Social Media HSHS

Ambrì Piotta

Tra certezze e interrogativi, l’Ambrì cercherà di cambiare marcia

AMBRÌ – La fase di preparazione è oramai già un ricordo, e l’Ambrì Piotta si appresta ad iniziare la nuova stagione con alcune certezze ma anche parecchi dubbi, che si spera possano essere “limitati” il più possibile in quello che promette di essere un inizio di campionato estremamente impegnativo contro corazzate come ZSC Lions, Berna, Davos e Lugano.

Nonostante i biancoblù abbiano già giocato nove partite – cinque vittorie con 20 reti segnate e 23 incassate, uno shutout – la formazione biancoblù appare ancora come un oggetto misterioso, con alcuni suoi componenti chiave per ora difficili da decifrare.

Cory Emmerton inizierà il campionato al centro di Giroux e Pestoni, in una linea che pare convincere Pelletier ma che non ha ancora esaltato le abilità dormienti del nuovo arrivato che, per avere un impatto, dovrà tornare ad essere quel playmaker dalla grande visione di gioco che aveva convinto gli scout NHL nel 2006. Sinora il canadese ha mostrato solo una piccola parte del suo repertorio (che gli ha fruttato due assist in otto match), ma per valutarlo a dovere bisognerà attendere un contesto più stimolante come quello del campionato, dato che Emmerton mai è sembrato realmente dare fondo alle sue energie quando è stato mandato in pista.

La seconda linea sarà invece formata da Kamber al centro di Monnet e Bastl, nell’ambito di una top six su cui non sembrano esserci al momento troppi dubbi. Nessuna perplessità l’ha lasciata nemmeno Bastl, sicuramente il migliore tra i nuovi acquisti sul fronte offensivo e capace di ottenere cinque punti (un gol) sull’arco di nove amichevoli, mostrando anche quella leadership e spirito battagliero per cui è stato portato alla Valascia.

Anche Kamber ha in fin dei conti mantenuto le promesse, compensando un andamento non sempre velocissimo – e anche un po’ timido – con delle mani che hanno sicuramente ancora molto da offrire anche a 36 anni… Basti pensare che quella passata è stata la sua seconda miglior stagione della carriera con 37 punti in 50 match. Inoltre nelle ultime cinque regular season l’ex bianconero ha mancato solamente due partite, dando una certa garanzia anche dal punto di vista fisico. Più evanescente invece Monnet (un gol in nove partite), che ha rappresentato la componente meno convincente del terzetto.

Sicuramente meno definito il bottom six, con Pelletier che ha effettuato diverse prove nell’ambito di linee che sono destinate a cambiare spesso, alla luce del futuro rientro di Duca, della condizione fisica ancora non ottimale di Grassi e degli esperimenti fatti con Stucki… Schierato addirittura in difesa e diventato nelle ultime amichevoli anche un perno del powerplay. Il terzo blocco dovrebbe idealmente essere composto da Hall al centro di Lauper e Grassi (nulla di preoccupante il suo acciacco, da verificare la condizione), mentre per la quarta unità offensiva restano Lhotak, Fuchs e Bianchi.

In difesa lo spazio di manovra è invece decisamente minore, visto che l’Ambrì si ritroverà ad iniziare il campionato con soli sette difensori. Infortunati Chavaillaz e Fora, resta ancora da determinare il partner – e lo stato di salute? – di Mäenpää, provato con diversi compagni nel preseason e partito nelle ultime due uscite come settimo difensore sul foglio partita.

Autore di cinque assist (due in seconda), il finlandese non è però riuscito a mostrare le caratteristiche per cui è stato ingaggiato, ovvero uno slapshot potente e preciso (i suoi tiri nel preseason si contano sulle dita di una mano), l’abilità di dirigere il powerplay ed in generale di effettuare verticalizzazioni ed uscite dal terzo lucide e ritmate. Considerando però la seria operazione al polso ed alcuni problemi agli adduttori, è probabile che Mäenpää abbia affrontato le amichevoli con il freno a meno tirato… Il vero interrogativo rimane la sua capacità di “ingranare la quarta” in tempi brevi.

Per il resto il reparto arretrato si presenta ancora come un cantiere aperto. La coppia ZgraggenGautschi è stata proposta più volte, mentre Sidler e Trunz sono stati divisi ed alternati a Berger e Birbaum. Il risultato finale dipenderà però dalla maniera in cui Pelletier deciderà di impiegare Mäenpää sino al rientro degli infortunati. Una nota di merito è comunque doverosa nei confronti di Sven Berger, che ha decisamente cominciato bene la sua avventura biancoblù unendo delle buoni prestazioni alla produzione di quattro punti (tre gol) in sette partite.

Più semplice appare la situazione tra i pali, dove Sandro Zurkirchen è il chiaro titolare, questo nonostante l’influenza gli abbia impedito di scendere sul ghiaccio sabato per l’ultima amichevole. Complessivamente ha giocato 190 minuti (tra cui due partite intere) in questa preparazione ma, se si deciderà di schierarlo venerdì, l’Ambrì si presenterà con un portiere a secco di competizione da quasi due settimane e con dieci gol sulle spalle nelle ultime due uscite.

L’alternativa è il bravo Tim Wolf, determinato a convincere lo staff a confermarlo a fine ottobre – quando il suo contratto scadrà, l’opzione di rinnovo è nelle mani del club – e che nel preseason è stato il portiere più schierato con 230 minuti (tra cui due match interi). Sin qui ha fatto bene, ed il lavoro con il preparatore Michael Lawrence gli sta permettendo di colmare alcune lacune nella sua tecnica e di migliorare giorno per giorno.

Michael Flückiger è invece stato per l’ultima settimana indisponibile per un infortunio agli adduttori, dopo aver gestito con professionalità la complicata situazione in cui si è trovato, reintegrandosi apparentemente bene con i compagni ma rifiutando per settimane di parlare con i media. Ciò che è avvenuto rimane da chiarire, ma nel frattempo all’ex bianconero va dato atto di aver giocato delle ottime partite quando è stato chiamato in causa, dando il suo meglio per un totale di 90 minuti.

Le maggiori difficoltà si sono evidenziate sicuramente negli special teams, a partire da un boxplay che ha concesso 12 reti ed è stato sollecitato decisamente troppo spesso. Nelle nove amichevoli disputate sono infatti risultate essere un filo conduttore le troppe penalità commesse, con addirittura 57 penalità minori, un rigore causato da Berger, due penalità disciplinari di 10’ (Lauper e Mäenpää) e due di partita (Bianchi e Hall). Decisamente troppe, soprattutto se si considera che queste situazioni – oltre naturalmente alla pericolosità di incassare una rete – impediscono alla squadra di prendere ritmo e portano ad un eccessivo spreco di energie, che vengono poi a mancare sul fronte offensivo.

Non è venuto in questo senso in aiuto il powerplay, che ha prodotto solamente due gol nelle oltre 40 occasioni avute a disposizione, di cui un totale di otto minuti anche in cinque contro tre. Le statistiche sono però da leggere ricordando che Pelletier ha aspettato la seconda parte di preparazione prima di schierare delle unità da powerplay e boxplay “realistiche”, ed anche nelle uscite più recenti il tutto è comunque sembrato essere in evoluzione. Per stessa ammissione di giocatori e staff tecnico il lavoro da fare sul powerplay è ancora molto, di conseguenza nelle prime uscite non ci sarà d’aspettarsi molto sotto questo punto di vista.

Qualche indizio sulla bontà del lavoro del nuovo preparatore atletico Antonello Azteni si potrebbe invece avere, dopo un mese di agosto in cui la squadra è apparsa appesantita dai molti carichi di lavoro e non ha saputo reagire al meglio in quelle occasioni (quattro) in cui è stata chiamata a giocare due match in altrettanti giorni consecutivi, fornendo controprestazioni nel secondo impegno. In questo senso può anche essere contestualizzato l’altissimo numero di penalità, rese “necessarie” da una condizione fisica che non consentiva ai biancoblù di tenere il passo.

Sulla carta il tutto è però stato impostato per avere una squadra in forma sul lungo periodo – poco conta essere al top in agosto se poi si “scoppia” a novembre – nella speranza di vedere dei giocatori in grado di giocare a ritmo sostenuto per tutti i 60 minuti… Pena la perdita di punti fondamentali negli ultimi attimi di gara, cosa avvenuta a ripetizione lo scorso anno.

In generale i biancoblù si presentano dunque all’inizio del campionato con ancora diversi aspetti del proprio gioco e della propria formazione da sistemare, lasciando intendere che le prime settimane potrebbero essere complicate. La squadra ha però potenziale per fare bene, a patto di riuscire a trarre gli insegnamenti migliori dal preseason e operare un cambio di marcia, già a partire da Ginevra.

Dati ed osservazioni raccolti con Luca Pomari

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta