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Ambrì Piotta

Poco spettacolo tra ultime della classe, Ambrì battuto a Friborgo

FRIBORGO – AMBRÌ

2-1

(0-0, 2-1, 0-0)

Reti: 29’51 Fritsche 1-0, 34’02 Mauldin (Sprunger, Rathgeb) 2-9, 36’52 Pesonen (Fuchs, Trisconi) 2-1

Note: BCF Arena, 5’437 spettatori. Arbitri Massy, Prugger; Fluri, Progin
Penalità: Friborgo 2×2′, Ambrì 4×2′

FRIBORGO – Se quella di martedì sera doveva essere un’anteprima della serie finale dei playout, non ci attende certo un grande spettacolo. Ambrì Piotta e Friborgo hanno dato vita ad una partita dai contenuti tecnici ed agonistici ridotti al minimo sindacale, rendendosi protagonisti di un match che non ha mai saputo realmente elevare il proprio ritmo e caratterizzato principalmente da fiammate isolate su ambo i fronti.

In una sfida con così poca linearità – nessuna squadra ha praticamente mai avuto il momentum dalla sua parte per più di un minuto – a decidere le sorti dell’incontro sono dunque stati degli episodi isolati, ed è proprio qui che la squadra di Dwyer deve assolutamente migliorare.

L’immagine del momento biancoblù è infatti riassunta dalla prestazione di Emmerton, caratterizzata da tre grandissime occasioni (una per tempo) vanificate, e che se sfruttate avrebbero potuto indirizzare la sfida su binari ben diversi. Pesa parecchio in questo senso quel disco sparato a lato ad inizio terzo periodo, con il canadese andato al tiro libero e da ottima posizione dopo che il filtro del Friborgo aveva nuovamente fatto difetto.

Se la partita di martedì sera ci ha detto qualcosa, infatti, è che se si vuole avere un barlume di speranza di battere questo Friborgo nella futura serie, i biancoblù dovranno imparare a verticalizzare velocemente e a sfruttare una zona neutra in cui i dragoni vanno spesso in tilt. Impresa non da poco, considerando come le uscite dal terzo rappresentino un incubo per i leventinesi sin dal mese di agosto, ma vista la scarsa capacità di generare possesso in fase offensiva, questa sembra una delle poche soluzioni praticabili.

Certo è però anche che il Friborgo è in grado di esprimersi su livelli superiori a questi, mentre l’Ambrì Piotta continua a dare l’impressione di essere una squadra alla ricerca di se stessa. Dwyer ha optato per portare Stucki in prima linea, Pesonen in seconda e Trisconi in terza (relegando Bianchi al ruolo di 13esimo), buttando così nel calderone una nuova ricetta tra le mille già sperimentate, nella speranza di arrivare finalmente ad una certa stabilità.

La partita di martedì in questo senso fa però sinceramente poco testo. La sfida si è giocata su ritmi blandi e con scarso agonismo, ed anche in materia di pattinaggio solamente i “solito” (!) Stucki è sembrato avere una marcia in più, mentre per gli altri “mangiare il ghiaccio” non sembra ancora un’opzione. Il tono è volutamente provocatorio, perchè quella della BCF Arena era la tipica partita che con un po’ più di rabbia agonistica si poteva anche vincere.

A dare la scossa alla partita sono però stati alcuni episodi ben definiti. Da mani nei capelli la copertura in shorthand di Mäenpää su Fritsche, con il finlandese che faccia a faccia con l’attaccante locale ha completamente sbagliato il suo movimento, aprendo un’autostrada verso la gabbia di Zurkrichen.

Cinque minuti dopo è arrivato anche il raddoppio friborghese, firmato da Mauldin in powerplay dopo che Stucki aveva ecceduto nella sua esuberanza, andando a travolgere Conz a risultato di una percussione offensiva. Nell’occasione non ha fatto una gran figura Jelovac nello slot, rimasto a guardare mentre Mauldin infilava il 2-0 con un semplice tocco su puck messo in mezzo da Sprunger.

Una figura non tanto migliore l’hanno però fatta gli uomini di Larry Huras poco dopo, quando hanno dimenticato tutto solo Pesonen davanti a Conz, con il finlandese che ha ringraziato ed accorciato le distanze.

Il torpore le due squadre non se lo sono però mai realmente scrollato di dosso, e l’Ambrì ha dunque finito per venir limitato nuovamente ad una sola rete segnata… Troppo poco, soprattutto in una serata come questa.

Insomma, la differenza tra Friborgo e Ambrì Piotta martedì non è uscita più di quel tanto, ma questa non deve essere necessariamente una buona notizia. Il Gotteron ha giocato una sfida senza troppa convinzione, mentre i biancoblù hanno risposto in maniera troppo timorosa – il debito di fiducia è evidente – e ad oggi manca ancora il carattere di alcuni elementi trascinanti per davvero permettere alla squadra di fare di più.

Il carattere questo Ambrì Piotta lo cerca però da troppo tempo, e se non saprà trovarlo non pare avere altri elementi validi per sopperire a questo aspetto, che da sempre ha rappresentato l’anima del club.

Dopo due match di playout i leventinesi sono di nuovo già rossi sul Teletext, ed anche stavolta per un vero cambiamento di mentalità non si può fare altro che attendere la prossima partita.

fattore2GLI EPISODI, NELLA MEDIOCRITÀ GENERALE: Se ancora c’era chi si chiedeva perchè Friborgo e Ambrì Piotta avessero chiuso il campionato in fondo alla classica, la risposta è arrivata martedì sera.

Le due squadre si sono infatti rese protagonista di un match in cui si sono sì scambiate diverse occasioni, ma il tutto con continui ribaltamenti di fronte e senza la minima linearità.

In un contesto come questo sono dunque stati un paio di episodi a decidere la sfida, con il Gotteron che è uscito vincitore da una partita in cui non ha avuto poi tanti meriti in più dei biancoblù. La squadra di Dwyer ha però fatto nuovamente troppo poco… Anche se, a ben pensarci, vien quasi da dire che questa volta nessuna delle due avrebbe meritato di vincere.

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