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Ambrì Piotta

Non basta un buon Ambrì, manca ancora il killer instinct

I biancoblù giocano un match in crescendo nei primi due periodi, ma vanificano diverse buone chance per trovare il 2-0. Alla fine per i Lions risolve l’ex Pedretti

© Berend Stettler

Non basta un buon Ambrì, manca ancora il killer instinct

ZSC LIONS – AMBRÌ

3-1

(0-1, 1-0, 2-0)

Reti: 7’31 Bianchi (Goi, Trisconi) 0-1, 39’04 Pettersson (Noreau, Roe) 1-1, 55’49 Pedretti (Marti, Pettersson) 2-1, 58’58 Noreau 3-1

Note: Hallenstadion, 9’160 spettatori. Arbitri Urban, Müller; Obwegeser, Kehrli
Penalità: ZSC Lions 2×2′, Ambrì 3×2′

ZURIGO – È stata un’altra buona prova quella fornita venerdì dall’Ambrì Piotta all’Hallenstadion, anche se – analogamente a diverse serate del recente passato – è mancato quel qualcosa in più per tradurre una prestazione sotto molti punti di vista positiva in quei punti pesanti che in questa fase della stagione sono l’obiettivo principale.

© Berend Stettler

A rompere in due la partita è stato quel gol infilato da Pettersson – powerplay su penalità un po’ ingenua di Fora – quando alla seconda sirena mancavano solamente 56 secondi, episodio che ha permesso agli ZSC Lions di tornare negli spogliatoi sull’1-1. Un parziale amaro, perché la squadra di Cereda aveva vissuto sin lì una partita in crescendo, facendosi preferire agli avversari per tutto il periodo centrale e sfiorando a più riprese la rete del raddoppio.

Diverse sono infatti state le opportunità costruite ma non sfruttate dai leventinesi, che hanno visto in pista una prima linea molto ispirata in costruzione ma non in termini di finalizzazione, ed inoltre pure i vari Müller, Hofer (propositivo ma con ancora un po’ di “ruggine da smaltire) oppure Mazzolini hanno avuto sui loro bastoni dei puck che sarebbero potuti finire alle spalle di Flüeler.

© Berend Stettler

Tra le tante buone qualità mostrate dall’Ambrì Piotta, il killer instinct non ha però fatto parte del bagaglio degli ospiti, nemmeno quando – a poco più di una decina di minuti dal termine – l’esperto Marcus Krüger ha commesso un “doppio fallo” su ingaggio dando la possibilità agli ospiti di giocare in powerplay in una fase chiave della sfida.

Nel terzo tempo lo Zurigo è poi uscito alla distanza, colpendo prima i ferri della porta di Conz – autore di una parata strepitosa e fondamentale su Krüger allo scadere del periodo centrale – e trovando infine lo spunto decisivo con Marco Pedretti, involatosi verso la porta avversaria dopo bell’assist dalle retrovie di Marti.

Nel finale i biancoblù non hanno poi trovato le risorse per rimettere la sfida in parità, e a porta sguarnita è arrivata la rete del 3-1 firmata da un altro ex, Maxim Noreau.

Un risultato che lascia anche in questa occasione dei rimpianti, considerando pure un primo tempo che l’Ambrì aveva vissuto lasciando le iniziative agli avversari (20-8 il conteggio dei tiri), ma mostrandosi anche abile e “frizzante” in transizione, tanto da riuscire a rendersi pericoloso con contropiedi ficcanti tra cui quello valso il vantaggio firmato da Elias Bianchi.

© JustPictures | Vedran Galijas

D’Agostini e compagni hanno lavorato tanto, giocato una partita nel complesso piuttosto ordinata e posto le giuste fondamenta per tornare in Leventina con un risultato utile, ma come spesso successo qualche dettaglio qua e là ha portato l’Ambrì ad “arrivare un po’ corto” in termini di concretezza offensiva.

Se si accetta la premessa che a questo punto l’obiettivo è quello di fare la corsa sul Langnau, le conseguenze in termini di classifica sono contenute, ma è probabilmente frustrante aver aggiunto al proprio bilancio una nuova prestazione oggettivamente positiva che non si è tradotta in punti da aggiungere alla classifica.

© JustPictures | Vedran Galijas

Non resta dunque che prendere i diversi aspetti positivi venuti a galla all’Hallenstadion e cercare di correggere sin da sabato ciò che ha frenato i biancoblù, ed oltre al killer instinct si può evidenziare anche l’efficacia agli ingaggi, solamente al 33% nell’occasione. Atipica in questo senso la serata di Novotny, che ha vinto appena il 23% dei faceoff (4 su 17) dopo aver fatto registrare addirittura il 65% di efficacia da quando era tornato a giocare.

L’occasione di rifarsi arriverà immediatamente, con il Ginevra che sabato scenderà alla Valascia motivato a tenere viva la possibilità di raggiungere il Davos al terzo posto. Sarà un’altra battaglia, in una finale di stagione che si preannuncia combattutissimo per lasciarsi alle spalle il decimo posto.


IL PROTAGONISTA

Benjamin Conz: La sua parata di Krüger nel finale di periodo centrale è stata l’episodio più spettacolare del match, ed anche la sua avventurosa uscita nel terzo tempo ha fatto sobbalzare l’assopito pubblico dell’Hallenstadion.

È stato confrontato con 20 tiri già nel primo tempo e 40 complessivi, ma non ha mai perso la calma. In un match in cui le squadre si sono espresse più in termini corali che per spunti individuali, la sua prestazione è stata comunque un fattore stabilizzante per l’Ambrì.


GALLERIA FOTOGRAFICA


(© Berend Stettler | Clicca le frecce per scorrere le fotografie)

HIGHLIGHTS

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