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Ambrì Piotta

Separazione dei ruoli di DS e coach, la scelta che andava fatta ad Ambrì

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(© Laszlo Mudra)

AMBRÌ – Il comunicato dell’arrivo di Zanatta come direttore sportivo dell’Ambrì Piotta, ed il relativo ridimensionamento “solamente” ad head coach di Serge Pelletier, è arrivato come un fulmine nella serata di mercoledì, ma il cielo sopra la Valascia era già da settimane tutt’altro che sereno.

La vittoria nella serie contro il Rapperswil è riuscita a far digerire alcuni bocconi amari che l’intero ambiente avevo dovuto ingoiare nel corso del campionato, ma è innegabile che diverse cose andavano aggiustate se si vorrà fare meglio in futuro. Si va predicando da tempo un maggior coinvolgimento del settore giovanile, un mercato più attento allo scovare talenti non valorizzati al meglio in altri club ed anche un’analisi ed un monitoraggio di ciò che avviene all’interno del club più critiche e oggettive.

Ecco che dunque al giorno d’oggi appare praticamente impossibile – sia per una semplice questione di tempo, sia per garantire una certa lucidità mentale nelle proprie attività – pensare che una sola persona possa allenare con successo una squadra di NLA, gestirne il mercato svizzero ed internazionale, fare uno scouting efficace nelle categorie giovanili e in NLB, ed avere un chiaro quadro di quanto avviene nel proprio settore giovanile. Semplicemente non può essere fatto, se non in maniera inevitabilmente ed umanamente approssimativa.


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Certo, casi come quelli di Arno Del Curto e Chris McSorley sono lì a dirci il contrario, ma la caratura dei due personaggi è talmente diversa da Pelletier – e da ogni altro coach in Svizzera – che pensare di applicare lo stesso schema ad Ambrì è semplicemente sbagliato.

La mossa era comunque in stand-by da tempo, solamente in attesa delle giuste circostanze per poterla attuare. Difficile valutare se le tempistiche siano state azzeccate, soprattutto dopo le diverse trattative avviate da Pelletier, con i recenti rinnovi, gli ingaggi di Schaefer, Moser, Bastl e Berger, ed il possibile arrivo a breve di Simek.

L’arrivo di Zanatta è però da vedere a lungo termine, e proprio per questo poco importa quanto buono o meno sia stato sinora il lavoro di Pelletier, perché a conti fatti la concentrazione dei due ruoli in una sola persona non era comunque la giusta soluzione per indirizzare sui binari giusti l’attuale progetto a medio termine dell’Ambrì, ovvero quello di arrivare a giocare nella nuova Valascia con una squadra realmente competitiva.

Per fare un reale passo avanti l’intera struttura dei biancoblù deve subire una netta professionalizzazione e ridurre sensibilmente la tolleranza agli errori, e questo comporta la presenza di un DS attivo sul mercato al 100% e con la capacità di valutare quanto sta avvenendo sul suo ghiaccio, a partire dai giocatori sino ad arrivare all’allenatore, considerazioni queste che negli ultimi anni doveva prendersi a carico la dirigenza, le cui valutazioni potevano però arrivare giocoforza solamente fino ad un determinato grado di dettaglio. In futuro si potrà e dovrà fare meglio.

Difficile invece esprimere opinioni sulla bontà o meno della scelta di Ivano Zanatta per un ruolo tanto importante. Ci limiteremo a constatare come l’esperienza sia sicuramente dalla sua, sia a livello svizzero che internazionale, e dovrebbe permettere di avere uno squadro accurato anche verso l’est Europa, e non solamente al Nordamerica.

Se da una parte il suo arrivo porterà energia ed entusiasmo, tutta da scoprire sarà la reale reazione di Pelletier a questa riorganizzazione, soprattutto considerando come il canadese non sia apparentemente stato coinvolto nel processo decisionale. Visto che il ruolo di DS è di fatto gerarchicamente superiore a quello di coach, probabilmente è però giusto così.

Un cambiamento tanto importante come quello del DS ha comunque la tendenza ad avere diverse conseguenze, perlomeno nel giro di un anno o poco più. Sarà dunque tutta la scoprire la strada che vorrà prendere Zanatta, che potrebbe iniziare il suo lavoro alla Valascia dando un impulso positivo alla trattativa con Juraj Simek. La convivialità e sinergia con Pelletier, invece, sarà tutta da verificare.

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