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Ambrì Piotta

Premiata la volontà dell’Ambrì, da Zugo un punto che vale oro!

ZUGO – AMBRÌ

5-4

(0-0, 2-3, 2-1; 1-0)

Reti: 23’09 Martschini (Bouchard) 1-0, 25’34 Grassi (Emmerton) 1-1, 29’13 Giroux (Emmerton) 1-2, 35’42 Fora (Birbaum) 1-3, 38’32 Zangger (Peter) 2-3, 42’27 Martschini (Holden) 3-3, 47’03 Peter (Zangger, Alatalo) 4-3, 54’12 Grassi (Mäenpää) 4-4

Rigori: Martschini, Giroux, Martschini

Note: Bossard Arena, 6’227 spettatori. Arbitri Küng, Massy; Progin, Wüst
Penalità: Zugo 2×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Suri), Ambrì 5×2′

ZUGO – Il punto guadagnato a Zugo è di quelli pensanti, a prescindere che si consideri persi oppure meno gli altri lasciati per strada. Andare alla Bossard Arena e costringere i padroni di casa ai rigori è un’impresa che poche squadre hanno il lusso di riuscire a compiere di questi tempi, men che meno le avversarie dirette per la corsa ai playoff dei biancoblù… Ed anche per questo motivo la squadra di Kossmann può tornare in Ticino fiera di quanto fatto.

Certo, c’è anche del rammarico, ed è normale chiedersi cosa sarebbe successo se al suono della seconda sirena il vantaggio fosse stato ancora di 3-1, oppure ancora se i ferri colpiti da Hall e Kamber ai rigori avrebbero davvero fatto la differenza. A conti fatti, però, lo Zugo ha meritato i due punti ottenuti, tanto quanto appare sacrosanto quello conquistato a denti stretti dall’Ambrì.

La partita ha infatti avuto la tendenza a bilanciarsi nel corso del suo sviluppo, negando la rete a Bouchard e compagni in un primo tempo totalmente dominato a livello di possesso del disco. I leventinesi sono stati bravi a punire l’EVZ per la sua mancanza di concretezza e, nonostante il vantaggio di Martschini fosse nell’aria (propiziato da un fallo evitabile in fase offensiva di Duca), si sono rivelati spietati in powerplay.

L’efficacia degli special teams nella serata di martedì ha infatti visto l’Ambrì raggiungere addirittura il 100%, con tre gol in powerplay arrivati su altrettante occasioni – pur con lo zampino di una penalità maggiore di 5 minuti – evidenziando quanto i successi in trasferta non possano prescindere dalla capacità di colpire in superiorità.

La strepitosa serata di Daniele Grassi ha preso via al 25’34 con un gol su rebound, mentre una situazione simile ha portato il futuro aviatore (sostituirlo sarà un’impresa!) a firmare anche il fondamentale 4-4 a poco più di cinque minuti dal 60esimo. Nel periodo centrale un Ambrì estremamente cinico si era poi portato addirittura sul 3-1 grazie ad un nuovo sigillo di Giroux (il terzo nelle ultime tre partite) ed un’autentica sassata di Fora.

L’impennata nel punteggio è stata alimentata da un brutto fallo di Suri su Sven Berger, che ha visto l’attaccante dello Zugo colpire in maniera irregolare e assolutamente non tollerabile il difensore biancoblù. Suri si disinteressa completamente del puck, che nel frattempo si era allontanato, e carica alla testa Berger saltando in maniera evidente. Multa ed una squalifica importante sono in questo caso il minimo che ci si possa attendere, mentre il biancoblù non è più rientrato.

La partita è però sicuramente cambiata – pur non in maniera definitiva – quando Zangger ha preso in velocità un lentissimo Gautschi, ottenendo in maniera sin troppo semplice la rete del 3-2. Con soli 68 secondi da giocare nel periodo centrale, era palese che l’episodio avesse fatto male ai biancoblù che, pur conservando il vantaggio, non avevano più il lusso di poter sprecare un “bonus” nel terzo tempo.

Il recupero dello Zugo si è così puntualmente verificato, prima grazie alla rete in powerplay di uno scatenato Martschini – vederlo sul ghiaccio è un autentico spettacolo, e se solo avesse qualche centimetro e chilo in più lo vedremmo probabilmente su altri palcoscenici – ed in seguito con il gol su rebound del “biancoblù mancato” Peter.

Un paio di cambiamenti alle linee, la voglia di continuare a provarci ed un fallo di Morant hanno permesso all’Ambrì di ottenere il nuovo pareggio e di arrivare incolume al supplementare, scivolato via in maniera invero piuttosto tranquilla. Ci è così voluta la classe di Martschini per risolvere la contesa, con il piccolo attaccante zugano a segno due volte a fronte dell’unica segnatura di Giroux, a cui vanno aggiunti i ferri colpiti da Hall ed Kamber.

A conti fatti è probabilmente giusto così, con lo Zugo che ha sicuramente prodotto tanto e meritato il punto aggiuntivo, mentre una sconfitta nei tempi regolamentari avrebbe rappresentato una punizione eccessiva per un Ambrì sì lontano anni luce tecnicamente dall’EVZ, ma con una volontà ed un’unità d’intenti da lodare.

A volte anche fortunati – ma il due pali ai rigori compensano probabilmente il tutto – i biancoblù sono stati in definitiva piuttosto bravi a contenere lo Zugo a livello tattico, anche se hanno impiegato almeno un periodo trovare il giusto equilibrio tra forecheck ed atteggiamento conservativo.

Non evidente, inoltre, contenere un attacco micidiale come quello di Bouchard e compagni con soli 6 difensori, tra cui un Chavaillaz il cui ritmo partita non è sicuramente ai massimi livelli. Brutta anche la serata di Gautschi, spesso fuori posizione e deludente sul 2-3 locale. Da rivedere anche alcune penalità commesse, come quella di Duca in fase offensiva o il ritardo di gioco provocato da Chavaillaz, assolutamente da evitare ora che ogni singolo match pesa tantissimo.

Le condizioni di Berger andranno valutate, dato che in retrovia la presenza di Chavaillaz oppure Sidler non rappresentano una soluzione ottimale. In soccorso potrebbe però arrivare il rientro di Zgraggen, la cui presenza sul ghiaccio venerdì è sicuramente possibile, così come quella di Fuchs.

L’Ambrì ha superato lo “scoglio Zugo” limitando i danni e restando sopra la linea. Ora avanti con il Berna, e in quell’occasione i punti dovranno essere tre!

fattore2

LA VOGLIA DI PROVARCI: Che lo Zugo sia tecnicamente su un altro pianeta rispetto all’Ambrì Piotta non è certo un segreto, ma a volte la classe non è tutto, e sicuramente non deve spaventare.

Nonostante un primo tempo in cui il disco lo hanno visto ben raramente, i biancoblù non si sono fatti intimorire ed hanno sfruttato le poche occasioni avute, evidenziando grande volontà e determinazione.

La “voglia di provarci” non ha poi abbandonato i leventinesi nemmeno sul 4-3, ed anche in quell’occasione è bastato un powerplay per raddrizzare il match. La volontà, a volte, può fare miracoli!

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