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Interviste

Shedden: “Sono deluso. Si vince coi dettagli, non si può giocare così”

LUGANO – Per la prima volta in questi playoff, il Lugano ha steccato. I bianconeri hanno proposto un gioco passivo, spesso confuso e incline all’errore, una tipologia di gioco in cui D’Agostini e compagni sguazzano.

Il Ginevra è sembrato infatti più in palla dei sottocenerini ed ha messo i bianconeri alle corde per quasi tutto il secondo tempo e per buona parte del terzo. Il Lugano è riuscito però a resistere, nonostante un atteggiamento fin troppo passivo, e a portare la sfida ai supplementari, quando Hofmann e compani sembravano poter avere la meglio sui granata, sembrati ormai a corto di fiato.

La legge dello sport, si sa, è però crudele e nel momento migliore dei bianconeri nell’arco di tutto l’incontro il Ginevra ha trovato quello che McSorley tanto agognatamente cercava nella partita scorsa: il gol in mischia. Va detto che il Servette non ha demeritato, anzi. I ginevrini si sono fatti preferire nell’arco dell’incontro, rischiando anzi di far terminare la contesa prima del sessantesimo, quando Lombardi (col Lugano in powerplay, vizietto che i bianconeri sembravano aver perso) si è involato verso Merzlikins, battendolo ma vedendo il disco rimbalzare sul palo e uscire.

Il rammarico però resta, soprattutto pensando che si dovrà andare ad espugnare una pista ostica come les Vernets, e Doug Shedden nel post partita non usa giri di parole per descrivere lo stato d’animo dei bianconeri:

“È davvero una grande delusione, abbiamo avuto qualche occasione per segnare il secondo gol ma in tutta la partita abbiamo giocato confusi, concedendo un sacco di dischi al Ginevra e non tirando abbastanza verso la porta. È stata una partita dura, va dato merito al Ginevra di aver disputato un ottimo match, molto disciplinato. Peccato per le occasioni perse nell’overtime, come il powerplay. Speri sempre che il tuo miglior giocatore possa avere un uno contro zero col portiere nel supplementare, purtroppo non abbiamo segnato. Ho la sensazione che ci siamo lasciati sfuggire un’occasione d’oro”.

Quello che ha sorpreso maggiormente, oltre alla grande passività dei bianconeri, è stata la miriade di dischi persi dal Lugano sia in zona d’attacco (dove i vari Brunner, Klasen, Bertaggia e Hofmann hanno provato a costruire giocate come nelle partite precedenti, senza però riuscire a formare trame di gioco pulite), che in zona difensiva dove spesso i bianconeri si sono limitati a liberare lo slot senza ragionare su come poter uscire dal terzo.

“Non si può giocare nervosamente come abbiamo fatto, spesso i dischi arrivavano alle nostre ali che non riuscivano a ripartire o a liberare la zona, non possiamo giocare così. Sono i piccoli dettagli che portano alla vittoria o alla sconfitta. Non si possono perdere certi dischi in situazioni importanti come successo nell’overtime. La prossima partita sarà la più importante, se vinciamo avremo il vantaggio di poter giocare in casa avanti per 2-1, se perdiamo dovremo aggrapparci alla serie pareggiando. Nessuno pensava che avremmo vinto il titolo vincendo 12 partite di fila, dunque ora sta a noi ritornare in sella. C’è molta delusione in spogliatoio in questo momento, ma certi giocatori devono capire che questi sono i playoff, c’è bisogno lo sforzo massimo da ognuno, non basta essere “ok” per vincere”.

Sia Lugano che Ginevra hanno giostrato ad effettivi ridotti, praticamente per tutta la partita sia i bianconeri che i romandi hanno giocato a tre linee offensive (con il Ginevra a spremere i vari D’Agostini e Lombardi ed i bianconeri a contrapporgli la “Bang-Bang” line), le quarte linee hanno trovato poco spazio. L’infortunio a Morini ha tolto praticamente dal ghiaccio Kostner, Reuille e Fazzini, che non sono più scesi in pista.

“Questa linea non ci sta dando una mano al momento, dovrebbero darci energia ma ogni volta che sono sul ghiaccio finiamo a giocare nel nostro terzo difensivo e non ne usciamo. Non possiamo permetterci di concedere un cambio ogni quattro al nostro avversario, dunque giostriamo a tre linee. Abbiamo bisogno di una quarta linea che porti energia e ci dia dei cambi di qualità, cosa che al momento non sta accadendo”.

Così come il Lugano non aveva ancora vinto nulla dopo l’affermazione di giovedì, nulla è perduto con la sconfitta maturata stasera. Martedì alle Vernets andrà in scena un’altra battaglia di una serie che si prospetta lunghissima.

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

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