Social Media HSHS

Ambrì Piotta

Rohrbach: “So di poter contribuire a livello offensivo, ma mi concentro sulle piccole cose”

L’attaccante vuole una reazione dopo la sconfitta con il Friborgo: “Nel derby l’obiettivo è quello di eliminare tutti i piccoli errori che abbiamo commesso venerdì, non dovrà più succedere una partita del genere”

BELLINZONA – La sonora sconfitta per 6-1 rimediata in amichevole dall’Ambrì Piotta contro il Friborgo ha evidenziato come ai leventinesi manchi ancora qualcosa – sia dal punto di vista fisico che del gioco – in vista del debutto in campionato fissato al primo di ottobre.

Sin dalle prime battute il Gottéron è apparso più intraprendente e aggressivo, e questo ha portato la contesa a svilupparsi su binari ben precisi, con i dragoni molto presenti e bravi a smorzare qualsiasi tentativo di manovra biancoblù.

“È chiaro che non siamo soddisfatti della nostra performance”, ha dichiarato Dario Rohrbach, tra i biancoblù più propositivi visti in pista. “Abbiamo subìto un gol in entrata che ci ha tagliato le gambe e a partire da quell’episodio non siamo più riusciti ad alzare la testa. Loro hanno disputato una gran partita: hanno giocato duro e semplice, hanno pattinato più di noi e alla fine il risultato ha dato loro ragione. Noi invece abbiamo faticato ad esprimerci come avremmo voluto. Da partite come questa bisogna trarre più insegnamenti possibili, soprattutto in ottica campionato. Dobbiamo trovare dei modi per reagire e non abbatterci quando andiamo sotto nel risultato”.

Come ti spieghi l’incapacità di reazione mostrata su tutto l’arco della sfida?
“In effetti è strano e non è un atteggiamento che ci appartiene. In momenti come questi ogni singolo giocatore deve responsabilizzarsi e tirare fuori il massimo. Non si tratta di leader bensì di gruppo, e venerdì questo aspetto è venuto a mancare. Occorre concentrarsi sulle piccole cose: un buon cambio, un tiro bloccato, un contrasto efficace. Sono questi gli elementi che ti permettono di ritornare in partita e di giocartela. Stavolta questi piccoli dettagli non hanno funzionato e il risultato finale lo conferma”.

Che indicazioni potete trarre da una sconfitta come questa? Cosa vi manca ancora?
“Difficile a dirsi. Premesso che mancano ancora un paio di settimane prima del debutto, capiremo se siamo pronti oppure no la sera in cui scenderemo sul ghiaccio di Berna. La sfida contro il Friborgo ci dice che ci sono ancora alcuni aspetti sui quali è necessario lavorare ed è esattamente ciò che faremo nel corso della prossima settimana. Per certi versi una sconfitta come questa può addirittura essere utile e fungere da campanello d’allarme per ricordarci che in stagione non dovrà mai accadere di disputare un match come quello visto a Bellinzona”.

Sabato scenderete di nuovo in pista e potrete così simulare un vero weekend di campionato. Quanto può essere utile un back to back in questo momento?
“È positivo per diversi aspetti e il primo è il ritmo. Sarà interessante vedere come reagiranno le gambe a meno di ventiquattrore dall’ultima sfida e, soprattutto, avremo la possibilità di confrontarci con un altro avversario che incontreremo nel corso della stagione. Un altro aspetto da considerare riguarda il mentale. Poter scendere in pista subito ti permette di rifarti, di archiviare la sconfitta della sera precedente e di ripartire con la convinzione di poter fare bene. Uno degli obiettivi per il derby di sabato è quello di eliminare tutti i piccoli errori che abbiamo commesso contro il Friborgo…”.

Il top six offre ancora un posto da occupare. Si tratta di un tuo obiettivo, quello di entrare stabilmente nelle prime due linee?
“No, non direi. A livello personale il mio obiettivo è quello di giocare il più possibile. Poi se sarà nelle prime due linee ben venga naturalmente, ma non è un aspetto sul quale mi sto concentrando al momento. So di poter contribuire in maniera importante a livello offensivo ed è per questo che voglio concentrarmi sulle piccole cose, partita dopo partita. A mio giudizio quest’anno disponiamo di tre linee potenzialmente pericolose, dunque non parlerei di top six quanto più di top nine… In fin dei conti non importa se giochi in prima, seconda o quarta linea. L’importante è che tutti remino nella stessa direzione come abbiamo sempre fatto”.

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta