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Ambrì Piotta

Non è il solito Ambrì, i biancoblù steccano la sfida con il Rappi

Poca disperazione e intensità per la squadra di Cereda, che inizia bene ma poi non trova mai continuità nel suo gioco. I Lakers intascano tre punti pesanti

Non è il solito Ambrì, i biancoblù steccano la sfida con il Rappi

AMBRÌ – RAPPERSWIL

2-5

(0-2, 2-1, 0-2)

Reti: 14’26 Dünner (Rowe, Cervenka) 0-1, 17’54 Clark (Cervenka, Casutt) 0-2, 23’16 Upshall (Flynn, Plastino) 1-2, 28’03 Cervenka (Randegger, Clark) 1-3, 37’25 Zwerger (Müller, Trisconi) 2-3, 43’41 Casutt (Clark, Maier) 2-4, 59’40 Clark (Dufner)

Note: Valascia, 5’333 spettatori. Arbitri Urban, Müller; Bürgi, Wolf
Penalità: Ambrì 2×2′, Rapperswil 5×2′

AMBRÌ – È mancata la disperazione all’Ambrì Piotta, e senza questo ingrediente fondamentale le serate si fanno inevitabilmente in salita per la squadra di Cereda. Contro un Rapperswil sempre insidioso ne è così nata una delle prove meno convincenti della stagione, con poca continuità a livello di intensità ed alcuni errori in retrovia che non potevano lasciar presagire nulla di buono.

I biancoblù nel corso della sfida hanno cercato in diverse circostanze di raddrizzare la barca, e nei momenti in cui UpshallZwerger hanno trovato il gol sembrava che la fiamma dell’Ambrì Piotta potesse finalmente rimanere accesa, ma la prova dei leventinesi ha invece continuato ad alimentarsi con diversi piccoli fuochi di paglia.

Le cose sarebbero forse andate diversamente se nel primo quarto d’ora i biancoblù avessero trovato almeno un gol, con diverse opportunità interessanti non sfruttate dai vari Zwerger, Hofer oppure D’Agostini che se concretizzare avrebbero potuto dare una dimensione emotiva diversa alla sfida.

Il Rapperswil è invece stato bravo a sfruttare il primo powerplay – dopo che i leventinesi ne avevano vanificati un paio – ed il 2-0 trovato da Clark nel finale di periodo ha avuto un peso importante su tutto il resto della sfida. Alla ripresa l’Ambrì ha comunque cercato di scuotersi, con in particolare Upshall a mostrare la giusta direzione mettendoci il fisico ed anche qualche sana provocazione, che uniti al suo gol potevano rappresentare una scintilla importante.

Scintilla che però è rimasta isolata, con gli altri stranieri non in gran serata – opaco anche D’Agostini, ma dopo mesi d’eccellenza sarebbe ingeneroso concentrarsi troppo su di lui – ed il rientrante Hofer pericoloso in alcune circostanze ma con la mira sbagliata. Nel finale di periodo centrale Zwerger è comunque riuscito a riportare sotto i suoi, ma il gol non ha avuto l’effetto che ci si poteva attendere.

L’Ambrì nel terzo tempo ha infatti prodotto poco o nulla – quattro tiri e praticamente nessun momento di reale spinta – incassando quasi subito il quarto gol ospite che ha fatto calare il sipario su un match che la squadra di Tomlinson ha meritato di vincere.

Peccato che una serata tanto “piatta” sia arrivata proprio nel primo atto di un weekend sicuramente importante, e che sulla carta è normale considerare come un crocevia significativo di questa fase del torneo. Il Rapperswil ha però ricordato di essere un avversario sempre pronto a farti pagare i tuoi errori, e se la squadra di Cereda vuole rimediare già domenica a questo passaggio a vuoto ed ottenere almeno uno “split” dalla doppia sfida con i sangallesi, ci vorrà una prova di maggior spessore caratteriale.

Si dovrà inoltre evitare che la classifica diventi una distrazione, perché se un ipotetico bottino di sei punti avrebbe proiettato i biancoblù a ridosso della linea, una seconda sconfitta settimanale significherebbe sentire pesantemente il fiato dello stesso Rapperswil sul collo. Le cose possono insomma cambiare rapidamente, e ci sono fin troppe partite ancora da giocare per soffermarsi sugli scenari che derivano dai punti in palio.

All’Ambrì dunque il compito di concentrarsi unicamente su ciò che conta davvero, ovvero sul lavoro ed il giusto atteggiamento, che nel recente passato – non si dimentichi il dicembre strepitoso – hanno permesso ai biancoblù di trarsi d’impaccio anche da situazioni molto più complicate.


IL PROTAGONISTA

Kevin Clark: È incredibile come il piccolo canadese possa rappresentare una minaccia praticamente costante ad ogni cambio, e per gli avversari basta perderlo di vista per qualche secondo ed ecco che lui è lì come un falco pronto ad approfittarne.

Autore di una doppietta, due assist e di una prova sempre dinamica e mai scontata, Clark ha portato a 18 il suo bottino di gol, ottenuti in 32 partite. A quota 19 ci sono Hofmann e Suter, ma che sono scesi sul ghiaccio rispettivamente due e quattro volte in più.


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