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Ambrì Piotta

Prova di grande spessore dell’Ambrì, il Färjestad è piegato

I biancoblù hanno superato gli svedesi e ottenuto i primi punti in CHL. La squadra di Cereda ha avuto la meglio al termine di una partita dura e intensa

Prova di grande spessore dell’Ambrì, il Färjestad è piegato

AMBRÌ – FÄRJESTAD

2-1

(0-0, 1-0, 1-1)

Reti: 23’49 Hofer (Fora) 1-0, 48’18 D’Agostini (Ngoy) 2-0, 56’55 Mozik (Nilsson) 2-1

Note: Valascia, 4’227 spettatori. Arbitri Hejduk, Wiegand; Kovacs, Cattaneo
Penalità: Ambrì 7×2′ +1×10′, Färjestad 8×2′ +1×5′ + 1×10′ + 1xpp

AMBRÌ – L’Ambrì Piotta è tornato alla Valascia, e lo ha fatto come se nulla fosse successo. La squadra si è infatti resa protagonista di quel tipo di partita che è oramai diventato il marchio di fabbrica dell’hockey targato Cereda, e alla terza sirena i biancoblù hanno potuto festeggiare la prima storica vittoria in CHL.

Il successo di giovedì sera non è di quelli da sottovalutare, ed anzi è il risultato del duro lavoro svolto durante tutto l’arco di una partita vera, dall’alto ritmo e con i contorni ruvidi.

I segnali lanciati dai biancoblù sono stati ottimi, dalle prime pattinate sino ad arrivare agli ultimi minuti passati con il coltello tra i denti, ed il modo in cui la squadra ha lottato unita e con grande intensità ha dato l’illusione ai presenti – 4’227, cifra ragguardevole per un giovedì di CHL – che la passata stagione non fosse mai terminata.

Questo naturalmente in termini di “feeling” trasmesso a chi osservava da fuori, mentre dal punto di vista puramente tecnico naturalmente l’Ambrì non ha giocato una partita perfetta, ma il livello mostrato dai biancoblù in queste prime uscite di settembre lascia ben sperare in termini di un avvio di campionato con il giusto piglio.

Per migliorare ed eliminare le sbavature ci sarà tempo, ma intanto la squadra sta attingendo a piene mani agli insegnamenti e alle esperienze offerte dalla CHL, ed in questo senso giocare una partita di tale spessore contro uno squadrone come quello del Färjestad – vincitore della passata regular season SHL – non è decisamente scontato.

Gli svedesi hanno mostrato il loro alto potenziale in particolar modo ad inizio partita, quando l’Ambrì ha sì cercato di portare ritmo alla contesa ed applicare il proprio forecheck, ma Ville Leskinen e compagni hanno mostrato un’invidiabile capacità di gestione del puck. Sia che si trattasse di uscire in maniera pulita dalla zona, oppure di avviare il ciclo nel terzo avversario il Färjestad ha proposto dei momenti di bell’hockey da ammirare, senza però riuscire ad eludere la guarda di Hrachovina.

Il portiere ceco è stato infatti tra i protagonisti della vittoria biancoblù, grazie a dei movimenti in grado di trasmettere fiducia ed alcuni interventi provvidenziali nei frangenti più sensibili del match. Sull’altro fronte non è però stato da meno Markus Svensson, capace in particolar modo di frustrare Sabolic con un paio di parate fuori dalla norma.

All’attaccante sloveno probabilmente farà bene sbloccarsi, ed in generale la sensazione nei suoi confronti è per ora quella di un giocatore capace di dare un buon contributo di base, a cui però non sta riuscendo di aggiungere quell’acuto che può fare la differenza. Siamo però solamente all’inizio e chissà che la decisione di affiancargli D’Agostini – buona prova la sua – non porti presto alla produttività sperata.

Chi invece quest’anno non sta incontrando problemi a finire sul tabellino è Fabio Hofer, autore dell’importantissimo gol che ha sbloccato il risultato ad inizio terzo tempo e premiato gli sforzi di un Ambrì andato in crescendo ed autore di un periodo centrale di ottima fattura.

Da recriminare in quella fase ci sono stati alcuni powerplay non concretizzati, ed in particolare uno di quattro minuti in cui non si è riusciti nemmeno a generare un momentum positivo. Ad indirizzare il match sui binari giusti ci ha così pensato Matt D’Agostini, che con un’autentica sassata al 48’18 ha messo l’ipoteca sulla prima vittoria leventinese in CHL, poi concretizzatasi nonostante il gol di Mozik negli scampoli finali.

La Valascia ha così vissuto la sua prima bella serata di hockey, contro un avversario prestigioso che è stato domato grazie ai classici tratti distintivi dell’Ambrì. I tre punti permettono inoltre ai biancoblù di ritornare in corsa per il discorso qualificazione, obiettivo che avrà bisogno di una nuova vittoria sabato sera contro il Red Bull Monaco.


IL PROTAGONISTA

Dominik Hrachovina: Il portiere ceco ha fornito una prestazione eccellente, presentandosi alla Valascia con una partita in cui ha trasmesso calma e sicurezza ai suoi compagni, così come già fatto nel primo match contro gli svedesi.

Complessivamente ha parato 35 tiri e dato ottimi segnali circa la sua possibilità di tornare al miglior livello dopo il gravissimo infortunio della passata stagione.


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HIGHLIGHTS

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