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Ambrì Piotta

Stucki: “La vittoria deve essere una partenza, sto riprendendo fiducia”

AMBRÌ – L’Ambrì Piotta è finalmente riuscito a porre fine alla serie di sconfitte consecutive, arrivate a quota cinque in quel di Ginevra, sconfiggendo il Bienne per 2-1.

Alla Valascia i biancoblù sono stati capaci di riscattarsi, ottenendo per la prima volta in stagione la posta piena davanti ai propri tifosi. Una delle migliori linee viste in pista sabato sera è stata ancora quella composta da Fuchs e Monnet, affiancati da Christian Stucki, richiamato dai Ticino Rockets per dare man forte alla truppa di Kossmann. Con il numero 23 abbiamo cercato di analizzare il match, ponendo anche un occhio di riguardo alla situazione di Biasca.

Christian Stucki, vittoria per 2-1 sul Bienne dopo parecchia sofferenza nel finale. Questi tre punti arrivano come una vera e propria liberazione…
“Sì, ma più che una liberazione spero sia un punto di lancio per le prossime partite. È stata una vera e propria battaglia. Loro venivano da una serie negativa di cinque sconfitte di fila e sapevamo che erano in un momento di difficoltà, e noi anche. Diciamo che si trattava del momento ideale per avere una reazione e credo che sabato sera abbiamo giocato bene. Negli ultimi dieci minuti il Bienne ci ha schiacciato nel nostro terzo ma noi abbiamo iniziato a giocare nel modo più semplice possibile per poter portare a casa il risultato”.

Se si guarda alla rimonta dal 3-0 a Ginevra e al fatto di essere riusciti a girare il match contro il Bienne, si vede come la squadra abbia voglia di lottare e vincere…
“Sì, anche se la partita di Ginevra è cosa passata. Noi ci siamo concentrati sul match di sabato, è andata bene e abbiamo avuto una buona reazione. Siamo andati subito sotto nel risultato ma sapevamo che continuando a lottare prima o poi le reti sarebbero arrivate, ed è quello che è successo. Abbiamo segnato delle brutte reti, ma sono proprio questi gol sporchi che fanno vincere le partite. In futuro dovremo essere più determinati sotto porta, poi anche gli altri gol arriveranno”.

Da recriminare sono quelle diverse occasioni non sfruttate, quando un 3-1 avrebbe potuto chiudere la partita. Hiller è stato davvero bravo nel mantenere in vita i suoi…
“Hai detto bene. Abbiamo avuto delle occasioni ma non siamo stati abbastanza cattivi sotto porta. Hiller ha fatto la differenza. L’importante sono comunque i tre punti, abbiamo vinto e questo è ciò che conta”.

Hai avuto difficoltà nel passare dalla NLB alla NLA? Il fatto di essere stato schierato al fianco di Fuchs e Monnet, linea che da inizio stagione sta mostrando buone cose, ti ha aiutato?
“Ho iniziato la stagione a Biasca, quindi il mio focus era maggiormente sui Rockets, ma ho comunque sempre seguito l’Ambrì e ho potuto vedere come questa linea funzionasse bene. Devo dire che Monnet e Fuchs mi hanno aiutato molto. Da parte mia mi sono messo a disposizione della squadra e pian piano sto riprendendo fiducia nei miei mezzi. Spero di continuare così”.

Sei arrivato “dall’esterno” in una situazione difficile. Come hai visto il morale della squadra al tuo arrivo e come lo vedi ora?
“Come giocatore, soprattutto quando perdi, a livello personale cerchi di cambiare qualcosa, anche modalità di vita. Vai a dormire prima, per esempio. Si cerca di cambiare dei piccoli dettagli in modo che si possa avere una migliore performance personale che possa aiutare la squadra. Chiaramente l’ambiente quando si perdono molte partite non è il massimo, ma ora abbiamo vinto e credo che dobbiamo proseguire su questa strada”.

Che cosa ha tratto Christian Stucki sinora dall’esperienza di Biasca?
“A Biasca ho un ruolo un po’ più offensivo rispetto ad Ambrì. Gioco con Romanenghi e Dal Pian, che sono due ottimi giocatori. Inoltre possiamo contare su un ottimo coach quale Luca Cereda, che ci fa lavorare molto fisicamente. È l’aspetto che più mi mancava visto che avevo poco ghiaccio. Nel corso della prima settimana coi Rockets ero veramente distrutto a livello fisico, ma ora sto recuperando la mia miglior forma. Poi vedremo che cosa deciderà di fare l’allenatore…”.

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