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Interviste

Morini: “Se continuiamo così possiamo riaprire la serie, ci proveremo fino alla fine”

L’attaccante bianconero non si arrende: “Sapevamo di dover vincere almeno una volta a Bienne, ora sono due ma per noi non cambia nulla. Siamo stati più fisici e compatti rispetto a Gara 1”

LUGANO – Dopo la pesante sconfitta patita in Gara 1, i bianconeri giovedì sera alla Resega hanno mostrato una reazione, che non è però bastata per evitare di subire il break.

Il Bienne infatti ha trovato il 2-0 nella serie e complessivamente, tra regular season e playoff, la quinta vittoria consecutiva contro il Lugano, dimostrandosi una vera e propria bestia nera per la squadra di Ireland.

“Penso che sia stata una partita equilibrata”, ci confida Giovanni Morini. “Sapevamo che loro sono una squadra molto in fiducia, con l’entusiasmo a mille. Hanno un sistema di gioco veloce che può mettere in difficoltà qualsiasi squadra, però Gara 2 è stata una sfida davvero tirata. Loro hanno fatto un gol in powerplay e per finire è andata così. In ogni caso penso che abbiamo disputato una partita nettamente migliore rispetto a Gara-1 e se continuiamo così, anche migliorandoci, possiamo riaprire la serie”.

Se nella serie contro il Friborgo il Lugano in alcuni frangenti aveva potuto contare sull’appoggio della dea bendata, finora questo contro il Bienne non è decisamente il caso.

“È chiaro che in partite del genere la fortuna conta sempre, nei rimbalzi del disco sono centimetri che decidono. La fortuna però spesso aiuta la squadra più propositiva e noi, facendo di più, sono sicuro che la gireremo”.

In fase di presentazione della serie, analizzando le rispettive statistiche degli special teams, era opinione diffusa che il Lugano potesse fare la differenza in queste situazioni. Per adesso questo non è il caso e anzi, è il Bienne che sta trovando le reti decisive con l’uomo in più, mentre i bianconeri non sono riusciti a sfruttare ghiotte opportunità, come la doppia superiorità numerica nel primo periodo o il powerplay nei minuti finali di Gara 2.

“Sì, a volte appunto sono i dettagli a fare la differenza”, ci spiega sempre ancora il numero 23 bianconero. “Loro hanno trovato quella deviazione sotto porta mentre noi non siamo riusciti a segnare. C’è da dire che loro hanno una buona difesa e non è sempre semplice. Comunque sia, ripeto che giovedì quanto meno abbiamo giocato in maniera più compatta, con più intensità e fisicità. Abbiamo perso, ma continuando così possiamo davvero metterli in difficoltà”.

Il Lugano in questa semifinale è riuscito per ben tre volte a portarsi in vantaggio, ma salta all’occhio come non sia mai riuscito a conservarlo per più di qualche minuto, con i Seeländer che hanno sempre trovato rapidamente la risposta giusta. Ecco allora che la gestione di un vantaggio sarà un aspetto importante da correggere in vista delle prossime sfide.

“Sicuramente. Commettiamo degli errori in frazioni della partita in cui non possiamo permetterceli. Sotto questo aspetto comunque il Bienne sta mostrando una grande resistenza mentale e molta fiducia nei propri mezzi. Da parte nostra dobbiamo però aggiustare questi dettagli”.

La scena decisiva è stata sicuramente la controversa rete del 2-1, che è anche sembrata togliere un po’ di energia ai bianconeri.

“Sul secondo gol ci sono stati un paio di fattori strani, avevamo anche un giocatore a terra (Fazzini, ndr) che ci ha messo un po’ a cambiare. È difficile, loro sono davvero rapidi nelle ripartenze e noi dobbiamo evitare in qualsiasi modo di dargli la possibilità di attaccare in velocità perché è questo il loro gioco”.

I bianconeri ora si trovano in una situazione decisamente scomoda, dovendo infatti per forza vincere (almeno) due volte in trasferta, in una pista che per il Lugano sembra maledetta.

“Sì è vero, a Bienne abbiamo fatto fatica, ma sapevamo che in ogni caso per vincere questa serie dovevamo andare ad imporci in casa loro almeno una volta. Adesso sono due, ma per noi non cambia, dobbiamo vincere quattro partite e ci proveremo fino alla fine”, conclude il centro comasco.



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