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Lugano

Per il Lugano niente rivoluzione, ma innesti mirati per puntare in alto

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L’inizio della stagione 2016/17 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


LUGANO

La rosa 2016/17

PORTIERI
Elvis Merzlikins, Daniel Manzato

DIFENSORI
Julien Vauclair, Massimo Ronchetti, Philippe Furrer, Steve Hirschi, Colin Fontana, Stefan Ulmer, Alessandro Chiesa, Riccardo Sartori, Daniel Sondell (), Clarence Kparghai

ATTACCANTI
Tony Martensson (), Alessio Bertaggia, Gregory Hofmann, Luca Fazzini, Patrik Zackrisson (), Giovanni Morini, Sebastien Reuille, Raffaele Sannitz, Ryan Gardner, Matteo Romanenghi, Linus Klasen (), Dario Bürgler, Julian Walker, Damien Brunner


Per molti la sensazione è che l’anno “buono” fosse stato parte della stagione scorsa per l’Hockey Club Lugano, quando persino gli ZSC Lions sono usciti ai quarti di finale, o quando lo spauracchio Ginevra è stato lasciato dolorante in mezzo alla strada. La verità non la si potrà mai sapere finché non verrà giocato ogni volta il campionato successivo, ma è anche verità ammettere che ogni anno la LNA assume sempre più competitività e difficoltà, ed è una cosa emblematica quando il Berna campione perde il suo topscorer, pensando a una cosa negativa, ma qualche settimana dopo lo sostituisce con un Versteeg qualsiasi, operazione impossibile fino ad oggi.

Questo per spiegare, semmai ce ne fosse bisogno, quante difficoltà possano esserci anche per quelle squadre considerate contendenti al titolo che vogliono ogni anno stare al passo di certe corazzate, perché ormai non basta più lo straniero di grido per rispondere quando la squadra campione si rafforza ancora di più con gente che di nome fa appunto Kris Versteeg, Maxim Noreau, Mark Arcobello e Leonardo Genoni.

Non basta perché per lottare fino in fondo a quei vertici il Lugano ha bisogno di perfezionare ogni minima lacuna (salvo che poi il campionato riserva sempre tutte le sue variabili) ed ecco perché il mercato dei bianconeri non è stato una rivoluzione, ma in riva al Ceresio si è cercato il più possibile di mantenere un’ossatura solida e già altamente competitiva, andando a perfezionare il più possibile e capillarmente quei punti “deboli” che potrebbero ancora fare la differenza.

Il punto su cui spesso ci si sofferma è la partenza di Fredrik Pettersson, lo scorer per eccellenza delle ultime due stagioni di LNA, e sarà interessante vedere come il Lugano compenserà il vuoto delle sue 30 reti stagionali. Va anche detto – non a motivo consolatorio, ma è una delle caratteristiche dello svedese – che l’ex numero 71 oltre alle reti si portava appresso un bagaglio di foga agonistica che spesso ha fatto anche del male, portandolo a commettere diversi errori tattici non da poco, ma sarebbe ingeneroso bollarlo solamente così.

La verità è che il Lugano può approfittare della sua partenza trasformandola in un punto positivo, puntando su più giocatori che possano sommare il proprio rendimento tra i blocchi, piuttosto che avere il singolo giocatore da 30 reti e il vuoto nel bottom six.

Ecco perché Patrik Zackrisson non va visto come il suo sostituto, dato che occupa un ruolo completamente diverso, ma deve essere parte di un completamento del reparto offensivo che dovrà compensare sui quattro blocchi le reti un solo giocatore. Il centro svedese avrà il compito di equilibrare un secondo blocco che promette molte belle cose (anche se è lecito attendersi un discreto bottino di reti) assieme alla furia di Hofmann e alle capacità offensive di Bürgler.

L’ala ex Zugo e Davos, che alla corte di Kreis ha vissuto il periodo peggiore della propria carriera, cerca il riscatto sotto la guida di Shedden, e se saprà tornare quello di Davos, il Lugano avrà tra le mani un’arma letale che è stata capace di mettere a segno ben 108 reti durante il periodo grigionese. L’impiego di Bürgler nel secondo blocco porterà benefici anche al bottom six, dato che Bertaggia andrà a “scalare” in un interessante terza linea offensiva al fianco di Fazzini (sarà finalmente l’anno buono?) e di Gardner.

L’ingaggio del centro 38enne ha fatto storcere il naso a molti, ma se utilizzato per quello che può dare, come “chioccia” e nel suo ruolo migliore in power play, l’ex friborghese potrebbe dare molto di più di quello che ci aspetta. L’ingaggio di Gardner va pure visto come sintomo delle difficoltà ad operare su un mercato sempre più concorrenziale, e sottolinea l’importanza della struttura centrale di una squadra, indispensabile per i giusti equilibri.

