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National League

On fire or on the bench: ecco i protagonisti della settimana!

onfire

Jakub Stepanek

Distrutto di critiche – perlopiù ampiamente giustificate – dal momento del suo arrivo e per tutto l’inverno, ha faticato parecchio a guadagnarsi la fiducia dei tifosi, a causa di prestazioni al limite dell’imbarazzante, soprattutto pensando al nome e al curriculum che si è portato appresso.

Nelle ultime giornate di regular season ha cominciato ad alzare il suo livello, permettendo al suo Berna di compiere l’ultimo agognato salto verso i playoff .

Proprio nella sorprendente serie di quarti di finale contro lo ZSC Lions, il portiere ceco ha fatto vedere a tutti di che pasta è realmente fatto, chiudendo con sole 7 reti subite da Matthews e compagni e una media del 94,8% di parate.

Particolarmente esaltante gara 4 disputatasi alla Postfinance Arena, quando il portiere ceco ne è uscito con uno shutout contro i favoritissimi zurighesi, sigillando l’inaspettata qualificazione alle semifinali dopo sole 4 partite. Decisamente una bella rivincita dopo tutto l’amaro ingoiato nei suoi primi mesi nella Capitale.


onthebench

Harold Kreis

Già la scorsa stagione dovette subire diverse critiche dopo l’eliminazione al primo stadio dei playoff da parte dei futuri campioni del Davos.

Quest’anno è andata ancora peggio, con l’eliminazione contro il Lugano in sole 4 partite, in una serie che ha messo in evidenza l’impotenza di Kreis di fronte alla sapienza tattica di Shedden. Gara 3 è stata gestita alla grande dal Lugano, ma è stato un autentico disastro dal lato dello Zugo, con un entrata in materia imbarazzante.

Sotto per 0 partite a 2, all’allenatore dei tori è mancato lo spunto tattico, il cambiamento che poteva spostare gli equilibri, in una sfida tra coach persa nettamente contro il suo predecessore, l’ultimo a riuscire a vincere con lo Zugo una gara di playoff alla Bossard Arena.

La mossa di togliere Sondell – in un secondo momento dato per malato… – per Rapuzzi è di per se suicidale, ma oltre a ciò Kreis è risultato tremendamente prevedibile, mancando nella lettura delle partite, nella guerra di nervi e nei cambiamenti tattici che hanno consegnato la vittoria al Lugano.

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