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Lugano

Nel segno di Vauclair il Lugano piazza il break, vittoria 2-1 a Zurigo

ZSC LIONS – LUGANO

1-2

(0-0, 1-1, 0-1)

Reti: 22’50 Wick 1-0, 33’09 Vauclair (Zackrisson) 1-1, 54’11 Vauclair (Hofmann, Lapierre) 1-2

Note: Hallenstadion, 10’202 spettatori. Arbitri Mollard, Vinnerborg; Castelli, Wüst
Penalità: ZSC Lions 5×2′, Lugano 5×2′

ZURIGO – Non ci può essere rientro più dolce per Julien Vauclair, vero match winner della sfida dell’Hallenstadion, autore delle due reti che regalano il break e il primo match ball della serie al Lugano. La seconda sensazione è quella che era già accresciuta dopo Gara 4 della Resega, ossia che per il famoso break in quel di Zurigo non ci fosse momento migliore di martedì sera.

Con gli ZSC Lions usciti con qualche dubbio (piuttosto forte) dalla partita precedente della Resega, non solo per la vittoria bianconera, ma anche e soprattutto per la maniera con la quale è stata gestita nel terzo periodo, la squadra di Ireland è arrivata all’Hallenstadion consapevole di dover attendere dei padroni di casa logicamente più arrembanti. Così è stato, perché i Lions hanno fatto la partita, ma Chiesa e compagni hanno assorbito l’urto a volte con fatica, a causa della vena soprattutto della linea di Wick, con il topscorer decisamente ispirato e autore del vantaggio zurighese.


(© Berend Stettler)

La bravura dei bianconeri è stata quella di evitare il tracollo in quei momenti alternati di attacchi zurighesi e di gioco in stallo, uscendo da diverse situazioni complicate con lucidità e molta testa.

È stata questa la forza in più dei bianconeri, la testa non l’hanno mai persa, da ogni attacco dei Lions sono usciti “vivi” portando sempre e comunque quella punzecchiatura su Schlegel a scadenze regolari, per far capire che non ne sarebbero usciti se non con l’onore delle armi, ma soprattutto erano segnali da cogliere per Walsson, incapace di trovare soluzioni per scardinare ulteriormente la difesa ospite.

Difensori ben piazzati nello slot, fisicità negli angoli e lungo le assi, così i ticinesi hanno arginato i padroni di casa, che nel loro incedere altalenante hanno trovato il solito lungo possesso del disco, spesso però puramente fine a sé stesso. Anche dalle parate di Merzlikins si è notato che nonostante la pressione del secondo e del terzo periodo, i tiri realmente pericolosi per il portiere bianconero non sono stati moltissimi sulla massa di lavoro.


(© Berend Stettler)

Il lavoro più intelligente lo ha fatto il Lugano, lasciando la gestione del disco ai padroni di casa gestendo le forze fino alla fine e trovando finalmente le reti nei momenti chiave del match, grazie a un lavoro collettivo che non ha visto un blocco emergere distintamente dagli altri come capitato sul fronte zurighese, ma bensì con un lavoro di squadra continuo e senza soste per la fatica.

Umiltà e lucidità, nessuna crisi di panico e intelligenza nel gestire i momenti più difficili, grazie ancora a un grande box play ad immagine dell’ultimo assalto dei Lions troncato due volte nell’entrata del terzo, un po’ come capitato alla Resega.


(© Berend Stettler)

È un Lugano umile, che senza il grosso apporto delle individualità di spicco ha la meglio grazie al collettivo e che fa di necessità virtù, l’unica via per avere la meglio nella serie. Una maturità che servirà assolutamente giovedì alla Resega, quando sapremo se i bianconeri saranno in grado di ergersi ancor di più oltre i Lions per il colpo di grazia.

fattore2CHI ESCE CON LA TESTA E CHI VA FUORI DI TESTA: Come in tutte le altre partite della serie (solo in parte per Gara 1) la partita tra ZSC Lions e Lugano è rimasta in bilico fino all’ultimo, scontro tra due diverse interpretazioni dell’hockey, diverse per il momento delle due squadre.

I Lions cerca di imporre il gioco ai propri avversari, e a volte restano colpevolmente davanti allo specchio per rimirarsi, mentre sull’altro fronte il Lugano lavora e butta i dischi che contano dentro la porta.

Lezione di umiltà, di capacità di uscire dai momenti difficili con la testa, mentre i Lions nel momento di operare lo sforzo finale hanno mostrato qualche cedimento mentale.

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