I benefici di questi ingaggi si ripercuotono anche sul quarto blocco, altro punto debole fuoriuscito nella finale contro il Berna, che oggi invece può avvalersi di Walker e Sannitz, schierati a rotazione con Reuille e Morini, dotando Shedden finalmente di un quarto blocco vero, pesante e in grado pure di far male sotto porta quando necessario.


ARRIVI
Massimo Ronchetti (D, SCL Tigers)
Ryan Gardner (C/W, Friborgo)
Patrik Zackrisson (C, Skelleftea, SHL)
Dario Bürgler (RW, Zugo)
Daniel Sondell (D, Zugo)
PARTENZE
Lorenz Kienzle (D/W, Friborgo)
Diego Kostner (RW, Ambrì Piotta)
Fredrik Pettersson (RW, Torpedo Nizhny Novgorod, KHL)
Giacomo Dal Pian (C, Ticino Rockets)
Colin Fontana (D, Ticino Rockets, prestito)
Stefan Müller (G, Ticino Rockets, prestito)
Tim Stapleton (C/W, Färjestad)
Roman Schlagenhauf (C, Kloten)
Janick Steinmann (C, ritiro)
Leo Luongo (All. portieri, Florida Panthers)
Maxime Lapierre (C, New York Rangers, NHL)

Semmai qualche dubbio in più potrebbe venire dal reparto arretrato, più che altro per una presunta e sempre in agguato fragilità di alcuni uomini chiave, a partire da quel Furrer straordinario nei playoff ma spesso alle prese – come già oggi – con qualche problema muscolare di troppo e un Kparghai fuori fino a autunno inoltrato.

È indubbio pure che per Hirschi gli anni passano un po’ più in fretta degli altri vista la sua anamnesi medica, mentre Vauclair ha stupito tutti con il suo crescendo di condizione nei playoff. Orfana di Kienzle, la retroguardia bianconera ha scelto Ronchetti per dare più peso ed equilibrio in un reparto già infarcito di difensori offensivi o comunque molto all rounder, e con l’arrivo di Sondell, oltre ad essere cambiata una filosofia, occorreva dare più stabilità.

Lo svedese, miglior marcatore tra i difensori degli ultimi due campionati, ha il compito di migliorare le entrate nel terzo offensivo in power play, sfruttando le sue capacità di blue liner, ma deve essere un tassello fondamentale anche a 5 contro 5, visto il sistema di gioco che prevede lanci rapidi alle ali e le sovrapposizioni offensive dei difensori come lui, Ulmer e lo stesso Vauclair.

Uno dei punti di forza del Lugano rimane il ruolo del portiere, con Merzlikins che un po’ a sorpresa (ma infinito sollievo da parte dell’ambiente luganese) ha deciso di rimandare la partenza per la NHL, e un Manzato tornato in piena forma, sperando per lui in una Dea Bendata più magnanima.

Il lettone ha avuto una crescita di costanza straordinaria, e con il ritorno alle competizioni del suo compagno friborghese, i bianconeri si dotano di una coppia di estremi difensori che solo gli ZSC Lions possono vantare come potenziale.

Il Lugano appare come una squadra più equilibrata, con il potenziale offensivo (che rimane enorme) distribuito su più blocchi, un’arma indispensabile per fare strada nei playoff, rinforzato fisicamente e con più intelligenza al centro. Il tutto dovrà essere sorretto da un sistema di gioco che impedisca a Sondell e Klasen di pestarsi i piedi come si è notato più di una volta in questo preseason, e di esaltare maggiormente le qualità di ali offensive come Bürgler e Fazzini.

Se presi da soli i primi due blocchi bianconeri, con nomi come Klasen, Brunner, Martensson, Hofmann, Chiesa, Sondell e chi più ne ha più ne metta, non hanno nulla da invidiare alle corazzate di Orsi e Leoni, ma il vero miglioramento dovrà venire da un terzo e un quarto blocco di livello superiore e capaci di rendersi pericolosi in attacco quanto fastidiosi per gli avversari, oltre che da un power play che si spera gli innesti di Sondell, Bürgler, Gardner e Zackrisson lo rendano finalmente letale e non più quasi un peso.

Niente rivoluzione alla Resega, ed è giusto così, ma solo innesti mirati e qualche scommessa che promette bene, il resto dovranno farlo anche quel carattere e quella forza mentale ritrovati con l’arrivo di Shedden in panchina, uniti alla classe e a quel pizzico di fortuna e imprevedibilità che uno sport come l’hockey riesce sempre a regalare. Il Lugano lo ha detto apertamente – e ci mancherebbe – l’obiettivo rimane il titolo svizzero, che è sicuramente possibile, ma sempre più difficile da raggiungere anno dopo anno.

Pronostico regular season: 3a posizione


La classifica di HSHS

1. BERNA
2. ZSC LIONS
3.  LUGANO
4.ginevra GINEVRA SERVETTE
5. ZUGO
6. DAVOS
7. KLOTEN
8. FRIBORGO
9. AMBRÌ PIOTTA
10. BIENNE
11. LOSANNA
12. LANGNAU TIGERS

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