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Interviste

Ohtamaa: “Ho due mesi per dare tutto me stesso, voglio aiutare il Lugano a crescere”

Il difensore proveniente dal Kärpät non nasconde la sua grande motivazione: “La concorrenza tra stranieri? È un bene per tutti, individualmente e collettivamente, io sono qui per rendermi utile”

LUGANO – In pista per la prima volta con la nuova maglia non è stato difficile riconoscerlo al volo in mezzo a tutti i compagni. La sua stazza da corazziere è visibile a tutti e nonostante la mole il difensore campione del mondo ha dato saggio di una notevole mobilità sui pattini.

Schierato in allenamento assieme a Elia Riva, Atte Ohtamaa non ci ha pensato due volte a calarsi nella nuova realtà ed è apparso subito chiaro come fosse difficile per tutti averci a che fare nei duelli fisici. Il numero 55 è sembrato immediatamente a suo agio nella sua nuova maglia, ma cosa conosceva di Lugano prima di approdarci? “Del Lugano so che è un grande club che vuole tornare a vincere – esordisce il finlandese – c’è grande attesa qui e tutti spingono la squadra per dare il massimo”.

Atte Ohtamaa, che ambiente hai trovato nelle tue prime ore passate con i nuovi compagni?
“Ho trovato un ottimo gruppo, tutti mi hanno accolto bene e mi hanno subito aiutato ad integrarmi, sono felice di essere qui e di far parte dell’Hockey Club Lugano.”

Cosa ti ha spinto a scegliere Lugano nonostante il contratto valido con il Kärpät?
“Al Kärpät stavo bene ma desideravo la possibilità di confrontarmi con altri tipi di hockey rispetto a quelli che già conoscevo e allora ho colto l’occasione di raggiungere Lugano. Ho tanta voglia di aiutare questa squadra e dare il massimo in questi due mesi, poi vedremo quello che succederà, intanto darò il massimo delle mie possibilità”.

Nel campionato svizzero solo quattro stranieri possono scendere in pista, come vedi questa situazione di concorrenza, dato che in squadra siete in cinque?
“Siamo tutti a disposizione per aiutare la squadra, poi il coach deciderà chi andrà in pista, ma in queste situazioni tutti sono spronati a dare il massimo. Sapevo di questa situazione ma non mi spaventa, anzi diventa uno stimolo in più”.

Il tuo curriculum è zeppo di esperienze ad altissimi livelli internazionali, questo potrà fare di te un mentore per i giocatori più giovani?
“Non sento mio questo ruolo, ma se il mio esempio sarà d’aiuto per i giovani giocatori o per la squadra in generale allora ne sarò felice, in fondo l’obiettivo è sempre quello di aiutarsi per migliorare come gruppo.”

Sabato è in programma la penultima amichevole del Lugano, avete già discusso di un tuo eventuale impiego contro il Rapperswil?
“Non ho ancora avuto tempo di parlare con nessuno di questo, mi sono concentrato su questo primo allenamento finora. Vedremo cosa deciderà lo staff.”

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