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Lugano

Prima spreca e poi si distrae, il Lugano è battuto a Losanna

I biancorossi mettono fine alla striscia di vittorie dei ragazzi di Ireland, sciuponi davanti a Huet e poco attenti sui gol subiti. La sesta rete in altrettanti match di Bürgler non basta

Prima spreca e poi si distrae, il Lugano è battuto a Losanna

LOSANNA – LUGANO

4-1

(1-1, 1-0, 2-0)

Reti: 17’28 Danielsson (Fischer, Jeffrey) 1-0, 19’06 Bürgler (Klasen, Sanguinetti) 1-1, 37’18 Frick (Froidevaux, Genazzi) 2-1, 42’22 Zangger (Genazzi, Kneubuehler) 3-1, 47’03 Herren (Froidevaux, Junland) 4-1

Note: Malley, 6’336 spettatori. Arbitri Massy, Prugger; Altmann, Fluri
Penalità: Losanna 3×2′, Lugano 3×2′

LOSANNA – Ambrì Piotta, Kloten, Losanna. Cos’hanno in comune sulla strada del Lugano in questo inizio di stagione? Hanno in comune la caratteristica di aver scoperchiato le maggiori difficoltà dei bianconeri sul piano del gioco. Squadre più deboli tecnicamente, ingolfate (se non addirittura subito in crisi) o semplicemente più portate alla rottura del gioco che alla sua costruzione.

Contro queste squadre, e ancor di più contro il Losanna, i bianconeri hanno dimostrato di trovarsi in un certo imbarazzo al momento di fare gioco fino in fondo ed “uccidere” – sportivamente parlando – l’avversario di caratura minore.

Se il derby di apertura potrebbe anche essere messo da parte visto il contesto particolare, già contro il Kloten il Lugano aveva mostrato questi limiti, capace di costruire bene e di trovare trame interessanti con una certa continuità, salvo poi trovarsi nello slot a giochicchiare e fare le magie di bastone senza riuscire a infondere il colpo di grazia.

La cosa è andata ripetersi anche a Losanna, contro la squadra di Ratushny che in questo inizio di campionato sta faticando più del previsto, desiderosa però di riprendersi davanti al proprio pubblico. I biancorossi visti all’opera nella serata di sabato per trame offensive non si discostano molto da quelli portati in LN da Ehlers, con i frequenti aggiramenti del terzo col disco sul bastone a cercare un pertugio dove buttare il disco e attendere quello che succederà.

Un sistema poco attrattivo (eufemismo) ma che contro il Lugano si è rivelato efficace, grazie a qualche posizionamento mal fatto della difesa bianconera e della passività di chi si doveva occupare dello slot in almeno due occasioni su quattro.

Fatta salva per la prima rete, con l’errore in uscita tra Reuille e Romanenghi, e il 2-1 in contropiede (sul quale però le marcature sono state decisamente molli), troppe volte si è visto l’apparato difensivo del Lugano schiudersi ogni qualvolta un losannese entrava nel terzo portando il disco per 360° in tutta l’area scaricandolo poi nello slot, con un forecheck troppo basso e poco aggressivo da parte dei bianconeri.

Ma la sconfitta del Lugano non è nata solo per questi appunti difensivi, perché Klasen e compagni nel secondo tempo avrebbero potuto (e dovuto) sfruttare almeno due o tre delle occasioni capitate per trovare il primo vantaggio e allungare sui locali, invece ci si è dovuti accontentare di vedere le occasioni sfumare per poca cattiveria (tante le magie dei Cunti o Klasen, poca l’efficacia a seguire) e un palo clamoroso colpito in power play da Sanguinetti.

Un Lugano che le cose migliori le ha mostrate nelle uscite di zona, veloci e pulite, capace di saltare l’uomo e le coperture in zona neutra, e che ha mantenuto il possesso del disco e quindi del gioco per almeno 2/3 di gara. Paradossalmente è stato questo aspetto a mettere in difficoltà i ragazzi di Ireland, che dovranno migliorare assolutamente nel concetto di fare le “grandi con le altre” e non solo con Zugo, ZSC o Berna, anche se sembra assurdo affermarlo.

Dopo le conferme sul piano caratteriale e quello del gioco anche questo è un bell’esame di maturità, perché tutto ciò che si vede di buono non venga vanificato da questa specie di timidezza. Ma per fortuna ci sarà di nuovo un Hofmann in più a dare una grossa mano.


IL PROTAGONISTA

Etienne FroidevauxL’attaccante arrivato da Berna incarna perfettamente lo spirito del Losanna, combattivo, essenziale ed efficace.

Per tutta la partita ha recuperato e portato nel terzo del Lugano quei dischi velenosi che tanto male hanno fatto ai bianconeri, fornendo due assist sulle quattro reti losannesi.

Di fronte alle magie di Cunti e Klasen, ad avere la meglio stavolta è stata l’essenzialità di un giocatore tanto semplice quanto intelligente.


HIGHLIGHTS

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