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Interviste

McIntyre: “Mi serviva una boccata d’aria, a Lugano per tornare a giocare il mio hockey”

Il canadese: “Era arrivato per me il momento di fare un cambiamento. Qui ritrovo alcuni volti conosciuti, c’è molto talento in squadra e dobbiamo riuscire a raddrizzare la barca ed indirizzarla sulla giusta via”

LUGANO – Con l’arrivo di David McIntyre il Lugano spera di trovare una certa stabilità e concretezza nel proprio gioco, con il canadese che sarà chiamato a sfruttare la chance di ripartire da zero per tornare a mostrare la miglior versione di se stesso.

“Ogni giorno ora è per me una nuova opportunità, voglio migliorare piano piano tornando a godermi il gioco”, ha spiegato l’ex centro dello Zugo. “A livello personale questa è una chance per prendere una boccata d’aria fresca, grazie ad un cambiamento che sentivo davvero necessario… Credo di poter tornare a giocare quel tipo di hockey di cui sono capace”.

Sappiamo che a Zugo qualcosa si era rotto…
“È un argomento di cui non mi va di parlare molto, ma diciamo che per ogni giocatore arriva un momento in cui si sente la necessità di un cambiamento, anche per il bene del club. Già nella passata stagione mi era chiara la sensazione che dovessi sovvertire le opinioni di alcuni, sfortunatamente non ci sono riuscito, questo nonostante abbia sempre fatto del mio meglio per aiutare la squadra a vincere. Ora sono pronto a fare tutto il necessario per contribuire ai successi del Lugano”.

Che squadra hai trovato a Lugano?
“Mi sono ritrovato in un bel gruppo. Fortunatamente conosco già diversi elementi per aver giocato con loro a Zugo, questo mi aiuterà nell’ambientarmi più velocemente. Credo che a Lugano ci sia una squadra con parecchio talento, dobbiamo solo riuscire a raddrizzare la barca ed indirizzarla sulla giusta via”.

Il sistema che vuole applicare Kapanen non è poi così diverso da quello messo in pista da Tangnes…
“Ci sono delle sottili differenze, anche se il sistema che si vuole applicare tende sempre agli aspetti moderni dell’hockey, con tanto ritmo, delle veloci transizioni ed una pressione costante per chiudere i gap. Questi elementi non sono più una sorpresa – tutte le squadre vi fanno affidamento – ma aver giocato uno stile molto simile a Zugo sicuramente potrà essermi d’aiuto”.

Ti sei allenato in linea con Zangger e Lammer, che sono stati i tuoi compagni di linea specialmente nella prima stagione in Svizzera…
“Sì, abbiamo sempre avuto una bella intesa ed è divertente ritrovarci nella stessa linea dopo alcuni anni dall’ultima volta che abbiamo giocato assieme. Sicuramente ci ricordiamo ancora alcune tendenze che ognuno di noi porta sul ghiaccio, sono entrambi dei bravi giocatori e spero che potremmo trarre il meglio l’uno dall’altro”.

Tutto indica ad un tuo debutto martedì nel derby, una partita speciale…
“Ne ho già discusso con i miei compagni. Sinora naturalmente ne ho solo sentito parlare, ma anche sentendo le opinioni di chi ora non gioca più qui, mi hanno tutti detto che si tratta di una delle partite più speciali che hanno giocato nella loro vita. Ci saranno sicuramente tante emozioni, anche perché è su questo che l’Ambrì punta quando giocano in casa, sicuramente sarà divertente”.

Il Team Canada presto renderà nota la rosa della Coppa Spengler, ti vedremo in pista anche a Davos?
“No, non credo. Penso che passerò le festività con la mia famiglia, così da potermi sistemare qui a Lugano… La mia famiglia ora è ancora a Zugo, dunque abbiamo delle cose che dobbiamo regolare. Approfitteremo della pausa per stabilirci, penso sia la scelta migliore in questo momento”.

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