stati ancora i nordici, bravi a concludere con un bel one timer una prolungata azione in superiorità numerica.

Sempre a proposito della scarsa condizione fisica, la squadra ticinese continua ad accumulare un numero esagerato di penalità in queste uscite amichevoli. Se in attesa del campionato la situazione non migliorerà, sarà dura continuare a giocare per lunghi tratti di ogni partita con l’uomo in meno… Situazioni queste che impediscono di prendere ritmo sul fronte offensivo e che richiedono un grande dispendio di energie, che vengono poi a mancare in altre zone della pista.

Nel terzo tempo, quelli che si aspettavano una reazione di Hall e compagni sono rimasti delusi: nei 20’ finali si è infatti assistito ad un monologo del modesto Rögle. Aiutati da una difesa rinunciataria e da un attacco privo d’idee e apparso svogliato, gli uomini di Eldebrink hanno potuto giostrare come meglio credevano ed hanno testato i riflessi del malcapitato Wolf ad un gran numero di tiri.

Logica conseguenza i punti del 3 e del 4-0 ottenuti dagli svedesi, in entrambe le situazioni propiziati da evidenti lapsus della retroguardia ticinese.

Pochi gli spunti positivi da trarre da una partita del genere, dove nonostante le quattro reti incassate il migliore in pista è paradossalmente stato il neoarrivato Wolf, ottimo anche venerdì a Bellinzona. Nulli i nuovi acquisti, gli stranieri e l’attacco in generale; confusa la difesa e troppi pasticci da parte dei singoli.

Bisogna comunque concedere il beneficio del dubbio a Pelletier e alla sua truppa. È ipotizzabile che nessuno abbia voluto giocare al massimo questo ultimo incontro, frenato dal rischio infortuni, dalla poca motivazione a fronte dell’avvicinarsi dei giochi che contano e dall’acido lattico accumulato durante le sessioni d’allenamento. È altresì chiaro che debuttare in campionato in queste condizioni vorrebbe dire farlo con il piede sbagliato.

In attesa del debutto in campionato di venerdì a Ginevra, non resta che aspettare e lasciarsi sorprendere.

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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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