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NHL

Montreal riparte dagli stessi problemi, lacune al centro ed il futuro incerto di Pacioretty

I Canadiens non hanno effettuato alcuna mossa significativa nell’offseason, se non scambiare Galchenyuk con Domi in un trade che ha fatto discutere. Il futuro è del giovane Kotkaniemi, ma non nell’immediato

A partire dal 3 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


CANADIENS

La rosa 2018/19

PORTIERI
Carey Price, Antti Niemi

DIFENSORI
Shea Weber, Jeff Petry, Karl Alzner, David Schlemko, Jordie Benn, Noah Juulsen, Victor Mete, Mike Reilly, Xavier Ouellet

ATTACCANTI
Jonathan Drouin, Max Pacioretty, Andrew Shaw, Brendan Gallagher, Max Domi, Philip Danault, Tomas Plekanec, Joel Armia, Matthew Peca, Paul Byron, Nicolas Deslauries, Jacob De La Rose, Nikita Scherbak, Arturi Lehkonen, Charles Hudon


Dopo aver concluso la passata stagione nei bassifondi della Eastern Conference, i Canadiens nel corso dell’estate non hanno effettuato nessuna operazione maggiore, ad eccezione dello scambio che ha portato al Bell Center l’attaccante Max Domi in cambio di Alex Galchenyuk.

Le speranze degli Habs di vivere un’annata migliore sono dunque riposte in maggior parte nel completo recupero del difensore Shea Weber, la cui precedente stagione è finita anticipatamente a dicembre per un infortunio al piede. La stella della difesa canadese ha però dovuto sottoporsi ad un’operazione chirurgica e non potrà tornare prima di Natale.

La più grande lacuna di Montreal – dopo tutti questi anni sembra scontato dirlo – è comunque al centro e, dopo aver fallito “l’assalto” a John Tavares e Ryan O’Reilly, in casa Habs si è ancora ai piedi della scala. A corto di opzioni è stato ingaggiato nuovamente Tomas Plekanec, ma l’addio di Galchenyuk ha ulteriormente ridotto le opzioni nel mezzo.

Rimane inoltre da definire il futuro del capitano Max Pacioretty, il quale ha sempre ribadito di voler restare a Montreal. L’attaccante sarà però UFA al termine del campionato, e con il passare del tempo la sua situazione è destinata a diventare sempre più scomoda.

Sul fronte offensivo i Canadiens hanno comunque margine per fare meglio, dopo essere stato il terzo peggior attacco dell’ultima regular season. Bisogna però considerare che sarà complicato per Gallagher ripetere una stagione da 31 gol, mentre il contributo mancante di Galchenyuk (secondo miglior marcatore della squadra) ben difficilmente sarà compensato dall’arrivo di Max Domi (nove gol in ognuna delle passate due stagioni). Quest’ultimo ha un chiaro potenziale inespresso, che dovrà però riuscire a sfruttare al più presto.

Jonathan Drouin ha invece faticato a compiere la transizione nel ruolo di centro a tempo pieno. Un suo ritorno all’ala è previsto nel prossimo futuro, nel momento in cui i giovani centri Jesperi Kotkaniemi e Ryan Poehling si dimostreranno pronti a rivestire un ruolo da top six.

Guardando alla difesa, l’assenza di Shea Weber rende molto meno pericolosi gli impulsi che arriveranno dalle retrovie, anche se Jeff Petry è reduce dalla miglior stagione della carriera.

Tra i pali Carey Price sarà chiamato a reagire dopo una passata stagione difficoltosa. Il portiere, che vanta il faraonico stipendio di 84 milioni in 8 anni, è stato messo in difficoltà da diversi guai fisici, ma anche quando integro ha evidenziato alcune incertezze che solitamente non fanno parte del suo repertorio.


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